La memoria lunga del sistema immunitario
La scoperta dell'immunologo Lanzavecchia, che insegna all'Università di Siena

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 dicembre 2002 19:44
La memoria lunga del sistema immunitario<BR>La scoperta dell'immunologo Lanzavecchia, che insegna all'Università di Siena

La memoria a lungo termine del sistema immunitario: è questa l'eccezionale scoperta fatta dal gruppo di ricerca coordinato dall'immunologo italiano Antonio Lanzavecchia, che insegna all'Università di Siena e che in Svizzera dirige l'Istituto di Ricerche in Biomedicina di Bellinzona.
L'intera ricerca, che introduce grosse novità e apre nuove frontiere dell'immunologia, verrà pubblicata domani, venerdì 13 dicembre sulla prestigiosa rivista "Science". In pratica, il gruppo di ricerca ha scoperto che il sistema immunitario ha una memoria a lungo termine che viene tramandata grazie ad una riserva di cellule-madre: queste, come le cellule staminali, permettono di mantenere il livello degli anticorpi costante per tutta la vita, anche in assenza di vaccinazioni di richiamo.
"Chiarito questo meccanismo – spiega il professor Lanzavecchia – potremo ora lavorare per la preparazione di vaccini a lunga durata, ma soprattutto si potranno avere conseguenze importanti nella comprensione dei meccanismi che scatenano malattie autoimmuni, come l'artrite reumatoide, allergie e leucemie.

Avendo individuato i due tipi di memoria ed i meccanismi responsabili possiamo prevedere in modo preciso l' efficacia e la protezione delle vaccinazioni e cercare quindi metodi per indurre selettivamente una memoria in grado di proteggere per tutta la vita. Stiamo inoltre completando una "mappa" della memoria immunologia. Ma questi risultati offriranno una nuova chiave di lettura anche per capire i meccanismi delle allergie".
Il sistema immunitario, ha osservato l'immunologo, ha quindi una ''memoria a due velocita'': una a breve termine, nella quale l'antigene prodotto con la vaccinazione di richiamo spinge le cellule immunitarie (linfociti B) a dividersi alla velocità massima, dando luogo in pochi giorni alla formazione di un grandissimo numero di cellule produttrici di anticorpi dalla vita molto breve.

L'altra memoria, quella a lungo termine, è la chiave dell'immunità: in assenza di antigeni, c'è una riserva di linfociti B che si dividono, generando un numero di cellule produttrici di anticorpi costante per tutta la vita.
Ancora una volta dunque dall'immunologi ala speranza per la terapia delle più gravi e diffuse malattie.

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