Si arricchisce la serie dei manoscritti medievali di Toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 dicembre 2002 13:26
Si arricchisce la serie dei manoscritti medievali di Toscana

FIRENZE- Un catalogo che conferma in pieno le ipotesi sulla diffusione capillare del patrimonio di manoscritti sul territorio toscano, fornendo i risultati di un’indagine che ha consentito di individuare esemplari quasi del tutto sconosciuti. “I manoscritti medievali delle province di Grosseto, Livorno e Massa Carrara” - questo il titolo del catalogo edito dalla Regione Toscana e da Sismel-Edizioni del Galluzzo all'interno della Collana ‘Biblioteche e Archivi’ – è il terzo della serie dopo quelli pubblicati sui manoscritti medievali della provincia di Pistoia (1998) e sui manoscritti medievali della provincia di Prato (1999).

“Questo catalogo - ha sottolineato l’assessore regionale alla cultura Mariella Zoppi, durante la presentazione del volume avvenuta alla Biblioteca Labronica di Livorno - si caratterizza perché, pur affrontando aree territoriali non particolarmente ricche di manoscritti (la sede più ricca è la Labronica, che possiede 22 dei 98 manoscritti descritti nel volume), fornisce i significativi risultati di indagini puntuali condotte sul territorio che hanno consentito di individuare anche manoscritti di cui si ignorava la conoscenza prima di questa ricognizione”.

La pubblicazione del catalogo si colloca in una fase piuttosto significativa del progetto regionale sulla catalogazione dei manoscritti medievali conservati in Toscana. Ad oggi è stato catalogato l'intero patrimonio conservato nelle provincie di Pistoia, Prato, Lucca, Livorno, Grosseto, Massa-Carrara, Pisa, Arezzo, ed avviata la catalogazione nelle provincie di Siena e Firenze. Il database, consultabile presso la Regione Toscana, contiene allo stato attuale circa 2700 record inventariali, circa 1500 record bibliografici, ed oltre 60 schede descrittive delle sedi di conservazione.

Il volume che cataloga i manoscritti medievali delle province di Grosseto, Livorno e Massa Carrara conferma le ipotesi sulla diffusione capillare del patrimonio di manoscritti nel territorio toscano (14 le sedi di conservazione individuate nelle tre province e oltre 100 quelle finora affrontate nell'intera regione). Gli istituti di conservazione rappresentano inoltre realtà molto diverse tra loro per tipologie e finalità (biblioteche pubbliche, di enti ecclesiastici e di istituzioni culturali, archivi di stato, diocesani, capitolari, chiese).
“Tra gli aspetti positivi di questo lavoro – ha concluso Mariella Zoppi – mi pare giusto sottolineare le introduzioni storiche ai fondi che spesso, a partire dall'analisi di antichi inventari e di fonti documentarie, forniscono informazioni essenziali non solo sulla formazione delle raccolte pervenute fino a noi, ma anche su nuclei documentari non più presenti nel territorio delle tre province esaminate perché confluiti in importanti collezioni pubbliche italiane e straniere”.

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