Per il 2002 in cantiere 562 interventi per bambini, giovani e famiglie

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 dicembre 2002 13:23
Per il 2002 in cantiere 562 interventi per bambini, giovani e famiglie

FIRENZE- Infanzia e adolescenza al primo posto nelle scelte della Regione che, per il 2002, raddoppia le risorse a disposizione per asili nido, centri gioco, centri bambini genitori, nidi domiciliari, buoni servizio e ancora per centri infanzia adolescenza e famiglia, informagiovani, soggiorni estivi. Per il 2002 sono stati già finanziati e sono in corso di realizzazione 562 nuovi interventi, che coinvolgeranno 33.974 fra bambini e ragazzi. Le risorse destinate complessivamente a questi progetti sono 18 milioni e 407 mila euro, cui si devono aggiungere altre risorse che saranno utilizzate nel corso del 2003, per arrivare alla somma complessiva di 24 milioni e 421 mila euro.

Una cifra ragguardevole, quasi il doppio rispetto a quella stanziata nel 2001, che ammontava a 13.177.071. Per quanto riguarda la prima infanzia, gli interventi in cantiere per il 2002 prevedono: 74 nuovi asili nido, per complessivi 1.813 posti, che saranno realizzati grazie a 7 milioni 837 mila 908 euro, 35 nuovi centri bambini-genitori, per 702 posti (817 mila 244 euro); 72 centri gioco educativo, che darà risposta a 1376 piccoli utenti, grazie a un contributo di 2 milioni e 616 mila euro; 15 nidi domiciliari, per 18 utenti, grazie a un contributo di circa 96 mila euro; 16 buoni servizio, per 601 utenti, grazie a un contributo di 713 mila euro.

Per giovani e adolescenti è prevista la nascita di 137 nuovi Ciaf (centri infanzia, adolescenti, famiglia), in grado di rispondere a circa 20.000 contatti, con un contributo di 5 milioni e 493 mila euro; 19 Informagiovani, per oltre 500 utenti grazie a un contributo di 678 mila 535 euro; 91 soggiorni estivi per 8.679 ragazzi, saranno infine finanziati con circa 155 mila euro. "Queste novità - spiega l'assessore all'istruzione, formazione e lavoro Paolo Benesperi - si inseriscono in un quadro di crescita complessiva degli interventi, sia per quanto riguarda i piccolissimi, sia per quel che riguarda i giovani.

Una crescita cui la Regione ha risposto con un ampliamento e una differenziazione dei servizi, con una particolare attenzione a nuove tipologie, quali i centri gioco, i centri per i genitori, i nidi a domicilio, più flessibili e adattabili alle nuove esigenze delle famiglie. Una scelta che evidentemente ha pagato, dal momento che gli utenti dei servizi integrativi per l'infanzia appaiono in aumento, così come coloro che chiedono di entrarvi".
La fotografia degli ultimi anni testimonia di una crescita costante della popolazione infantile, cui ha corrisposto un'altrettanto costante crsecita dei servizi, sia tradizionali che di nuova concezione.

La crescita, ovviamente, ha stimolato una nuova domanda, la quale, inevitabilmente, ha contribuito ad alimentare anche le relative liste di attesa. Ma ecco i dettagli. Nel 1999 il numero degli asili nido tradizionali era di 214, per un totale di 8009 bambini iscritti, che corrispondeva a una percentuale di risposta rispetto alla totalità della popolazione (che nel '99 era costituita da 80.500 bambini in età 0-2 anni compiuti) pari al 9,9 per cento. Nel 2001 il numero dei nidi è salito a 329, gli iscritti sono passati a 11.084, con una percentuale di risposta pari al 13,7 per cento.

In parallelo cresce anche la lista di attesa, passando da 4561 a 8.265. In crescita anche i numeri dei servizi integrativi, che passano da 104 a 139, con un significativo aumento del numero degli iscritti e un ancor più significativo aumento delle domande inevase (i bambini in attesa passano da 56 del 1999 a 770 nel 2001), segno chiaro del favore incontrato da queste iniziative. Con servizi integrativi e nidi, la risposta complessiva per la fascia di età della prima infanzia è del 17,73 per cento.

Analogo il trend per gli interventi sulla fascia giovanile. I Ciaf sono passati dai 110 del 1999 ai 167 del 2001; i contatti sono passati da oltre 30 mila a oltre 42 mila; gli informagiovani sono passati da 86 a 109 mentre il numero dei contatti è raddoppiato, passando da 16.000 a 32.300. Si tratta di uno sforzo finanziario notevole, nel quale la Regione ha convogliato, per la prima volta, anche i fondi europei. "Il forte incremento della domanda di servizi - osserva Benesperi - è da leggersi anche in relazione al parallelo aumento dell'occupazione femminile che in Toscana ha avuto una crescita sostenuta.

E' una sorta di circuito virtuoso per cui l'aumento dei servizi per l'infanzia ha favorito il lavoro delle donne che, a sua volta, ha dato l'impulso alla domanda di questo tipo di servizi".

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