Cultura ed economia nel futuro dei rapporti fra Toscana e Western Australia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 novembre 2002 15:57
Cultura ed economia nel futuro dei rapporti fra Toscana e Western Australia

FIRENZE- Rafforzamento delle relazioni culturali, ma anche sviluppo della collaborazione economica. E’ questo il futuro dei rapporti tra la Toscana e il Western Australia che hanno disegnato il presidente Claudio Martini e il governatore dello stato australiano, John Sanderson, nel corso del cordiale incontro svoltosi stamani a Palazzo Bastogi. Sanderson è giunto in Toscana (“è per me la prima volta, ed è un’esperienza entusiasmante”) ad appena un mese dall’incontro avuto a Perth con una delegazione toscana guidata dall’assessore alla cultura, Mariella Zoppi.

Già in quella occasione era stato verificato il fitto calendario di iniziative toscane in Australia, che partirà l’anno prossimo con la circolazione della mostra “Gente di Toscana”. “Possiamo fare ancora di più – ha detto Martini – e per questo i nostri uffici stanno lavorando anche su altri progetti, come la realizzazione di un giardino toscano e la presentazione della mostra sull’architettura toscana del ‘900”. Ma anche sul piano economico il lavoro va avanti: particolare interesse ha suscitato nel Western Australia – dove sono presenti fenomeni di deforestazione - il progetto regionale per la produzione di mobili ecologici, già finanziato con fondi europei.
Il governatore, che era accompagnato, tra gli altri, dall’ambasciatore d’Australia in Italia, Murray Coban, ha indicato nel Royal Show di Perth l’occasione per far compiere alle relazioni con la Toscana un ulteriore salto di qualità: “Si tratta di una grande manifestazione, che ha ogni hanno una nazione ospite.

Quest’anno è stata la Cina, l’anno prossimo sarà la Germania, mentre nel 2004 potrebbe essere l’Italia, con un ruolo speciale per la Toscana”.

Una fotografia del federalismo nazionale e regionale, con particolare riferimento alla realtà toscana. E’ quella che il presidente della Regione Toscana Claudio Martini ha fornito questa mattina durante l’incontro, avvenuto a Palazzo Bastogi, con una delegazione parlamentare del gruppo di amicizia Regno Unito-Italia. La delegazione era composta dagli onorevoli Roger Casale, presidente per parte britannica, Michael Nathanson, segretario di delegazione, Graham Allen, Michael Connarty e Jim Dobbin ed era accompagnata dall’onorevole Valdo Spini, presidente di parte italiana del gruppo d’amicizia.

Firenze è stata la prima tappa di una visita che nei prossimi giorni porterà la delegazione anche a Roma e Palermo.
Molte le domande dei delegati britannici sullo stadio di sviluppo del processo federalista in Italia, “non ancora compiuto – ha sottolineato Martini – sostanzialmente per tre motivi: perché le regioni attendono una riforma dello Stato che completi un nuovo assetto istituzionale globale, perché è ancora in discussione con il governo nazionale l’attuazione delle riforme federalistiche realizzate in Italia e perché il sistema elettorale e la forma di governo sono sottoposti ad una verifica da parete dello statuto regionale, che potrebbe anche cambiarli”.

Martini ha quindi ricordato come in Italia si confrontino due idee di federalismo: una, sostenuta soprattutto dalle correnti leghiste, di ‘federalismo quasi separatista’; la seconda, “quella che noi sosteniamo”, di un federalismo solidale e cooperativo che resti nel quadro dell’unità nazionale. Un’altra questione affrontata, quella dell’autonomia impositiva. “Il 2003 – ha detto Martini - sarà l’ultimo anno in cui le regioni vivranno di finanza derivata; dal 2004, invece, potranno emettere tasse locali o addizionali locali su tasse nazionali.

E’ in corso una discussione approfondita, anche perché c’è il rischio che questa prospettiva accresca le differenze: le regioni più forti potrebbero crescere di più e quelle più deboli rimanere più indietro”. Interrogato sul tema della divisione di compiti e competenze tra regioni ed enti locali, Martini ha sottolineato poi che “in Toscana si sta lavorando per censire tutte le funzioni amministrative gestite dalla Regione che devono passare ai comuni. Un cambio di mentalità nella politica e ancora di più nella burocrazia che sposterà la nostra attività su funzioni di indirizzo e programmazione generale, quella che noi chiamiamo la ‘seconda fase delle regioni italiane’”.

Il presidente Martini ha quindi indicato le due principali priorità della Regione Toscana, “la prima relativa ai beni culturali, la cui gestione in Italia è ancora fortemente centralizzata; la seconda relativa alle questioni dell’ambiente: dai temi del paesaggio alla difesa delle acque e del mare, alla lotta all’inquinamento”. Lo spazio finale dell’incontro è stato dedicato alla Convenzione europea, di cui Martini è membro effettivo. “Mentre all’inizio – ha detto Martini - la questione regionale era quasi ignorata, col procedere del dibattito sta arrivando a maturazione la possibilità che nella nuova Costituzione ci sia un preciso riferimento ai livelli subnazionali, che le regioni vengano coinvolte in ragione delle loro competenze e che possano ricorrere alla Corte di Giustizia nei casi in cui venga violato il principio di sussidiarietà”.

Al termine dell’incontro, la delegazione ha donato a Martini un volume sulla storia britannica e irlandese, contraccambiato da Martini con un libro sulla storia della nostra regione.

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