Il nuovo ospedale del Valdarno aretino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 novembre 2002 18:37
Il nuovo ospedale del Valdarno aretino

AREZZO- Il nuovo monoblocco ospedaliero di S. Maria alla Gruccia è l'ultimo nato del sistema sanitario toscano. Sostituisce i vecchi presidi di San Giovanni Valdarno e di Montevarchi ed il trasferimento dei reparti, iniziato nell'ottobre scorso, è ormai praticamente concluso. "Questo ospedale - ha detto l'assessore regionale al diritto alla salute, Enrico Rossi, nel corso della visita che ha effettuato al nuovo presidio - rappresenta uno dei migliori esempi del riformismo toscano in sanità e testimonia la nostra volontà di attivare, ovunque sia possibile, strutture di qualità al servizio dei cittadini.

L'eccellenza all'interno del nostro sistema sanitario, che abbiamo voluto a rete e diffuso sul territorio, da oggi passa anche dal Valdarno aretino".
Situato in località La Gruccia, al confine tra i comuni di S. Giovanni e Montevarchi, il nuovo ospedale unico del Valdarno aretino è costruito in posizione baricentrica così da renderlo facilmente fruibile da parte di tutta la popolazione.
“Il trasferimento di pazienti, reparti, personale e attrezzature – spiega il direttore generale della Asl 8, Luciano Fabbri - si è svolto secondo una tabella di marcia che era stata condivisa da Usl, volontariato, e amministrazioni comunali.

Già in queste prime settimane di funzionamento i valdarnesi hanno avuto modo di apprezzare il cambiamento epocale avvenuto. Infatti il monoblocco della Gruccia non è la somma dei vecchi plessi in via di dismissione, ma un ospedale moderno, con attrezzature d’avanguardia, con servizi innovativi, capaci di dare risposte alle esigenze sanitarie dei centomila abitanti della vallata, ma anche di richiamare, per alcune branche specialistiche, pazienti di altre aree e altre regioni. Non appena sarà completato l’arrivo delle nuove attrezzature, tutti i valdarnesi saranno orgogliosi e fieri di avere un grande ospedale di qualità, all’altezza delle loro aspettative”.
La sua realizzazione è iniziata nel 1994, è costato circa 150 miliardi di vecchie lire e ha 238 posti letto.

“E’ l’ultimo dei nove monoblocchi che abbiamo costruito – conclude l’assessore Rossi – utilizzando interamente i finanziamenti statali che ci sono stati assegnati. Siamo l’unica Regione ad averlo fatto. In dieci anni la Toscana ha investito in edilizia sanitaria oltre 2 milioni di euro, pari a circa 3.900 miliardi di vecchie lire. Grazie a questa nostra capacità di spesa abbiamo ottenuto nuovi fondi aggiuntivi che ci permettono di guardare con fiducia alla possibilità di realizzare nuovi ospedali anche a Massa, Lucca, Pistoia e Prato”.
L’ospedale di Santa Maria alla Gruccia si sviluppa in orizzontale su 11 ettari di terreno.

Si sviluppa lungo un fronte di 300 metri ed ha una superficie coperta di 38.000 metri quadrati. E’ stato realizzato con struttura portante in cemento armato e acciaio, con tamponature in pannelli di calcestruzzo e rivestimenti in pietra Santafiora. .
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I posti letto e le principali attrezzature sanitarie.
Le camere di degenza sono 130, quasi tutte a 2 posti e con bagno interno e l'ospedale è interamente dotato di aria condizionata. I posti letto complessivi sono 238, dieci quelli per la terapia intensiva, 46 per i trattamenti in day hospital.

Altri 10 letti verranno attivati per il risveglio dal coma con il trattamento intensivo. Completano il quadro 55 posti di riabilitazione, suddivisi in 29 camere. Sono 359 i posti letto complessivi. L’ospedale ha 6 sale operatorie, oltre ad una sala per la piccola chirurgia, 2 Tac, 1 risonanza magnetica.

L’articolazione della struttura.
Al primo livello trovano posto gli uffici amministrativi, i servizi dell’unità operativa di prevenzione, le centrali tecnologiche, i magazzini; l’accettazione, la reception, il Cup, il bar-tavola calda, le cucine..
Al secondo livello sono situati i poliambulatori, l’emodialisi, il servizio mortuario, il pronto soccorso con viabilità riservata, il servizio 118, la mensa per il personale, il nuovo centro oncologico realizzato con il contributo del Calcit Valdarno..
Al terzo livello si trovano le degenze mediche (psichiatria, medicina generale, cardiologia con l’Utic), le strutture per la donazione del sangue, i laboratori di analisi.

E’ in via di completamento la riabilitazione, che occuperà anche una parte del livello superiore..
Al quarto livello ci sono le degenze chirurgiche, con i reparti di chirurgia generale, l’oculistica, l’odontoiatria, l’urologia, l’ortopedia, l’ostetricia-ginecologia e la pediatria. Il blocco operatorio è centrale rispetto ai reparti chirurgici. Il parcheggio visitatori è dotato di 450 posti auto mentre sono 120 quelli per il volontariato. Vi lavorano 800 dipendenti. All’esterno sono previste ampie zone di verde, realizzate anche con giardini pensili collegati ai reparti al terzo e quarto livello dell’ospedale.

Presto sul lato nord dell’ospedale verrà realizzata anche la piazzola per l’atterraggio e il decollo degli elicotteri..
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L’innovazione tecnologica.
Oltre il 90% delle attrezzature è nuovo. Il laboratorio di analisi, completamente rinnovato, è dotato di un sistema di elaborazione dati con il quale sarà possibile colloquiare dal reparto per inviare richieste di esami e avere i risultati. La radiologia ha una risonanza magnetica ad alta potenza. La Tac di vecchia generazione è stata sostituita da due nuove Tac spirali..
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I costi.
Il costo complessivo del nuovo ospedale è di circa 150 miliardi di vecchie lire, di cui 20 miliardi per attrezzature e arredi.

Novanta miliardi provengono da risorse statali, il resto è a carico di Regione e Asl, anche attraverso l’utilizzo dei proventi derivanti dalla vendita di alcuni immobili, tra cui i vecchi ospedali di San Giovanni Valdarno e Montevarchi. .
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Le scelte della Regione per gli ospedali.
In Toscana la riorganizzazione della rete ospedaliera in dieci anni ha ridotto gli ospedali dai 93 iniziali, molti dei quali vecchi e obsoleti, ai 41 attuali, nuovi o completamente rinnovati. Per questa operazione la cifra investita complessivamente è di oltre 2 milioni di euro, pari a circa 3.900 miliardi di vecchie lire..
La capacità di programmazione e di spesa della Regione Toscana ha permesso di ottenere un’assegnazione statale negli anni 1999/2001 di oltre 500.000 euro (più di 1.000 miliardi di vecchie lire), di gran lunga superiore a quella fissata dagli indici di ripartizione dei fondi sanitari in conto capitale per gli investimenti..
La Regione Toscana è l’unica ad aver ottenuto, al gennaio 2001, tutte le risorse relative alla propria quota di accesso riguardo alla somma complessiva di 15 milioni di euro (30.000 miliardi di vecchie lire), stanziata dall’articolo 20 della legge finanziaria 1988..
La prosecuzione del programma e la continuità dei cantieri è stata resa possibile soprattutto attraverso i meccanismi di anticipazione di risorse proprie.

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