Delusione TV
EXCALIBUR, L'ANTI-SCIUSCIA'
La trasmissione di Antonio Socci

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 novembre 2002 16:16
Delusione TV<BR> EXCALIBUR, L'ANTI-SCIUSCIA'<BR> La trasmissione di Antonio Socci

L’obiettivo dichiarato doveva essere la risposta non faziosa a Michele Santoro, informazione e dibattiti in studio non finalizzati alla lite. Gli obiettivi non manifesti potrebbero essere rendere piu’ popolare e diffondere una cultura che appartiene alla “destra”, creare consenso, dar voce e legittimare gli intellettuali che non appartengano alla “sinistra” . E chi sa che altro.
Tutto legittimo, per carita’, ma non e’ questo il modo.
Non si puo’ solo comunicare senza conoscere le regole del gioco.

E perche’ la comprensione risulti positiva ci vogliono non solo le idee ma anche la competenza del mezzo. E in questo caso la competenza e’ saper fare televisione che rende il messaggio piu’ efficace. E Santoro in questo era un vero maestro
Il giornalista senese Antonio Socci proviene da venti anni di carta stampata e non e’ stato supportato da colleghi che avessero piu’ esperienza di lui a livello televisivo. Cosi’ il risultato di giovedi’ sera non e’ stato di novita’, neppure nel linguaggio.

E’ apparso nella prima serata un “gruppo allo sbaraglio”. Non e’ stato sufficiente affidarli alla lunga esperienza di Simonetta Morresi, la regista del “Rosso e Nero” di Santoro e alla sua squadra tecnica.
Sono andati in onda inviati che facevano interviste dimenticandosi di mettersi il microfono sotto la bocca. E in televisione si sa, se buchi le immagini in qualche modo riesci a coprire e a riacchiappare il servizio, se buchi l’audio e’ la fine. Anche se l’intervistato e’ Roberto Benigni.
HA fatto miracoli la regia per dare l’immagine del conduttore che senza accorgersi si piazzava sempre dove non doveva e impallava le telecamere.
Che dire del collegamento esterno da piazza della Signoria condotto dalla bella Giovanna Cipriani (diventata giornalista in Rai Corporetion a New York , ex conduttrice della fascia del mattino del TG2 di Clemente Mimun, veneziana, figlia di quel Cipriani dell’Herry’s Bar, con-suocero del compianto Raul Gardini).

Il freddo, il gelo e un solo ospite hanno reso imbarazzante il tutto. Hanno dato buca Il presidente della regione Nencini e il sindaco Domenici, Berinotti? Chiamate i rappresentanti delle categorie dei commercianti, altre voci di fiorentini illustri. E per favore non fateli sedere sulle seggioline blu in dotazione ai pulmann-regia della RAI, oltre che non “azzeccarci “ niente rendono invisibile la scenografia della loggia de’ Lanzi . Insomma nei collegamenti esterni si sta in piedi.

I mezzi-busti stanno in studio
A proposito di studio, il conduttore non ha mai neppure per caso incrociato con gli occhi una telecamera, non ha mai guardato gli spettatori, dando l’impressione a chi seguiva da casa che forse del pubblico neanche gli importasse poi tanto
Oltre ai pochi ospiti in studio le sedie erano scaldate da evidenti “figuranti” che si vedeva lontano un miglio non capivano neanche di che cosa si parlasse. E questo di la’ dallo schermo si percepisce e l’attenzione collettiva pian piano diminuisce.
Discutibile la scelta di cominciare con piu’argomenti quando c’e’ qualcosa di cosi’ grosso, come il Social Forum di Firenze, che rappresenta lo scontro politico fra la destra e la sinistra in questi giorni, era chiaro che avrebbe poi fatto la parte del leone rendendo il tutto squilibrato e bruciando, nell'attesa di collegarsi con Firenze, il bel servizio sulla Madonna a Medjugorie .

E poi lo studio senza ospiti, immaginiamo che in tanti abbiano rinunciato, ma tutto questo va messo in conto, va previsto. I professionisti lo prevedono, sempre.
Excalibur e’ riuscita a far apprezzare un individuo irritante come Vittorio Agnoletto unico rappresentante del social forum .
E' mancato il dibattito e i contenuti sono apparsi deboli. Poi l’autogoal di Socci: ha riportato una frase che pare girasse in questi giorni alla Fortezza da Basso “andrebbero bruciati i libri della Fallaci”.

E Agnoletto ha subito smentito, del resto e’ stato detto il peccato ma non il peccatore. Era una frase pronunciata da Piero Bernocchi, leader dei Cobas che hanno organizzato la manifestazione davanti a Camp Darby. Bernocchi ha detto tale frase anche in diretta televisiva (LA7) durante la manifestazione
A proposito de LA7: Otto e mezzo di Giuliano Ferrara (sullo stesso argomento) era di gran lunga piu’ interessante e per fortuna di Socci e dei suoi e’ finito prima .
Consentiteci di finire con un “aridatece Santoro”.

La sua faziosita’ era talmente manifesta da aver consegnato la vittoria politica alla destra su un piatto d’argento.

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