Convegno sui diritti globali, oltre 170 i rappresentanti degli enti locali dall'Europa e dal mondo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 novembre 2002 20:19
Convegno sui diritti globali, oltre 170 i rappresentanti degli enti locali dall'Europa e dal mondo

Questo pomeriggio nel Salone dei Cinquecento sono intervenuti oltre centosettanta fra amministratori locali, sindaci, assessori, presidenti di Provincia e di Regione, consiglieri regionali, provenienti da circa cinquanta realtà italiane, francesi, spagnole, portoghesi e dal Comune di Porto Alegre, nel corso del convegno "Le autorità locali europee per i diritti sociali e l'inclusione sociale" che si chiuderà domani. Nel corso della due giorni si discutono i temi dell'inclusione sociale e dell'integrazione culturale, dell'economia solidale, della produzione gestione delle risorse e della democrazia partecipata.

La discussione che si svilupperà all'interno dell'incontro delle Autorità locali europee riguarda i temi che si discuteranno anche nel Forum Sociale che si terrà dal 6 al 10 novembre 2002.
I lavori sono stati aperti dall'intervento del Sindaco di Firenze Leonardo Domenici che ha spiegato che "questo convegno trae spunto dal fatto che a Firenze si tiene il Sociale Forum. È questa un'idea che avevamo avuto già prima che ci fosse proposto il Sociale Forum e che avremo fatto comunque ma che poi abbiamo deciso di collocare in prossimità del Social Forum per i temi trattati che sostanzialmente possono essere riassunti in questo: il ruolo delle città europee per quella che potremmo definire la globalizzazione dei diritti che sono uno degli aspetti fondamentali anche nella costruzione della nuova Europa.

Credo che sia importante un processo di maturazione in rapporto alle Istituzioni locali e credo che le Istituzioni locali siano in grado di aprirsi ai nuovi temi della globalizzazione mantenendo i propri ruoli istituzionali".
Venendo più direttamente ai temi del convegno, Domenici si è prima soffermato sul tema della costituzione europea. "Nell'ambito della costruzione della nuova Europa noi dobbiamo riuscire a far sentire il nostro peso, altrimenti in questo processo rischierà di mancare un elemento essenziale: il riconoscimento delle istituzioni locali.

Oggi nell'Unione Europea il 70 per cento dei cittadini vive in centri con più di 100mila abitanti: basterebbe questo dato a spiegare quanto è importante il ruolo e il peso delle città. Quando nella nuova costituzione europea si parla del principio di sussidiarietà, questo principio deve valere non solo in senso orizzontale, ovvero nel rapporto fra gli stati, ma anche in senso verticale: assumendo quindi la dimensione dei Comuni come elemento fondante, portando le decisioni al livello amministrativo e quindi più vicino al cittadino, che deve essere soggetto primario delle scelte".

Il secondo punto toccato dal sindaco Domenici è quello della dimensione economica e sociale. "L'Europa sta facendo i conti con i problemi del welfare: problemi che non possono essere risolti con lo smantellamento dello stato sociale, in una logica puramente neoliberista - ha dichiarato - Questo sarebbe la negazione di ciò che sta alla stessa base delle tradizioni europee. In questo ambito, assume un ruolo fondamentale la dimensione locale, in uno sviluppo economico sostenibile ed equilibrato che abbia come protagonisti gli stessi cittadini.

E' la strada per esempio dei piani strategici, che è stata intrapresa da città come Barcellona, Bilbao, la stessa Firenze. Le istituzioni locali sono fondamentali anche di fronte al problema della gestione dei servizi pubblici locali. A questo proposito, io non sono contrario a che soggetti privati possano essere coinvolti nel settore, ma credo che sia da respingere la logica delle privatizzazioni: la proprietà di reti e strutture deve restare pubblica". Terzo tema dell'intervento del sindaco quello della dimensione internazionale.

"Dobbiamo rilanciare il ruolo delle istituzioni locali - ha detto - per fare della pace uno degli obiettivi essenziali della rete di cooperazione internazionale che deve svilupparsi fra le città. Sarebbe bello se da questo incontro uscisse un impegno comune e un rinnovato indirizzo all'Onu perché valorizzi le città, per costruire una rete resistente di rapporti fra i popoli, con una diplomazia che parta 'dal basso'. Per dare alla cooperazione internazionale un importante valore di carattere economico, perché a partire dalla specificità e dalla identità storica di ciascuno, si possa contribuire allo sviluppo degli altri".

Infine il sindaco ha ribadito il legame che unisce il convegno di Palazzo Vecchio con il prossimo Social Forum Europeo, ha sottolineato l'importanza di questa occasione ed ha ricordato le parole della lettera aperta scritta ai cittadini di Firenze: "Ho chiesto alla città di mostrare a se stessa e al mondo la sua anima vera, fatta di ospitalità, accoglienza, cultura e civiltà. Io chiedo a chi viene da fuori di rispettare Firenze e i suoi abitanti, di vederla per quello che è: una città universale, un patrimonio che appartiene all'umanità intera".
A seguire l'intervento di Mercedes Bresso Presidente della Federazione Mondiale Città Unite (FMCU).

"Il nuovo ruolo delle autorità locali in funzione di una nuova Europa fondata sull'inclusione sociale e sulla cooperazione internazionale, la sussidiarietà degli Enti locali, l'accoglienza degli extracomunitari, il diritto di cittadinanza che dev'essere a loro riconosciuto, un'economia solidale da realizzare anche mediante la cooperazione ed il rilancio dell'iniziativa pubblica, una città per la democrazia ed infine l'adozione di una risoluzione finale che racchiuda tutti i principi che emergeranno e che consenta di riaffermare i principi che abbiamo scritto nel trattato di Porto Alegre e far fare qualche passo in avanti in particolare rispetto alle tematiche principali.

Questi i temi che saranno affrontati e se c'è un senso in questo incontro fiorentino è proprio quello di ritrovarci tutti insieme dopo un cammino effettuato da Porto Alegre". Il Presidente della Regione Toscana Claudio Martini ha posto l'accento sulla possibilità di nascita di una nuova Europa grazie ai contributi che giungeranno da questa due giorni e dal Social Forum. "Un'altra Europa è possibile, lo dirà il Social Forum, grazie soprattutto alla crescita, fra le amministrazioni locali, di una nuova sensibilità europea sui temi del mondo, sulla democrazia di oggi e di domani.

Tuttavia non credo che non si può vedere questo fenomeno come impermeabile. Ci sono altri spazi da utilizzare non è vero che tutto è chiuso ed impraticabile. In particolare: il lavoro concreto delle amministrazioni sia locali come quelle riunite oggi a Firenze che quelle regionali, la valorizzazione delle nostre tradizioni culturali ed i valori di ogni singolo territorio, il favorire un arricchimento della democrazia". Da sottolineare anche l'intervento del Sindaco di Porto Alegre Joao Verle: "Le città devono poter lavorare insieme.

Abbiamo la nuova organizzazione mondiale delle città frutto di un processo di fusione della Federazione Mondiale delle Città Unite e dell'Unione Internazionale delle Autorità locali. Questa rete adotterà nuove modalità flessibili che permetteranno di lavorare a favore degli obbiettivi espressi nella dichiarazione di Porto Alegre. È necessario che questa rete operi in modo articolato e propositivo per lo scenario dei rapporti internazionali. Vorrei invitare tutti quanti martedì mattina in questa stessa sede, per partecipare alla riunione preparatoria per il Forum delle autorità locali che si svolgerà a Porto Alegre il 21 e 22 Gennaio per potere arricchire gli uni agli altri".

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