Les Dogons par les Dogons, martedì 29 ottobre ore 18 all'Institut Français de Florence, nell’ambito della Biennale Toscana Fotografia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 ottobre 2002 16:01
Les Dogons par les Dogons, martedì 29 ottobre ore 18 all'Institut Français de Florence, nell’ambito della Biennale Toscana Fotografia

La Mostra prescelta - promossa dalla Fnac - è Les Dogons par les Dogons, un interessantissimo spaccato di vita dei villaggi francofoni del Mali attraverso le fotografie realizzate da giovani malesi, selezionate dall’ideatore del progetto, il francese Antonin Potoski, tra le oltre 2.000 foto scattate.
Nel Mali, nei villaggi “Dogons” costruiti ai piedi della parete di Bandiagara o sulle sue cime - racconta Potoski - ho prestato la macchina fotografica a 7 giovani abitanti del luogo, tra i 15 e i 29 anni, per 5 settimane.

Da soli sono andati nei villaggi, sulla grande duna di sabbia, nella falaise, per strade impervie e nelle grotte dell’antico popolo Tellem. Partivano all’alba e tornavano la sera tardi, la notte facevo la selezione tra i loro occhi attenti.
Questi adolescenti, abituati ai rudi compiti che permettono loro la sopravvivenza in un ambiente semidesertico, hanno realizzato immagini inquadrate “da fotografi”, perché hanno preso questo impegno con la stessa serietà e delicatezza del loro lavoro quotidiano.
Questi ragazzi non avevano mai avuto un vero rapporto con l’immagine se non frammentariamente, attraverso le riviste portate dai turisti ed utilizzate poi per decorare le mura delle loro stanze; oppure erano stati oggetto degli scatti di giornalisti di riviste etnico-turistiche.
Fino ad ora i lavori fotografici dedicati ai Dogon si erano sempre dilungati su aspetti sociali e culturali, che nell’immaginario dei Dogon sono invece secondari, appena evocati, per privilegiare invece i giochi, le lunge ore spese a non fare niente a causa del caldo troppo intenso per muoversi, sdraiati su stuoie o sulle rocce bollenti, oppure a guardare lo spettacolo creato da una tempesta di sabbia.


Dal momento in cui il “Pays Dogons” è stato raggiunto dalla moda del turismo culturale queste fotografie costituiscono la prima testimonianza, la prima descrizione di questo mondo da parte di sette giovani abitanti, per la prima volta fotografi.

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