La privatizzazione farmacie comunali presto in consiglio comunale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 ottobre 2002 15:15
La privatizzazione farmacie comunali presto in consiglio comunale

«Le farmacie comunali hanno mantenuto la caratteristica originaria di veri e propri presidi sanitari radicati nel territorio al servizio degli utenti? Sono stati rispettati gli accordi per la tutela dei dipendenti?». Sono alcuni dei quesiti di una interrogazione urgente sulla privatizzazione dell'Afam presentata dal capogruppo della Margherita-DL Riccardo Basosi. L'interrogazione è stata firmata anche da Lavinia Balata Orsatti, Gianni Conti, Vittorio Foti e Simone Menci. I consiglieri della Margherita vogliono anzitutto sapere «se sia stato rispettato l'articolo dello statuto societario che prevede la convocazione del consigli di amministrazione almeno con cadenza bimestrale» e «in caso contrario, in quale forme il Comune ed il suo rappresentante nel cda sono stati informati e tenuti aggiornati sulle ristrutturazioni di alcune farmacie considerando anche che alcune di esse erano state ristrutturate da pochi anni».

Basosi e gli esponenti della Margherita vogliono poi conoscere «se il consiglio di amministrazione abbia provveduto a presentare al Comune un piano programmatico visto che quest'ultimo è previsto dal contratto di servizio e alla voce "informazioni al Comune" si dice che deve essere presentato entro il 30 ottobre», «se la carta dei servizi, che è parte integrante del contratto di servizio, ed il piano industriale a quasi un anno dalla privatizzazione siano stati attuati o disattesi ed in quali punti» e «se sia operante l'"osservatorio sui servizi pubblici locali" che dovrebbe garantire l'applicazione delle clausole contrattuali e della carta dei servizi».


A circa un anno e mezzo dalla privatizzazione delle farmacie comunali ho constatato, con una certa sorpresa ed anche amarezza, che il protocollo di intesa e il contratto di servizio sottoscritto dal Comune con l'azienda Comifar, che ha acquistato l'80% dell'Afam, non è stato completamente rispettato». E' quanto scrive, in una lettera al sindaco ed alla giunta, il capogruppo di "Insieme per l'Ulivo in Toscana" Giovanni Fittante. «E' di questi giorni la notizia che tutti i sindacati Cgil, Cisl e Uil - prosegue Fittante - hanno protestato contro la stessa Comifar accusandola di non aver rispettato l'accordo siglato con i sindacati in garanzia sia dei posti di lavoro sia dei servizi da offrire ai cittadini, ovvero di non dimenticare il ruolo sociale da sempre svolto a Firenze dalle farmacie».

«Perciò - conclude il capogruppo di "Insieme per l'Ulivo" - ritengo utile un approfondimento nelle sedi preposte per valutare se gli accordi sono stati rispettati da parte della Comifar oppure se si sono verificate delle difformità relativamente ai patti sottoscritti al momento della vendita. Sarebbe utile un dibattito urgente in Consiglio comunale per affrontare la questione ed avere, nell'occasione, da parte dell'assessore competente tutte le informazioni in possesso dell'amministrazione comunale.

Credo che sia compito del Comune e dei parlamentari di Firenze garantire e salvaguardare, in un ambito così importante, tutti i cittadini e, di conseguenza, gli interessi generali».

In evidenza