Controlli e trappole per prevenire e combattere la zanzara tigre

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 settembre 2002 09:45
Controlli e trappole per prevenire e combattere la zanzara tigre

Monitoraggi quartiere per quartiere e trappole per individuare e catturare l'Aedes albopictus, meglio conosciuta come zanzara tigre. Le misure per combattere la diffusione dell'insetto si sono rese necessarie con più intensità durante quest'estate caratterizzata da una temperatura più mite, con elevata umidità atmosferica e quindi adatta alla proliferazione del piccola specie alata. I dati rilevati dal Dipartimento di biotecnologie agrarie dell'Università di Firenze indicano però che la zanzara tigre è ancora in una fase iniziale di diffusione per cui è possibile applicare misure di controllo che ne limitino l'espansione ulteriore.

L'obiettivo a breve termine è quello di abbassare la densità delle zanzare mediante interventi insetticidi, quindi per i prossimi due mesi (la zanzara è attiva fino ad ottobre) si provvederà ad abbattere la popolazione delle alate in quelle aree dove il monitoraggio ha evidenziato la presenza di molti individui. Una significativa presenza della zanzara tigre è stata rilevata soprattutto nel quartiere 5, in via Corsali, all'interno del giardino di via Mameli e alcune siepi lungo la strada e in viale Morgagni.

Molto inferiore la presenza dell'insetto nel quartiere 4 (Parco di Villa Vogel) e nella zona del Galluzzo al quartiere 3. Il monitoraggio delle uova è cominciato a giugno e sono stati presi in esame i dati del 2001 per verificare la presenza di uova negli stessi siti dell'anno scorso. Quest'anno è stato registrato un incremento, ma non negli stessi siti. Ad esempio nel quartiere 5 su 8 siti solo 3 sono risultati ancora colonizzati dalla zanzara tigre, ed esattamente due in via Corsali e uno in via di Brozzi (siepe del giardino pubblico) Le trappole messe nel quartiere 1 e 2 sono risultate negative, (l'anno scorso alcuni esemplari erano stati individuati in via Ugo Bassi), ma il monitoraggio fino ad ottobre continua in modo da ottenere ulteriori informazioni e tracciare un quadro più preciso possibile dei focolai riproduttivi presenti in città.

La zanzara tigre, a differenza della zanzara comune, è attiva di giorno e all'aperto, raramente penetra nelle abitazioni. Le femmine vanno alla ricerca del pasto di sangue al mattino fra le 9 e le 11 e durante il pomeriggio fra le 15 e le 17. la specie colonizza zone ricche di vegetazione, con umidità elevata, luoghi freschi e ombreggiati come parchi, giardini e aree verdi. Bastano piccole quantità d'acqua per fare dischiudere le uova. Il Comune sta provvedendo a disinfestare i focolai di riproduzione che si trovano nelle pertinenze pubbliche, quali le caditoie stradali.

Al tempo stesso però bisognerebbe provvedere ad eliminare i microfocolai che ricadono nelle proprietà private, quali giardini e fognature condominiali. L'Università insieme alla Asl raccomandano fin da ora di rimuovere tutte le piccole riserve d'acqua che si possono formare in prossimità delle abitazioni, di coprire i serbatoi di acqua destinati all'irrigazione e di provvedere a disinfestare le caditoie situate all'interno delle proprietà private, soprattutto in quelle ricche di vegetazione.

Infine si consiglia a tutti i commercianti di pneumatici e a quanti raccolgono copertoni usati di coprire con opportuni ripari i punti di stoccaggio o di impilare i pneumatici a piramide in modo che non vi si raccolga acqua all'interno. "Per il momento la zanzara tigre non comporta rischio di diffusione di malattie. Ciò che è importante, - ha spiegato l'assessore all'ambiente Vincenzo Bugliani- è evitare l'insediamento stabile di tale specie nel territorio urbano. La convenzione stipulata fra l'amministrazione e la sezione di entomologia agraria dell'università, ci dà la possibilità di tenere costantemente sotto controllo il territorio".

"Gli interventi estremi, fa sapere l'assessore Bugliani- sugli insetti già adulti, oltre ad essere dannosi per tutti gli insetti e gli animali in genere, lo sono anche per l'uomo e hanno un'efficacia limitata e producono ai cittadini un sollievo di breve durata, solo una tregua di pochi giorni prima che si sviluppino le uova deposte dalle femmine prima del trattamento".

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