Caffaz, Acciai e Barbaro (Ds): "La giunta presenti il Dpef e si apra subito il tavolo di concertazione con le parti sociali"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 agosto 2002 16:09
Caffaz, Acciai e Barbaro (Ds):

"E' positivo, come richiesto negli ultimi due anni dal consiglio comunale, l'annuncio che la giunta si appresta a presentare in tempi utili il Documento di programmazione economica e finanziaria (Dpef): su tale documento è urgente l'apertura trasparente, secondo regole che il consiglio ha già indicato, del tavolo di concertazione con le parti sociali, ovvero con le organizzazioni sindacali e il mondo dell'economia locale, necessario per arrivare alla definizione del bilancio comunale 2003". Questo il commento e la proposta di Ugo Caffaz, capogruppo Ds, e dei consiglieri diessini Antongiulio Barbaro (membro della Commissione bilancio) e Walter Acciai (membro della commissione sviluppo economico), in relazione alle notizie ancora frammentarie sullo stato dei conti di Palazzo Vecchio apparse sulla stampa locale ed in attesa delle misure sui bilanci degli enti locali che saranno contenute nella Legge Finanziaria.

"Avevamo ben presenti le difficoltà del bilancio comunale, su cui grava ancora una sensibile rigidità sulle poste di parte corrente tale da rendere assai modesta l'entità delle risorse non vincolate (cioè non riferibili alla spesa per onorare i mutui; per l'esercizio di servizi essenziali quali quelli sociali, di pubblica istruzione e di pulizia della città; per coprire il costo dei contratti con i lavoratori del Comune), cui si sono aggiunti gli assurdi e forse incostituzionali vincoli sugli impegni di spesa introdotti quest'anno dal governo Berlusconi - hanno aggiunto i consiglieri diessini -.

Tuttavia pensiamo che il quadro esatto della situazione debba ancora essere acquisito dalla giunta e dal consiglio comunale nell'ambito della prevista verifica degli equilibri di bilancio, quando sarà possibile capire meglio anche l'andamento del gettito relativo ai tributi e alle tariffe locali". "Prima di dare per scontato il ritocco della pressione fiscale, ed in particolare dell'addizionale Irpef (che comunque vede Firenze su livelli ben inferiori a quelli della maggior parte dei capoluoghi di Regione e degli stessi Comuni dell'area fiorentina), riteniamo necessario verificare lo stato delle entrate, le possibilità di risparmio offerte da alcune razionalizzazioni nella spesa corrente, la possibilità di manovrare su altre voci di entrata quali il Canone sull'occupazione del suolo pubblico e quello sulla pubblicità - hanno spiegato ancora i consiglieri -.

E' comunque escluso che la vendita di immobili vada a coprire veri o presunti buchi di bilancio, dato che i proventi della alienazioni vanno a finanziarie nuove opere di pubblica utilità e che il consiglio ha già approvato una mozione in cui indica alla Giunta quali opere non realizzare nel caso in cui i proventi delle alienazioni fossero inferiori alle attese". "A tale quadro riteniamo che potrebbe aggiungersi, grazie all'attenzione e allo sforzo che stanno dedicando sia il consiglio regionale della Toscana che in sede nazionale l'Anci - hanno ricordato i consiglieri -, l'eventuale e più volte auspicata introduzione del contributo di scopo con cui far partecipare anche i visitatori della città al finanziamento di servizi importanti (primo fra tutti quello di igiene urbana) ed alleviare contestualmente la pressione fiscale sui fiorentini".

"Non ultimo pensiamo che per rendere più efficiente l'erogazione dei servizi e ridurne il costo a carico dei cittadini e degli utenti si renda necessaria l'istituzione del cosiddetto Osservatorio sui servizi pubblici locali, parte integrante del programma del Sindaco Domenici e su cui il Consiglio Comunale ha già espresso all'unanimità un chiaro indirizzo fin dalla primavera 2001 - hanno proseguito i consiglieri diessini - l'attivazione di questo strumento sembra oggi quanto mai di attualità per pilotare l'ampliamento dei servizi in un ottica di bilanci sani, senza tuttavia perderne di vista la meritorietà sociale».

"Su tutta questa materia ribadiamo come sia irrinunciabile aprire un tavolo di confronto a tutto campo con le Parti Sociali ed in particolare con le organizzazioni sindacali, riguardante anche i possibili interventi necessari per migliorare e ampliare alcuni servizi essenziali, non ultimo il trasporto pubblico, dove riteniamo che sia possibile ottenere effetti positivi per i cittadini sia investendo risorse aggiuntive che, contestualmente, introducendo elementi di maggiore flessibilità nell'organizzazione del servizio - hanno concluso i tre consiglieri -.

Tutto ciò è ancora più urgente se consideriamo il pessimo andamento dei conti pubblici prodotto dalla dissennata gestione del bilancio dello Stato che ha caratterizzato il primo anno del Governo Berlusconi, e che, come ormai pare probabile, con la prossima Legge Finanziaria verrà scaricato sui bilanci degli enti locali, con il rischio di nuove tensioni istituzionali e la necessità di tagli non indolori ai servizi per i cittadini".

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