Restauro del sito di epoca Ming a Wenzhou grazie al gemellaggio con la città di Prato

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 agosto 2002 17:16
Restauro del sito di epoca Ming a Wenzhou grazie al gemellaggio con la città di Prato

La firma di un gemellaggio, la seconda partecipazione alla Fiera internazionale tessile di Wenzhou e l’avvio del Progetto Asia Urbs finanziato per oltre il 60% dalla Commissione europea. Sono questi i risultati, illustrati questa mattina a palazzo Novellucci nel corso di una conferenza stampa dal presidente della Provincia di Prato Daniele Mannocci e dall’assessore alle Politiche comunitarie Giancarlo Maffei, del complesso lavoro di contatto e di progettazione svolto in questi ultimi due anni con la città di Wenzhou e la regione cinese dello Zejiang, 7 milioni di abitanti e 400.000 immigrati in ogni parte del mondo.

A Prato oltre l’80% dei cinesi proviene da questa regione.
“Il nostro primo obiettivo è migliorare la qualità dei rapporti fra pratesi e cinesi immigrati – spiega Mannocci – confrontandoci e cercando soluzioni soprattutto in ambito sanitario, educativo ed economico. La partecipazione alla quinta fiera di Wenzhou, zona leader in Cina nell’industria delle confezioni, rappresenta per l’imprenditoria pratese, sostenuta da Camera di Commercio, Unione industriale e Texart, un’occasione che già sviluppa alcuni elementi del patto per il distretto siglato qualche giorno fa, un distretto che oggi conta 1.600 aziende cinesi.

Uno degli strumenti di sviluppo è infatti l’apertura di nuovi mercati, che vengono individuati principalmente nell’ex Unione Sovietica e nella Cina, dove vive un quinto della popolazione mondiale e che gode oggi di una crescita che va dall’8 al 10% annuo”.
“La Fiera, che quest’anno si svolgerà nella nuova, avvenieristica sede dal 12 al 15 otto-bre (ci saranno 30 aziende pratesi), sarà l’occasione per il prossimo viaggio ufficiale in Ci-na e per la firma del gemellaggio – aggiunge l’assessore Maffei – E per seguire e coordinare tutte le iniziative a questo legate la Provincia creerà un apposito ufficio”.
Partirà a settembre intanto l’intervento di riqualificazione urbana e ambientale, il primo che l’Europa finanzia in Cina, che prevede il restauro di 553 mq di una Pagoda di epoca Ming a Wenzhou.

Inserito nel Progetto Asia Urbs l’intervento, che ha un valore complessi-vo di oltre 550 mila Euro, verrà finanziato per oltre il 60% dalla Commissione europea, la Provincia parteciperà con un 15% (circa 87 mila €), mentre daranno contributi fino al 9% gli altri partner: Wenzhou, il Comune spagnolo di Alicante, quello francese di Bussy st-Georges, il Comune di Montemurlo, la Regione Toscana, la Provincia di Jangsu e l’Asl 4 di Prato. I partner forniranno la progettazione e l’assistenza tecnica mentre la manodopera sarà cinese.

Insieme al restauro, che interesserà un’area non abitata, si farà formazione sulle tecniche di restauro per gli artigiani cinesi e un corso specifico per guide turistiche del sito Ming a studenti della scuola media superiore. L’area ristrutturata sarà destinata ad uso pubblico, vi sorgeranno gli atelier degli artigiani e l’ufficio turistico delle guide diplomate dal corso. Nel progetto è coinvolta anche la Comunità cinese di Prato, che, grazie alla presenza sul luogo dell’intervento di un referente della Comunità stessa, ne sarà ampiamente informata.
Ad ottobre partirà anche la collaborazione in ambito sanitario all’interno del progetto “Albero della salute”: all’ospedale di Prato arriveranno 3 “visiting doctors” (fra cui un ginecologo) dell’ospedale di Wenzhou, che resteranno fino all’aprile del 2003.

A questi seguiranno altri tre gruppi per altri 3 semestri che completeranno un ciclo di due anni nel corso del quale i medici cinesi dovranno collaborare al miglioramento del servizio di assistenza e cura dei pazienti cinesi nelle strutture sanitarie di Prato, dove, per esempio, il 24% dei parti oggi riguarda bambini orientali.
Già avanzati sono poi i contatti per patrocinare scambi di ricercatori e cooperazione scientifica tra la Facoltà di ingegneria ambientale di Prato e la Facoltà di ingegneria di Wenzhou. L’Università di Prato si è già mossa in questa direzione e la collaborazione dovrebbe avere inizio ad ottobre del 2003.

L’obiettivo è di innalzare il livello culturale della comunità cinese che vive a Prato, sollecitando le famiglie a far proseguire gli studi ai figli oltre la scuola dell’obbligo, ma anche ospitando in città esponenti della cultura cinese.
Altri progetti riguardano un protocollo d’intesa tra i porti commerciali di Livorno e Wen-zhou, uno dei 20 porti di rilevanza nazionale. All’ipotesi sta già lavorando anche il presi-dente della Provincia di Livorno. C’è poi il settore dell’olivicoltura, in cui Prato vanta una produzione di alta qualità e grande competenza tecnico-scientifica.

Wenzhou ha infatti chiesto, sviluppando una ricerca universitaria che individua quella della città cinese come una zona favorevole alla piantumazione di olivi, la fornitura di 1000 piante, ma soprattutto collaborazione e assistenza. E c’è un progetto anche per la partecipazione di un coro o di una orchestra pratese ad una importante manifestazione musicale, che quest’anno si tiene a Wenzhou, dove si esibiscono 80 gruppi di cui 70 nazionali e 10 stranieri.

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