FIRENZE- La possibilità da parte degli Ambiti territoriali di caccia di procedere ad assunzioni di personale amministrativo; l'introduzione di un esame pubblico per l'abilitazione all'esercizio venatorio e di nuove modalità di accesso agli Ambiti; e soprattutto cambiamenti di grande rilievo per quanto riguarda la gestione degli ungulati, in modo da raggiungere un importante punto di equilibrio con le esigenze dell'ambiente e dell'agricoltura. Sono queste alcune delle principali novità contenute nel testo unico - approvato oggi dalla giunta su iniziativa dell'assessore all'agricoltura e alla caccia Tito Barbini - che riunisce in un unico provvedimento tutti i regolamenti regionali in materia di caccia e di fauna.
"Un passaggio di grande rilievo, e non solo perché si tratta del primo testo unico di regolamenti predisposto in Toscana, con un'importante ricaduta in termini di semplificazione in un settore in cui la normativa è spesso complessa e di difficile lettura - spiega l'assessore - In realtà con questo testo unico abbiamo operato una revisione completa dei ben 7 regolamenti fino ad oggi esistenti, alcuni dei quali ormai datati. E non abbiamo solo provveduto ad aggiornare la normativa. Grazie al coinvolgimento e al confronto con le amministrazioni provinciali, con gli Atc, con le associazioni ambientaliste e venatorie, con le organizzazioni professionali agricole, abbiamo introdotto novità che guardano al futuro, in modo da rispondere alla crescita tecnica, culturale, professionale del settore." Tra le novità, appunto, la possibilità di assunzione di personale amministrativo da parte degli Atc.
Ogni Ambito potrà assumere fino ad un massimo di due unità. Per quanto riguarda le modalità di accesso agli Ambiti, quest'ultimi potranno stipulare accordi di interscambio con altri Atc italiani fino ad un massimo del 2 per cento dei cacciatori iscritti. Cambiamenti anche per quanto riguarda l'abilitazione all'esercizio venatorio, con esami che, per la prova orale, dovranno tenersi pubblicamente, con modalità uguali in tutta la regione. Importanti anche le modifiche relative alla gestione faunistico-venatoria degli ungulati.
"Modifiche - spiega ancora Barbini - che sono state concordate con le associazioni agricole e venatorie, per cercare di risolvere un problema concreto e pressante, individuando una soluzione equilibrata, che tenga conto delle ragioni dei cacciatori, degli agricoltori e degli ambientalisti".
Il testo unico, a questo proposito, fissa la "densità" agricolo-forestale sostenibile per gli ungulati, ovvero la "massima densità raggiungibile dalle popolazioni di ungulati senza che si determinino danni rilevanti alle coltivazioni, alle piantagioni e alle altre specie animali".
Per il cinghiale la densità è fissata - a livello regionale e in attesa delle densità che entro un anno dovranno specificare i singoli Atc - a 2,5 animali ogni cento ettari. I piani di gestione dovranno garantire il raggiungimento delle densità fissate. Sono previsti provvedimenti e sanzioni nel caso che questo obiettivo non venga raggiunto. "Il testo unico - conclude Barbini - non conclude comunque il nostro lavoro di revisione ed aggiornamento. Entro il prossimo anno presenteremo anche una proposta di legge organica che disciplinerà la caccia nel suo complesso".