Internet: l’80% dei visitatori dei siti toscani non è toscano

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 agosto 2002 16:50
Internet: l’80% dei visitatori dei siti toscani non è toscano

FIRENZE- L’80% circa dei visitatori dei siti della Regione Toscana e del Comune di Firenze sono utenti che si mettono al computer fuori dai confini regionali. E’ intorno a questo dato - emerso dalla ricerca Nielsen/NetRating su Internet e le Regioni che è stato presentato oggi in Consiglio regionale per iniziativa del Corecom – che ha ruotato l’intervento dell’assessore regionale alla comunicazione Chiara Boni. “Mi ha colpito questo dato”, ha detto Chiara Boni. “I ricercatori – ha aggiunto - motivano questo fenomeno facendo riferimento all’appetibilità turistica di Firenze e della Toscana.

Ma se ciò fosse del tutto vero che dovrebbero dire a Roma, a Rimini, sulla costiera Amalfitana e sul Garda, che pur di turisti ne vedono tanti ogni anno? Ho l’impressione che nel caso della Toscana si tratti, più che negli altri, di un marchio di qualità, di una griffe facilmente riconoscibile che immediatamente comunica non solo città d’arte, spiagge bellissime, coloniche trasformate in agriturismo, ma anche cibi genuini, attenzione all’ambiente, qualità della vita, imprese note nel mondo”.
Secondo l’assessore Boni è in questo cocktail che risiede la dimensione ‘glocial’ della Toscana, quella su cui si è recentemente incentrata la riflessione della Regione in occasione del Meeting di San Rossore: “Penso alla capacità della Toscana – ha detto - di stare in prima fila nei processi economici che governano l’intero pianeta, ma con un apporto individuale ben marcato, significativo, riconoscibile, non solo espressione della propria ‘località’, ma anche della propria ‘socialità’: dialogo, concertazione, cooperazione, solidarietà”.
L’assessore Boni ha infine ricordato il progetto del portale della Toscana “nel quale confluiscano tutti gli apporti che dalla nostra regione possono giungere non solo dal mondo istituzionale, ma anche dai privati, dalle imprese, dalle associazioni, perché la finestra della Toscana sul mondo assomigli sempre di più a uno di quei rosoni che campeggiano sulla facciata del Duomo di Firenze”.

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