Festival di Montalcino e della Val d'Orcia
Inaugurazione venerdì

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 luglio 2002 23:23
Festival di Montalcino e della Val d'Orcia<BR>Inaugurazione venerdì

Al via il prossimo 26 luglio la settima edizione del Festival della Val D’Orcia, il Festival ha raccolto l’eredità del Festival di Montalcino, di cui rappresenta la XXIII edizione, ma che ha ormai ampliato e radicato il suo raggio di azione in tutto il territorio compreso tra i comuni di Castiglion d’Orcia, Montalcino, Pienza, Radicofani e San Quirico d’Orcia. Settimo anno anche per la direzione artistica del Festival, affidata a Isabella Valoriani, che in questo periodo ha saputo sapientemente conciliare innovazione e tradizione e ha contribuito a rendere il festival un appuntamento atteso e frequentato sai dal pubblico estivo che da quello locale.
Quattro settimane che porteranno il pubblico attraverso itinerari di arte e cultura tra eremi ed abbazie, chiostri, fortezze, piazze e teatri.

Un intero territorio che si riappropria dei propri luoghi, dei propri spazi, dei propri colori trasformandoli in ineguagliabili palcoscenici naturali.
Salde le linee artistiche che hanno guidato il festival in questi anni attraverso i luoghi meno consueti della musica e del teatro.
Per il teatro una particolare attenzione viene dedicata al lavoro dell’attore: doveroso quindi il doppio omaggio a Marco Baliani che presenta Corpo di Stato, lo spettacolo sul delitto Moro, il 28 giugno a Vivo D’Orcia, per poi replicare il giorno dopo a Spedaletto con Kohlhaas, ormai diventato un classico del monologo d’autore; segue il 1 agosto l’ultimo lavoro di Claudio Morganti, la doppia partitura sui due testi di Pinter Il Bicchiere della Staffa e Il linguaggio della montagna.


Tradizione del Festival è il costante interesse per la nuova drammaturgia, nel coraggioso e spesso premiato impegno di presentare e produrre spettacoli in prima nazionale; ne sono testimonianza due “ritorni”: a Montalcino il 30 luglio la replica straordinaria, di Garage Olimpo tratto dal romanzo di Bechis), e la presentazione in anteprima del film “L’ultima stagione”, (Teatro degli Astrusi, Montalcino 16 agosto) di Fernando Maraghini e Maria Erica Pacileo, nato dopo l’allestimento teatrale di “Arthur et Belle”, spettacolo coprodotto dal festival nell'edizione 2001.
Tra gli appuntamenti teatrali di questa edizione il debutto della coproduzione Frankestein Food di Giancarlo Brancale al Teatro degli Astrusi di Montalcino (7 agosto) in cui vengono esplorati i meccanismi e le anomalie di un mondo in cui anche il cibo è stato globalizzato;), e, a chiusura del Festival il 18 agosto, l’anteprima toscana di Senso, l'omaggio a Luchino Visconti di Luca de Bei, prodotto dall’Associazione Percorsi d’autore in collaborazione con Taormina Arte e il Teatro Stabile di Messina.


Grande spazio anche in questa edizione alla musica, con un programma articolato che diventa un affascinate viaggio attraverso sonorità tradizionali e innovative, alla ricerca di suoni, voci e atmosfere che aprono a mondi e culture lontane nello spazio e nel tempo.
Tra gli eventi del Festival quello previsto in apertura (Abbazia di Sant’Antimo 26 luglio) con il concerto del musicista armeno DJivan Gasparyan, a cui parteciperà come ospite Luigi Cinque, che ha curato la supervisione artistica della sezione musicale del festival; l’atteso concerto (13 agosto) del gruppo dei GANG, una delle più impegnate voci “fuori dal coro” della scena musicale italiana, una band che ha saputo fondere il rock con la tradizione popolare del Sud del mondo.


Largo spazio alla musica popolare con le coinvolgenti sonorità delle bande che animeranno la serata del 27 luglio, Bandando, un vero e proprio treno musicale attraverso i territori della Val d’Orcia e dell’Amiata; la travolgente potenza della tarantola di Antonio Infantino che assieme ai suoi Tarantolati si appresta a far ballare tutta Rocca D’Orcia (8 agosto); il fascino antico indecifrabili sonorità dei Tenores di Bitti (14 agosto). La musica prosegue con le raffinate sonorità vocali di Lucilla Galeazzi (6 agosto, San Quirico d’Orcia) di Ilaria Patassini, una delle più promettenti nuove voci della world music (12 agosto), e il coinvolgente jazz dei Saxpence (15 agosto a Bagno Vignoni).


Arricchiscono il programma due omaggi a due rappresentanti della cultura italiana: il primo, divenuto ormai un appuntamento annuale, dedicato a Mario Luzi (3 agosto, Pienza), in collaborazione con il centro Studi La Barca, a cui si affianca quello che il figlio Luca De Filippo rende al padre Edoardo, uno spettacolo-concerto, in anteprima toscana, in cui le parole di Edoardo saranno accompagnate dalla musiche di Antonio Sinagra. Un omaggio doveroso che riporta l’artista napoletano in quella Montalcino che lo vide qui avviare il suo ultimo lavoro, la traduzione in suo dialetto della tempesta di Shakespeare.


Infine, non certo in ordine di importanza, da segnalare i laboratori che si svolgeranno durante il periodo del Festival. “Terre di racconti” a cura dell’Associazione Tra un atto e l’altro andrà alla ricerca di voci, suoni e storie della tradizione locale, (due le dimostrazioni spettacolari che si terranno il 9 e il 10 agosto rispettivamente a Vivo d’Orcia e a Contignano-Radicofani); il secondo laboratorio a cura della compagnia di danza Effetto Parallelo darà vita a una serie di “Incursioni” in evoluzione tra musica e danza, il cui primo risultato verrà presentato nella Fortezza di Radicofani (17 agosto).

Due giornate all’insegna della grande musica quelle previste ad apertura della VII edizione del Festival della Val d’Orcia – XXIII Festival Internazionale di Montalcino.

Il Festival si inaugura infatti venerdì 26 luglio alle ore 21,30 con un evento d’eccezione: il concerto del musicista armeno DJVAN GASPARYAN. Eccezionale anche il luogo dell’evento, la splendida Abbazia di Sant’Antimo (Montalcino). Ad accompagnare Gasparyan nella sua esibizione due musicisti del suo gruppo (Armen Gnazaryan alle percussioni e Vazgyen Makaryan al duduk) e, musicista ospite, Luigi Cinque.
Sabato 27 luglio, a partire dalle ore 16,30 si rinnova poi l’appuntamento con Bandando, un coinvolgente viaggio tra musica e natura che parte dalla stazione di Siena fino al Monte Amiata.

Un pomeriggio all’insegna del coinvolgente ritmo delle bande popolari (partecipano le bande di Castiglione d’Orcia, Montalcino, S. Quirico d’Orcia e la Banda Improvvisa di Loro Ciuffenna) e assieme un’occasione per una vera e propria gita attraverso i suggestivi territori della Val d’Orcia.
· DJVAN GASPARYAN
Gasparyan è il musicista tradizionale più famoso dell'Armenia, una vera e propria leggenda vivente. È il più grande virtuoso del duduk, un antico strumento, simile all’oboe, fatto di legno d'albicocco e capace di produrre e sostenere a lungo un suono vibrante.

Si dice che non c'è nessuno altro strumento capace di trasportare le emozioni del popolo armeno così come il duduk. Gasparyan è nato in un villaggio vicino alla capitale armena Yerevan. Ha cominciato a suonare a sei anni ascoltando i grandi maestri. Professore al conservatorio ha formato oltre 70 musicisti di duduk.. Gasparyan ha fatto tournée in tutta l’Europa, Asia e Medio Oriente; ha lavorato ripetutamente a New York e Los Angeles (dove ha fatto la sua apparizione con la Philharmonic).

La sua registrazione di una selezione di canzoni tradizionali e ballate armene dal titolo “I will not be Sad in This World”, (1989) dedicata alle vittime del terremoto armeno ha ricevuto riconoscimenti in tutto il mondo. L’artista ha inoltre collaborato con il Kronos Quartet, Lional Richie, Peter Gabriel e Michael Brook. Ha registrato le colonne sonore per “Russia House”, “L’ultima tentazione di Cristo”, “The Crow”, “Il Gladiatore”.
Il repertorio di Djivan Gasparyan è soprattutto incentrato su canzoni tradizionali armene, di cui è anche interprete come cantante.

Come compositore, oltre agli arrangiamenti originali di canzoni tradizionali, ha scritto canzoni d’amore basate sulla poesia di Vahan Derian
· BANDANDO – Il treno delle bande
Viaggio musicale del Trenonatura da Siena alla Val d’Orcia fino alla stazione Monte Amiata partecipano le bande di Castiglione d’Orcia, Montalcino, S. Quirico d’Orcia
ospite Banda Improvvisa
Un treno, un viaggio, una festa. Lungo tutto il territorio della Val d’Orcia, da Siena al Monte Amiata una giornata dedicata alla musica, alla tradizione, al piacere di riscoprire suoni, atmosfere, ricordi.

Un percorso tra luoghi naturali di straordinaria bellezza, accompagnati dalla contagiosa irruenza musicale delle nostre bande popolari, anch’esse patrimonio artistico e culturale da “salvaguardare” e promuovere , come scrive Giampiero Bigazzi: “Le bande musicali, fanfare o harmonie o vere e proprie orchestre di fiati e altri strumenti, compongono in Italia e in molti paesi europei un diffuso tessuto di produzione musicale, uno straordinario ponte fra la musica popolare e la musica colta, una consistente rete di presenza musicale nel territorio, una ventata d’aria pura nel Villaggio Tecnologico di oggi, una valida sacca di resistenza alla musica di plastica e all’ignoranza musicale dilagante.”
La Banda Improvvisa nasce con il patrocinio di una premiata e antica Società Filarmoniche toscana, la G.Verdi di Loro Ciuffenna, vero punto d’incontro di una intera comunità ancora oggi integra.

Nasce anche dal lavoro fortemente innovativo di Orio Odori, compositore, clarinettista, arrangiatore e direttore da tanti anni del suddetto complesso bandistico e dall’incontro, avvenuto ormai dieci anni fa, fra Odori e la Materiali Sonori, etichetta discografica indipendente e laboratorio di idee musicali. Il cuore del progetto di Banda Improvvisa è la musica composta da Orio Odori, espressione di una profonda conoscenza della tradizione bandistica e della convinzione di confrontarsi con esperienze nuove (non ultima quella fatta proprio da Harmonia Ensemble con la fanfara zigana macedone Kocani Orkestar).
L’altro aspetto fondante del progetto è il voler mettere a confronto la vitalità delle bande con una serie di musicisti di alto livello nazionale e internazionale, provenienti da ambiti musicali diversi, dal jazz alla musica classica, dalla musica etnica al rock d’avanguardia.

E’ l’incontro fra sano spirito associativo e professionalità.

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