Acqua: sarà varata la nuova legge regionale sui servizi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 luglio 2002 18:31
Acqua: sarà varata la nuova legge regionale sui servizi

FIRENZE- “Ho accolto con estremo favore la notizia che le aziende aderenti al Cispel hanno fatto propria la proposta da noi lanciata a San Rossore, durante il meeting ‘From Global to Glocial’, di accantonare un centesimo di euro per ogni metro cubo di acqua potabile consumata da destinare all’approvvigionamento idrico dei paesi del Nord Africa colpiti dalla siccità”. Questo il primo commento del presidente della Regione Toscana Claudio Martini, a margine dell’assemblea generale della Cispel Toscana – l’associazione che riunisce le imprese dei servizi pubblici locali – che si è tenuta oggi a Firenze.

“Un segnale sicuramente positivo dalle aziende pubbliche toscane – ha proseguito Martini – che non si configura come una nuova tassa, ma come una scelta volontaria delle aziende stesse. Le aziende pubbliche coprono il 90 per cento della rete idrica ed è perciò verosimile la previsione di poter mettere insieme ogni anno una cifra superiore ai 2 milioni e mezzo di euro ”. Il presidente Martini ha quindi reso noto che la Regione sta definendo la nuova legge regionale sui servizi, per la cui stesura la via più probabile appare quella di un lavoro ‘in due fasi’: partire subito con la modifica della legislazione esistente per introdurre le innovazioni possibili nei settori che hanno problemi più urgenti, come l’acqua e i rifiuti (entro settembre), e nel frattempo portare avanti la legge generale che, quando sarà ultimata (presumibilmente all’inizio del 2003), riassorbirà tutte le modifiche parziali già fatte.

“Una legge – ha sottolineato Martini – che favorirà l’aggregazione delle gestioni, con una scala di funzioni molto più efficace che, consentendo ridotti costi di gestione, dovrebbe portare ad un abbassamento delle bollette”. Martini è poi tornato al punto politico riaffermato a San Rossore sul tema dell’acqua: “In Toscana – ha detto – non ci saranno mai privatizzazioni della risorsa. L’acqua è un bene pubblico, la cui proprietà e finalità sono decise dagli enti pubblici, Regione e Comuni in testa.

Diverso è invece il discorso della gestione dell’acqua, per la quale è possibile e anche auspicabile che si possano acquisire contributi dai privati”. Per rendere questo passaggio il meno traumatico possibile, Martini ha aggiunto di avere anche proposto uno ‘statuto regionale dell’acqua’.
Per quanto riguarda i punti di criticità legati all’approvigionamento idrico dell’Isola d’Elba e della Val di Cornia, Martini ha detto che i problemi elbani non si risolvono con l’invio di acqua dal continente, ma con una reciproca assunzione di responsabilità con le amministrazioni elbane.

Quelle della Val di Cornia sono invece le difficoltà specifiche di certi tratti della costa interessati da un forte sviluppo dell’attività turistica, agrituristica e agricola, in contemporanea a processi evidenti di avanzamento del cuneo salino che impediscono lo stesso utilizzo delle falde acquifere come avveniva in passato. “Per queste zone – ha sottolineato Martini – abbiamo stanziato molti soldi con il programma straordinario di investimenti. Abbiamo anche chiesto al governo di darci una mano, ma a tuttoggi segnali di risposta non ce ne sono stati”.

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