Metarock: il 20 luglio Almamegretta all'area Expo Ospedaletto di Pisa

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 luglio 2002 17:56
Metarock: il 20 luglio Almamegretta  all'area Expo Ospedaletto di Pisa

9 giugno – 31 dicembre 2001 : tour di Almamegretta in tutta Italia. 38 date per un line-up allargato che vede, oltre a Raiz , D.RaD e Gennaro T la chitarra graffiante di Fefo e il basso potente di Ash, già presenti in “Imaginaria” quinto album della band da poco pubblicato e nuovo capolavoro lungo una strada cadenzata da pietre miliari come “Lingo” e “4/4”. L’idea di ricavarne un album dal vivo nasce per strada, ma era in embrione già da molto tempo (parte del materiale di questo album si riferisce infatti a tour meno recenti: registrazioni che erano in “attesa di”).

I concerti di questa tournée in particolare sono performance memorabili, altrettante fotografie che ritraggono la band in uno stato di grazia creativo ed espressivo. Chi ha avuto in questi anni – in questi dieci anni: già, c’è anche una data da fissare, da festeggiare anche se Almamegretta è il gruppo meno autocelebrativo che si possa immaginare - la fortuna di assistere ad un loro concerto, sa molto bene quanto sia dilatato per loro il concetto di live: il palcoscenico non è il luogo dove celebrare pubblicamente il rito discografico, non è lo spazio della pura riproposizione.

I brani, così come li abbiamo conosciuti sugli album, sono la maggior parte delle volte soltanto dei punti di partenza riconoscibili, delle “porte” che attraversiamo per entrare poi in spirali di suoni che si avvolgono parallele agli originali. Il che non vuol dire semplicemente spingersi verso i confini dell’improvvisazione disordinata: è piuttosto un concetto che si avvicina a quello della composizione istantanea, o meglio, della ricomposizione. Ri-composizione nel senso letterale del termine, ovvero rimettere, ridisporre, riordinare in tante versioni alternative il materiale sonoro.

Per questo ogni concerto di Almamagretta è un evento unico e stupisce davvero constatare che “Venite! Venite!” sia, in effetti, il primo vero album dal vivo della band, talmente tante sono state le occasioni in questi anni di registrane uno. Ma, conoscendo il perfezionismo di Raiz e compagni, evidentemente soltanto adesso poteva vedere la luce quello buono, sia per qualità tecnica – davvero eccelsa – che artistica. In effetti in “Venite! Venite!” cogliamo in pieno quel gusto dell’assemblare di cui dicevamo un attimo fa.

Brani che incontrano altri brani diventandone la prosecuzione naturale: accade con “The Cheap guru” e “Figli di Annibale” così come con “Riboulez le kick” e “Pa’ chango” che si sviluppano in una suite di oltre 13 minuti, e con “Fa ammore cu’mme” e “Nun te scurdà”. Ma in generale nessun momento di questa track list – che spontaneamente si tira dietro definizioni quali “Best of” o “Greatest hits” – è avaro di estensioni, sviluppi, invenzioni: lo testimonia la durata stessa del cd, quasi 75 minuti di musica.
“Venite! Venite!” è anche l’occasione per ascoltare due nuovissimi brani di Almamegretta, due assoluti inediti con i quali sarebbe stato un peccato mortale rimandare la conoscenza.

Si intitolano semplicemente “Uno” e “Due” e altrettanto semplicemente sono straordinari, figli legittimi del clima di “Imaginaria” e comunque tra le migliori cose scritte dal gruppo in questi anni. Un canto antico, viscerale l’ “Uno”, una ispirata canzone d’amore, da brivido, il “Due” (primo singolo estratto dall’album).

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