FIRENZE- Una deregulation inaccettabile e incostituzionale che rischia di produrre risultati del tutto contrari a quelli auspicati, aumentando ancora di più l'incertezza nel settore della telefonia mobile. E' questa la posizione espressa dall'assessore all'ambiente della Regione Toscana Tommaso Franci in relazione al cosiddetto decreto "sblocca-antenne" proposto dal governo, ieri all'esame della Conferenza unificata. L'assessore ricorda che lo scorso 12 giugno, in un incontro tra le Regioni e il ministro Gasparri, la Toscana aveva proposto l'introduzione del cosiddetto "principio di cedovelezza", con l'inserimento di un comma che prevedesse il mantenimento delle proprie procedure autorizzative per le Regioni che hanno già disciplinato l'autorizzazione all'installazione degli impianti.
"La risposta a questa proposta, condivisa da più Regioni, è stata negativa - ricorda Franci - Senza questo emendamento siamo obbligati ad esprimere un parere negativo sull'intero provvedimento, in quanto inemendabile". La Regione Toscana, tra l'altro, ha già impugnato l'articolo della Legge obiettivo che contiene la delega al governo per il decreto legislativo. "Decreto che presenta palesi profili di incostituzionalità - ricorda ancora l'assessore all'ambiente - Questo governo continua ad operare ignorando il contenuto della riforma costituzionale.
Come già è accaduto in molti casi fa delle forzature con semplificazioni insostenibili, varando provvedimenti che nel tentativo di sbloccare qualcosa in realtà rischiano di bloccare tutto. Così è successo per il decreto sblocca-centrali, così potrà accadere per questo decreto sblocca-antenne, che rischia di paralizzare tutto il settore, aumentando l'incertezza legata agli elementi di contenzioso istituzionale che verranno sollevati dai tanti soggetti coinvolti".