Montelupo e il Ponte sulla Pesa

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 giugno 2002 07:34
Montelupo e il Ponte sulla Pesa

I consiglieri provinciali Giovanni Vignoli (Margherita), Alessio Pancani (Comunisti italiani) e Tiziano Lepri (Ds) hanno rivolto una domanda di attualità alla Giunta sui lavori sul torrente Pesa a Montelupo Fiorentino. Analoga interrogazione era stata presentata anche dal gruppo di Forza Italia. “Constatiamo che sono sospesi i lavori a cura della Provincia per la costruzione del nuovo ponte sul torrente Pesa – spiegano i consiglieri – ponte che deve collegare la strada provinciale 12 alla Statale 67, tagliando quel continuo intasamento alla viabilità all’interno del paese”.

I consiglieri hanno chiesto di conoscere da quanto tempo questi lavori sono sospesi, le motivazioni e conoscere i tempi della ripresa dei lavori. Ha risposto l’assessore alla viabilità Mirna Migliorini che ricostruito tutta la vicenda.
Il contratto di appalto fu stipulato il 2 giugno 2000 per un importo di oltre 2 miliardi e 900 milioni di lire con l’aggiudicataria C.e.r. (Consorzio emiliano romagnolo), che designò per l’esecuzione dei lavori la propria impresa consociata Scrl Edera di Viggiano di Potenza.

I lavori furono consegnati il 29 giugno 2000. Il termine per dare conclusi i lavori era di 500 giorni naturali e consecutivi. Risale all’11 settembre il primo sollecito per l’immediato inizio dei lavori, al quale l’impresa rispose dicendo che era in corso la verifica strutturale del progetto con la ditta fornitrice delle travi prefabbricate del ponte sulla Pesa e ribadendo l’impegno ad eseguire i lavori nei termini contrattuali. I lavori cominciarono di fatto nell’ottobre 2000, con i movimenti di terra, ed interrotti il 20 dicembre.

L’interruzione venne giustificata con le avverse condizioni atmosferiche riscontrate dalla seconda metà del novembre 2000 e chiedeva una proroga, non concessa, di 120 giorni per tali cause. Ad aprile 2001 furono denunciati al Genio Civile i lavori di elevazione delle strutture del Ponte, tuttavia i lavori furono intralciati, seppure lievemente, dalla necessità di spostare la fognatura comunale in riva destra. A settembre un altro problema: viene notificata all’Avvocatura della Provincia l’annullamento delle delibera di approvazione del progetto e di aggiudicazione dei lavori dal Tar della Toscana per presunti vizi di forma e dietro specifico ricorso contro Provincia e Comune di Montelupo.

I lavori furono sospesi. La sospensione fu subordinata alla messa in sicurezza del cantiere, compresi il getto delle strutture verticali del ponte , i cui ferri d’armatura avrebbero potuto essere di pericolo: eventuali recinzioni in alveo potevano essere asportate da eventuali piene del fiume. A dicembre il C.e.r. faceva riserva di eventuale richiesta di danni per la sospensione ordinata e chiedeva una proroga di 240 giorni a causa dei turbamenti determinati nell’organizzazione del cantiere dalla vicenda.

Intanto, a seguito del ricorso effettuato dalla Provincia presso il Consiglio di Stato, veniva annullata la delibera del Tar. Fu quindi ordinata l’immediata ripresa dei lavori nel dicembre 2001, ribadita due volte fino al 16 gennaio del 2002. Il 24 gennaio la Cassa Edile della Provincia di Firenze comunicava la posizione debitoria dell’impresa Edera, designata dal C.e.r per l’esecuzione dei lavori. Contemporaneamente si manifestavano altri gravi inadempienze della stessa Edera, come ad esempio, il mancato assolvimento degli oneri economici verso i proprio dipendenti.

Senza esito la richiesta, rivolta l’11 febbraio, di prendere i lavori che poi il C.e.r. comunicò di aver revocato ad Edera, rassegnandoli, per il loro completamento, alla Cooperativa Gmg di Tortona. Furono trasmessi alla nuova impresa esecutrice tutti gli ordini rimasti inevasi chiedendo anche interventi di messa in sicurezza di un tratto del cantiere (segnalato dalla Polizia municipale di Montelupo). La cooperativa ha risposto che avrebbe adempiuto entro il 26 marzo, ma ciò non è avvenuto.

E’ stato quindi ordinato all’Impresa l’immediata ripresa dei lavori. Di fronte all’inerzia dell’impresa, la Provincia ha ordinato le procedure per la risoluzione del contratto per gravi inadempienze dell’impresa. Tuttavia il Consorzio avrebbe contattato una nuova impresa per affrontare i lavori conclusivi. La ricomposizione in questo senso della vicenda, consentirebbe di giungere più rapidamente alla conclusione dei lavori, piuttosto che ripartire con una nuova gara di aggiudicazione.

“Non possiamo permettere che il Consorzio faccia obiezioni – ha detto in replica il consigliere Vignoli – Questi casi mettono in difficoltà non tanto il consigliere, l’assessore o la giunta, ma la gente di Montelupo”.

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