Piu' soldi per i servizi psichiatrici, progetti di prevenzione mentale, maggiore sostegno alle famiglie e strutture per gli adolescenti in crisi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 giugno 2002 19:13
Piu' soldi per i servizi psichiatrici, progetti di prevenzione mentale, maggiore sostegno alle famiglie e strutture per gli adolescenti in crisi

Creare strutture d'accoglienza specifiche per adolescenti in crisi. Aumentare le risorse finanziare per i servizi psichiatrici. Promuovere progetti di prevenzione per la salute mentale, in particolare in ambiente scolastico e una stabile collaborazione con i medici di famiglia. Estendere le esperienze di sostegno alle famiglie. Aumentare delle capacità residenziali per aumentare il numero dei pazienti trattati. Sono queste le proposte avanzate dal vicecapogruppo dei Ds Sandro Domenichetti per realizzare, a Firenze ed in Toscana, «un'assistenza psichiatrica civile e efficace» e «per un reale sostegno alle famiglie».

E tutte queste richieste saranno discusse nel convegno, organizzato dal gruppo consiliare dei DS, «Organizzazione dei servizi psichiatrici in Toscana» che si terrà venerdì prossimo alla sala Onice del Palacongressi, in piazza Adua. «Le malattie mentali esistono, sono diverse tra loro, trovano un'origine nelle dimensioni biologiche, psicologiche e sociali - ha spiegato Domenichetti - alcune volte anche i trattamenti più efficaci e l'assistenza più adeguata non sono sufficienti ad impedire gli eventi più gravi e definitivi.

Nell'era dei manicomi questi erano anche più numerosi. La famosa legge 180 ha determinato un cambiamento radicalmente positivo nell'assistenza psichiatrica, i più significativi elementi sono: il superamento dei manicomi, perché fattore di violenza istituzionale, isolamento affettivo e sociale e causa di cronicità; l'integrazione dell'assistenza psichiatrica nell'ambito della medicina, migliorando la qualità dell'intervento e definendo la sofferenza mentale come malattia che sta dentro un normale percorso di vita.

L'assistenza psichiatrica deve orientarsi nella comunità e non in luoghi isolati, restituendo al paziente un diritto di cittadinanza, quello di essere curato e assistito, la missione dei servizi psichiatrici pubblici è quella di "prendersi in carico" il malato e le necessità di sostegno della famiglia, il trattamento sanitario obbligatorio deve essere attuato ai fini terapeutici e in situazioni cliniche ben definite: in questi anni più i servizi psichiatrici funzionano meno vi è necessità di quest'intervento.

Lo sviluppo della ricerca neuroscientifica e delle scienze umane, infine, ha trovato sistemi di cura più efficaci che combattono l'isolamento e lo stigma». Secondo il vicecapogrupo dei DS «giustamente spesso, si richiama il dramma delle famiglie. Questo è il punto su cui rapidamente intervenire con servizi, finanziamenti e progetti di sostegno.La stessa Regione Toscana nel nuovo piano sanitario lo pone come l'obiettivo di maggiore rilevanza. Il sostegno alle famiglie deve svolgersi su più piani: disponibilità di centri diurni, residenze, anche per brevi periodi, informazione sulla malattia mentale, sostegno psicologico per "reggere" l'accoglienza del familiare malato».

«Non partiamo da zero - ha osservato Domenichetti - il servizio psichiatrico del quartiere5 di Firenze, 104.000 abitanti,ha in cura 1395 pazienti e fa complessivamente 15000 interventi l'anno. Questi si svolgono in ambulatorio, a domicilio e nel quartiere. Un gruppo d'operatori si occupa di sostenere le famiglie e con un'esperienza d'auto-aiuto di familiari e pazienti che funzionano anche come luoghi informali cui rivolgersi da parte di famiglie in difficoltà, come indicato recentemente anche dal ministro Sirchia.

Insomma si è costruito una rete d'interventi che è punto di riferimento per il nostro territorio per la salute mentale».

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