Elettrosmog: Franci prende posizione sui limiti altissimi proposti dal governo

Redazione Nove da Firenze
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24 maggio 2002 19:08
Elettrosmog: Franci prende posizione sui limiti altissimi proposti dal governo

FIRENZE- Stupore e delusione, ma anche preoccupazione per il modo con cui si è di fatto rinunciato ad un principio come quello di precauzione. E' quanto intende esprimere l'assessore regionale all'ambiente Tommaso Franci, in relazione a quanto si è finora appreso sui contenuti della bozza di decreto attuativo della legge nazionale 36/2001 in materia di elettrosmog. "Che fosse in corso una battaglia ideologica e tutta politica contro il principio di precauzione era ormai una cosa evidente - spiega l'assessore a proposito del documento proposto dal ministero dell'ambiente - ma è incredibile che ciò porti a delle scelte irragionevoli anche dal punto di vista di quelli che ormai sono limiti di fatto accettati anche dagli operatori interessati da questo tipo di regolamentazione ambientale".


Quelli annunciati, spiega ancora l'assessore, sono valori altissimi, che nei prossimi giorni dovranno essere attentamente verificati e valutati dal punto di vista delle conseguenze. "Fin da ora però risulta evidente che l'ordine di grandezza scelto per le varie soglie va molto aldilà dei valori accettati anche dagli operatori. Si rinuncia così ad applicare il principio di precauzione, anche nella misura non più contestata, e si svuota uno dei principi cardine che caratterizzano la legge quadro approvata nel 2001 dal Parlamento".
Di fronte a tutto questo, invece, è importante tenere fermo il principio di precauzione.

"In molti casi - sottolinea Franci - siamo di fronte a fenomeni di esposizione che non hanno precedenti e per i quali, se non è stata dimostrata la nocività, non è stata appurata nemmeno l'innocuità. E sia ben chiaro che questa non è una difesa solo dei valori fissati dalla Regione Toscana. Sicuramente i nostri sono tra i più restrittivi che siano stati individuati, ma siamo sullo stesso ordine di grandezza dei valori individuati dalle altre regioni. I limiti proposti dal governo appartengono invece ad un ordine di grandezza completamente diverso e rappresentano un grosso salto indietro rispetto alle normative applicate da tutte le Regioni".

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