In sciopero i lavoratori fiorentini del materiale rotabile delle Ferrovie

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 maggio 2002 14:46
In sciopero i lavoratori fiorentini del materiale rotabile delle Ferrovie

I lavoratori delle Ferrovie dell'Unità tecnologica materiale rotabile del viale Lavagnini, domani scioperano per tre ore contro lo "svuotamento funzionale e occupazionale della struttura" . Il progetto di spostare da Firenze il servizio di manutenzione e acquisti mette in immediato pericolo centinaia di posti di lavoro e rende palese la mancata volontà di rispettare gli accordi già sottoscritti con il governo.
"Smantellando la struttura di viale Lavagnini - continua il sindaco Domenici- in realtà si creano indirettamente i presupposti per non realizzare il centro di Dinamica sperimentale dell'Osmannoro.

Questo è inaccettabile. Esistono accordi già assunti e sottoscritti, esiste il progetto, ci sono i finanziamenti. Il governo e le ferrovie devono rispettare gli impegni". Lo scenario è che a Firenze resti solo l'Impianto dinamico polifunzionale (in costruzione sempre all'Osmannoro) e che, invece di 900 addetti impegnati con compiti di altissima specializzazione, si finisca con avere 2-300 persone con bassa specializzazione, che si occuperebbero solo della manutenzione dei treni regionali. "Il rischio è che si possa perdere una grande ricchezza professionale e culturale per la città e l'intera area fiorentina - conclude il sindaco - Questo non deve accadere, metteremo in campo ogni azione possibile perché non accada".
Il Presidente della Provincia Michele Gesualdi, insieme all’assessore regionale Riccardo Conti e il Sindaco del Comune di Firenze Leonardo Domenici, ha convocato per domani, giovedì 23 maggio, alle 17.30, in Palazzo Medici Riccardi, un incontro con i rappresentanti delle Ferrovie e le organizzazioni sindacali confederali di categoria per verificare il rispetto degli impegni solennemente sottoscritti da Ferrovie, ministero dei Trasporti e dagli Enti locali per la realizzazione del Polo ferroviario dell’Osmannoro e il rafforzamento delle Officine di Porta a Prato.

“Nonostante i progetti siano stati finanziati con la Finanziaria del 2001, i tempi di inizio dei lavori sono stati disattesi”, afferma Michele Gesualdi. Nel contempo la Provincia di Firenze registra fortissime preoccupazioni da parte dei sindacati per la tendenza di Trenitalia “a svuotare Firenze delle attività di eccellenza che le Ferrovie svolgono nella città”. Se tale preoccupazione dovesse essere fondata, secondo Gesualdi, si porterebbe da parte delle Ferrovie un duro colpo all’economia fiorentina e ciò le collocherebbe accanto ad altre società che hanno già compiuto questa scelta.

Di questo argomento il Presidente della Provincia intende discutere con le Ferrovie e le Organizzazioni sindacali domani, riservandosi una successiva riunione con i Parlamentari e le Organizzazioni sindacali “per portare da un lato le Ferrovie al rispetto degli impegni presi e dall’altro per ostacolare un’eventuale perdita di posti di lavoro su Firenze”.
“La Regione è accanto ai lavoratori delle Fs in lotta per difendere insieme al loro posto di lavoro il ruolo e la presenza strategica delle ferrovie in Toscana”.

Questo il commento di Claudio Martini, presidente Regione Toscana, in partenza per Bruxelles dove parteciperà ai lavori della Convenzione europea.
“Il problema delle prospettive del centro direzionale di viale Lavagnini nasce dal processo di ristrutturazione delle varie società che fanno parte della holding Fs. La Regione - prosegue Martini - è interessata alle prospettive e alla puntuale realizzazioni degli impegni già decisi, per questo segue in maniera ravvicinata gli sviluppi”. Sono già stati definiti una serie di impegni di lavoro il cui obiettivo è proprio quello di verificare il rispetto degli accordi sottoscritti: per domani è già fissato un incontro tra Regione, Comune e Provincia di Firenze, Ferrovie ed organizzazioni sindacali; nelle prossime settimane si riunirà il comitato di garanzia dell’alta velocità a cui spetta il compito di vigilare sugli accordi tra cui c’è anche il Polo tecnologico; è in via di convocazione il tavolo sul polo ferroviario regionale con la presenza degli enti locali interessati, Breda e sindacati.


“Il Polo tecnologico - continua il presidente della Regione - fa parte del pacchetto dei problemi che la Toscana ha sottoposto, fin dallo scorso 6 giugno, all’attenzione del governo e dello stesso presidente Berlusconi. Per noi resta dunque una priorità a cui non possiamo, né vogliamo rinunciare. La qualità della presenza delle ferrovie in Toscana è per noi strategica: centro direzionale di via Spartaco Lavagnini, officine della manutenzione, Centro di dinamica sperimentale all’Osmannoro, Breda di Pistoia, costituiscono un concentrato unico di competenze e professionalità di alto livello.

E’ questo il Polo tecnologico toscano – conclude Martini - una risorsa importante non solo per la nostra regione, ma per il sistema ferroviario di tutto il nostro Paese”.

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