Approvato il piano sanitario regionale per il triennio 2002-2004 proseguono le polemiche

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 aprile 2002 07:40
Approvato il piano sanitario regionale per il triennio 2002-2004 proseguono le polemiche

Riguarda il 70% del bilancio regionale e in consiglio regionale della Toscana e' stato approvato con i voti favorevoli del centrosinistra e quelli contrari di Rifondazione comunista e dei gruppi del centrodestra.
"Il capogruppo di Forza Italia, Lorenzo Zirri, continua a non comprendere le mie parole. Del resto in Toscana diciamo che non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire. Proverò allora a rispiegare ciò che ho detto in Consiglio regionale". L'assessore regionale al diritto alla salute, Enrico Rossi, risponde così alle critiche di alcuni esponenti della minoranza.

E risponde punto per punto. Dichiarazioni secessioniste quelle di Rossi? Tutt'altro. "Ho soltanto detto - precisa l'assessore - che il ministro Sirchia non dovrebbe sottoporre il Piano sanitario nazionale al giudizio delle Regioni, quanto piuttosto che, in tempi di federalismo, dovrebbe fare almeno ciò che faceva il ministro Bindi, cioè concertare con le Regioni ed elaborare insieme il Piano nazionale".
Quanto alle accuse di secessionismo Rossi le rispedisce al mittente affermando che la nuova Costituzione prevede un federalismo solidale, mentre "se applicassimo la devolution di Bossi l'intero sistema sanitario nazionale verrebbe smantellato".
Zirri afferma che la Toscana ha il bilancio in pareggio soltanto dal punto di vista contabile? "Inutile spiegarlo a chi non vuol capire - replica Rossi - mentre per fortuna lo sanno bene i cittadini della Toscana che il nostro bilancio è davvero in pareggio e che quindi loro non avranno aumenti di tasse, mentre quelli delle regioni governate dal centro destra sono costretti a pagare tasse e ticket".

Quanto all'accusa di aver usato toni inappropriati Rossi risponde alla consigliera Anna Maria Celesti dicendo che avrebbe fatto meglio ad ascoltare le dichiarazioni di numerosi epsonenti del centro destra che descrivendo un sistema sanitario regionale allo sfascio "hanno oggettivamente dato una patente di incapacità a 50.000 operatori sanitari, cioè a infermieri, medici ed ausiliari, che ogni giorno operano per assistere nel migliore dei modi i cittadini".
Enrico Rossi conclude ribadendo che la proposta del ministro Sirchia di eliminare l'esclusività "non fa gli interessi dei cittadini né quelli della gran parte del mondo sanitario, quanto piuttosto quelli di una ristretta lobby di medici".

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