Crave di Sarah Kane alla Limonaia di Sesto il 5, 6 e 7 aprile (ore 21)
Con Silvano Panichi, sceneggiatura e regia Barbara Nativi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 marzo 2002 07:12
Crave di Sarah Kane alla Limonaia di Sesto il 5, 6 e 7 aprile (ore 21)<BR>Con Silvano Panichi, sceneggiatura e regia Barbara Nativi

“Non ci sono personaggi -afferma nella presentazione Barbara Nativi- ma figure che nascono dal corto circuito di significati che produciamo leggendo: del resto i nostri pensieri non sono forse reazioni chimiche, una rete di relazioni che si forma per un attimo, creando ogni volta nuove strade? Crave è una massa cerebrale in movimento, è un cervello pulsante: quello dell’autrice, ma anche il nostro. Siamo ingaggiati per creare nessi, per dare senso, per prenderci la responsabilità di dare significato al testo, e negarne conseguentemente una parte.

Si può assistere a Crave senza prendere posizione, senza schierarsi? Crave è partitura musicale. Quotidianità e concretezza nascono dalla voce più immateriale di un testo: i silenzi, le pause, gli a capi, le attese. L’attore che riesce a far vivere le sue attese, nutrendole di emozioni, sa suonare lo spartito della pagina, sa ri-crearla. Come gli attori, A, B, C, M fanno tutto ciò davanti ad un pubblico, per un pubblico. Crave è scritto pensando ad un pubblico. Quello famelico che spia la vita degli altri come fosse un film, ma anche quello che viene chiamato come testimone di un crimine, di una morte di cui il mondo è responsabile, per dare impulso ad una speranza di cambiamento.

O per assistere ad un rito: il ricongiungimento con noi stessi, una morte gioiosa e liberatrice, la festa dell’anima, non più schiava.
Blasted era un testo sulla speranza, Crave è un testo sulla liberazione.”

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