Immigrati: a Prato ed Arezzo casa, lavori e servizi più accessibili

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 marzo 2002 07:32
Immigrati: a Prato ed Arezzo casa, lavori e servizi più accessibili

FIRENZE- Lo sviluppo di buone pratiche nel settore dell’immigrazione, attuazione di un protocollo d’intesa firmato nei mesi scorsi con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, si estende a Prato ed Arezzo: le due province toscane che per numero di immigrati vengono subito dopo Firenze (con il 12 ed 8 per cento dei residenti stranieri della regione). I progetti pratesi ed aretino sono stati presentati alle parti sociali ieri a Palazzo Bastogi a Firenze: erano presenti il vice presidente della Regione Toscana ed assessore alle politiche sociali, Angelo Passaleva, e l’assessore ai rapporti con i cittadini Carla Guidi.

Alcuni mesi fa il capoluogo toscano, che accoglie il 37 per cento degli immigrati, aveva fatto da apripista. E proprio per la bontà dell’intervento complessivo ed il modello di concertazione messo in atto, dal governo è giunto ora un ulteriore premio di 723 mila euro pari ad un miliardo e 400 milioni di lire.
Gli interventi dovranno essere attuati entro il 2003 e serviranno a favorire l’integrazione degli immigrati partendo dalla mediazione culturale ma facilitando anche l’accesso ai servizi e alla casa, la formazione e l’inserimento nel mondo del lavoro.

Per ciascuno dei due progetti saranno investiti poco meno di un milione e 140 mila euro (oltre due miliardi e 200 milioni di vecchie lire), che comprendono i contributi della Regione, dello Stato, delle associazioni e degli enti locali.
«In Toscana – ha spiegato l’assessore Passaleva - crescono nella popolazione immigrata le richieste di ricongiungimento familiare e cresce il numero di bambini stranieri nelle scuole. Sono alcuni dei segnali di una crescente stabilizzazione di questa presenza, che rende chiaramente superata una risposta solo assistenziale basata sull’emergenza e necessita invece di nuove politiche sociali».
Ad Arezzo sarà la Provincia il capofila del progetto.

Alloggi e lavoro, centri di informazione ed alfabetizzazione, sostegno della cultura di origine e salute sono le aree interessate dal progetto «Un territorio per tutti». Servono più abitazioni. Per accrescere gli immobili sul mercato sono previsti fondi di garanzia ai proprietari per coprire eventuali danni provocati dagli inquilini immigrati, ristrutturazioni in cambio di cessione in comodato degli edifici per 20 anni. Nelle cooperative ed imprese edili potrebbero trovare lavoro anche alcuni immigrati.


A Prato il capofila del progetto TANGRAM, un puzzle cinese che a pezzi invariati può dare origine a figure diverse, sarà invece il Comune capoluogo. Sul fronte dell’occupazione si pensa, tra gli altri interventi, alla promozione di forme cooperative tra immigrati, corsi che siano lo stimolo ad avviare imprese e stage di formazione. Nel 2001 sono stati organizzati 171 tirocini, di cui 63 per stranieri. Quanto agli alloggi, un indicatore del disagio abitativo che esiste tra gli immigrati (il 10 per cento dell’intera popolazione) arriva dalle domande rivolte alla sola amministrazione comunale di Prato nel 2001: 1.252 richieste per un alloggio di edilizia residenziale pubblica (il 22 per cento proveniente da stranieri), 103 famiglie assistite di cui 32, pari al 31 per cento, straniere, 863 domande di contributo soddisfatte proveniente per il 23 per cento da cittadini immigrati.

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