Tangenti: indagato un funzionario del Catasto di Firenze

Redazione Nove da Firenze
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21 marzo 2002 23:17
Tangenti: indagato un funzionario del Catasto di Firenze

Pretendevano dalle 50 alle 200 mila lire a pratica per far avere a professionisti, in tempi rapidi, documenti che altrimenti avrebbero avuto tempi lunghissimi: per questo motivo una decina di funzionari sono stati indagati dalla magistratura per concussione, peculato e falso in atto pubblico.
"L'avvio, con tanto di avvisi di garanzia, delle indagini sul funzionamento dell'Ufficio del Catasto di Firenze e' un fatto positivo, che speriamo porti alla chiarezza definitiva sul funzionamento e la gestione di un luogo che, per tutti coloro che sono costretti a farne uso, e' una sorta di incubo.
Sono le parole del presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito, che continua: a Firenze lo sanno tutti, cosi' come tutti hanno riso a crepapelle quando negli anni passati si e' pomposamente parlato di informatizzazione come soluzione definitiva per questo ufficio.

Ogni ufficio di professionista che deve avere a che fare con questo vero e proprio disservizio pubblico, e' organizzato con personale apposito che serve per fare le code (talvolta anche dalle prime luci dell'alba) per questo o quell'altro documento. E', insomma, una delle svariate vergogne di questa citta'.
Problemi eterni che, pur se conosciuti, non sono mai stati risolti, perche' il disequilibrio tra la domanda di servizio e la capacita' dell'ufficio di soddisfarlo e', non solo rimasto inefficiente, ma e' peggiorato col tempo.
Tant'e' che non sono pochi i professionisti che rimpiangono il tempo in cui tutto era cartaceo, dov'e' c'era una sorta di libero accesso autogestito e, magari in un paio d'ore, si trovava cio' che serviva.

Oggi invece, per gli stessi documenti occorrono giorni.
Nello stesso tempo alla riorganizzazione dell'ufficio, con tecniche informatiche innovative, e quasi sempre lente o inceppate o bisognose di conoscenze non ancora ben acquisite dal personale, si e' proceduto senza considerare che l'utente del servizio non era, a sua volta, ancora in grado di adeguarsi; probabilmente per carenze soggettive e di assistenza dai rispettivi ordini professionali di riferimento: ma il problema c'era, e' rimasto ed ha peggiorato la situazione.
L'avvio dell'indagine della magistratura, che ci auguriamo rimanga circoscritto ad un numero limitato di funzionari, speriamo sia una buona occasione per far tornare alla ribalta questo girone infernale (il personale dell'ufficio e', sostanzialmente, collaborativo con l'utenza, ma quando mancano cervelli coordinatori con adeguate capacita' e strumenti, nonche' visioni della funzionalita' del servizio che viene richiesto, si arriva alla situazione in cui siamo oggi)".

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