De Gregori, stasera alla Stazione Leopolda, ore 21.30

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 marzo 2002 06:54
De Gregori, stasera alla Stazione Leopolda, ore 21.30

Benché cantautore indiscutibilmente impegnato e di coerenza incrollabile ha, tuttavia, conosciuto nel corso della sua più che trentennale carriera fasi evolutive importanti, alternando assenze dal palco anche piuttosto lunghe (come quella fra il 1976, anno della contestazione degli autonomi a un suo concerto milanese, e il 1979, anno della trionfale tournée con Lucio Dalla), compensate per da un'intensissima attività in studio, a fasi di frenetica attività live.
L'ultimo decennio, iniziato con quattro anni di assoluto silenzio dal 92 al 96, mostra un De Gregori profondamente rinnovato tanto sotto l'aspetto della ricerca verbale quanto sotto quello degli arrangiamenti.

Unici lavori di studio sono Prendere e lasciare (1996) e Amore nel pomeriggio (2001), mentre La valigia dellíattore (1997), Curve nella memoria (1998) e il recentissimo Fuoco amico sono incisioni live o raccolte che, comprendendo tuttíal più un paio di inediti, rielaborano anche radicalmente gli arrangiamenti dei vecchi brani, allontanandoli dalle sue già tipiche soluzioni acustiche. La tendenza Ë peraltro già evidente in Amore nel pomeriggio, dove l'aspetto strettamente musicale si fa quasi dominante.
Ora, imbracciando una Martin 6 corde, FRANCESCO DE GREGORI si circonda di una nutrita band di chitarristi quasi 'meta', spiazzando magari i nostalgici delle sue antiche lente ballad, cui fa poche ma eccellenti concessioni, come Il Cuoco di Salò e Natale di seconda mano; scritte rispettivamente in collaborazione con Battiato e con Piovani.

Invariata e forse acuita - comunque, quanto ai contenuti, la capacità di centrare con le sue canzoni problemi ed eventi appena in nuce o ancora semplicemente imminenti ma non da tutti prevedibili: così fu nel 1989 con brani quali Bambini venite parvulos, prima che la pedofilia occupasse tanto spazio nelle cronache, e così è stato nell'ultimissima produzione, dove, con un ragguardevole inquietante anticipo, ha tratteggiato scenari che parrebbero presupporre l'11 settembre.

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