Inaugurazione del laboratorio di progettazione partecipata

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 marzo 2002 18:53
Inaugurazione del laboratorio di progettazione partecipata

"Qualche anno fa, sono andato in San Frediano. Ho aperto un portone e ho trovato un cortile bellissimo dove c'erano tanti artigiani a lavorare. Ciò vuol dire che dentro quella Firenze non vissuta da nessuno, c'è tutta una Firenze nuova. Si tratta di valorizzare degnamente tutta la vita attiva ed operosa che vi esiste". Così diceva l'architetto Giovanni Michelucci nel 1971, riferendosi alla struttura del Vecchio Conventino. Ebbene, l'immobile tornerà a vivere grazie all'intervento dell'Amministrazione Comunale (attuale proprietaria) che, con una delibera approvata nella seduta di giunta di ieri, ha affidato la consulenza per la progettazione per il recupero della struttura alla "Fondazione Giovanni Michelucci".

Sviluppare le varie fasi della progettazione con un reale processo di partecipazione, in particolare con i residenti e con gli artigiani e gli artisti attualmente operanti nel complesso. Con questi obiettivi il prossimo 11 aprile il sindaco Leonardo Domenici e l'assessore al patrimonio Tea Albini inaugureranno l'atelier di progettazione partecipata al Vecchio Conventino, in via Giano della Bella. Si tratta di un immobile di 3500 metriquadri, che in origine era un monastero di clausura e che in seguito è divenuto prima ospedale militare, poi fonderia artistica e ancora centro di laboratori artistici e artigiani.

Durante il fascismo all'interno del Conventino fu ospitata una tipografia clandestina dell'Unità, trovò rifugio Sandro Pertini e fu luogo di riunioni per le attività delle organizzazioni antifasciste dell'Oltrarno. Attualmente la struttura, occupata da una trentina di artisti e artigiani (pittori, scultori, restauratori, ceramisti, tornitori di legno, falegname, decoratori), versa in grosso stato di degrado. "Contiamo di concludere l'intervento - ha detto l'assessore Albini - entro il termine di questa legislatura.

Abbiamo previsto i fondi necessari nel piano degli investimenti già da quest'anno. Con la delibera che abbiamo approvato avvieremo, assieme alla Fondazione Michelucci, un percorso che abbiamo già sperimentato con successo alle Piagge. Si tratta di un segnale forte per la valorizzazione dell'Oltrarno, per il rilancio del tessuto artistico e artigianale e, più in generale, per ribadire la nostra idea di città". Il coinvolgimento dei diversi soggetti interessati alle linee-guida del recupero della struttura si realizza attraverso la costituzione del laboratori di progettazione partecipata, gestito dalla Fondazione Michelucci, col duplice obiettivo di instaurare un ascolto attivo per la maggior condivisione delle scelte e di inserire valori aggiuntivi nella qualità delle scelte e della realizzazione.

"Oltre al mantenimento e al rilancio delle attività artistiche e artigiane - ha concluso l'assessore Albini - attraverso la messa a norma e in sicurezza di tutto l'immobile, intendiamo rendere fruibile alla cittadinanza il giardino interno e il chiostro. Accanto a questo la mia idea è quella di attivare quote di residenza nel centro storico, attraverso opportunità alloggiative destinate preferibilmente ad anziani e giovani coppie".

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