Alta Velocità: una S.p.A. chiamata TAV, ma con denaro totalmente pubblico

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 marzo 2002 07:01
Alta Velocità: una S.p.A. chiamata TAV, ma con denaro totalmente pubblico

TAV: la più "grande" opera mai progettata in Italia. 900 chilometri di linee ferroviarie a 300 all'ora da Torino a Venezia, da Milano a Firenze, da Roma a Napoli. 140 chilometri di gallerie, 400 tra ponti e viadotti, 5.000 operai al lavoro. Definita nel 1991 per un totale di 26.000 miliardi, la spesa complessiva arriverà probabilmente a oltre 140.000 miliardi. Disastri su tutti i fronti: finanziario, ambientale, ingegneristico.
Nel pressoché totale silenzio dei media e senza interventi da parte delle istituzioni, dal 1996 tremila operai impegnati nella tratta più difficile, la Firenze-Bologna, subiscono condizioni di lavoro inaccettabili: turni lavorativi anche di 48 ore alla settimana a ciclo continuo, e quindi persino 6 notti consecutive in galleria; squadre ridotte all'osso; scarsa sicurezza nei cantieri; inquinamento da gas di scarico, insufficienza di ventilazione, rumore, ossidi di carbonio, grisù e polveri di silice.


Tantissimi infortuni, tre morti.
Nella civile Toscana si consuma oggi nel disinteresse delle giunte "rosse" e dei sindacati confederali un dramma che richiama le condizioni di lavoro e di sfruttamento degli anni Cinquanta.
Per rompere la cappa di silenzio il Collettivo Politico Scienze Politiche (Via Laura 48 – Firenze) organizza un incontro oggi alle 16:30. Intervengono: Pietro Mirabelli, minatore, delegato RSU e RSL presso i cantieri dell'Alta Velocità nel Mugello; Girolamo Dell'Olio, IDRA, Associazione di Volontariato per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale; Medicina Democratica, Movimento di lotta che si occupa di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro; Mugello Social Forum.

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