La tragedia di Pratolino: "Chi doveva sorvegliarla? Perché il masso si è staccato?"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 febbraio 2002 14:48
La tragedia di Pratolino:

Sono le domande con cui titolava stamani la Repubblica: "Sono le 14 di ieri pomeriggio, quando scatta l'allarme: una bambina di 11 anni, la chiameremo con un nome fittizio, Giada, è in gita scolastica con i suoi compagni della seconda media e di un'altra classe della scuola Beata Maria De Mattias, una scuola privata di via di S. Maria di Marignolle. E' l'ora della pausa pranzo, la scolaresca si trova vicino alla Vasca della Maschera, dalle parti del punto di ristoro, davanti a un grande prato: secondo una prima ricostruzione degli investigatori, Giada si arrampica, probabilmente per gioco, su per un muro degradante di sassi (più sopra c'è una strada sterrata con un parapetto), con lei c'è un suo compagno, altri l'hanno preceduta, lei è rimasta indietro.

Vuole però raggiungere gli amici.
Un grosso masso si stacca all'improvviso dalla parete, siamo a tre metri dal suolo, lei perde l'equilibrio, forse scivola sul muschio che ricopre parte dei sassi, cade e viene schiacciata. Inutile ogni tentativo di rianimarla. Sul posto, alla Vasca della Maschera, arriva l'ambulanza del 118 e l'elisoccorso, ma ripartiranno entrambi vuoti, senza la ragazzina. Arrivano i carabinieri, viene avvertito il magistrato di turno Luca Turco che raggiunge subito il parco di Villa Demidoff.
Perché quelle pietre si sono staccate? Chi doveva sorvegliare sugli alunni? Dove si trovavano gli insegnanti? Erano soltanto quelli della scuola o c'erano anche quelli dei laboratori didattici? Perché gli studenti si sono arrampicati su quel muro a secco nella pausa di ricreazione? Potevano andare lì o c'erano dei cartelli che segnalavano il pericolo? E ancora: quel masso di 80 centimetri di lunghezza e di 50 di larghezza si è staccato quando la bambina si è aggrappata o si è staccato prima?"
Il Consiglio provinciale di Firenze, appresa la notizia della gravissima disgrazia accaduta a Villa Demidoff in cui ha perso la vita la piccola Ambra, ha espresso ai genitori e ai familiari la più sincera e profonda partecipazione al dolore.

“Sappiamo – ha scritto in un messaggio ai familiari il Presidente del Consiglio provinciale Eugenio Scalise - che il dolore per la perdita di un bene unico e così grande non può essere attenuato dalle parole di incoraggiamento che vi rivolgiamo e che il vuoto lasciato dalla vostra piccola non potrà in alcun modo essere colmato, ma vogliamo sperare che il calore e l’affetto che oggi vi circonda e a cui partecipa sentitamente anche il Consiglio provinciale, possa aiutarvi e sostenervi in questo terribile momento”.

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