Approvato in via definitiva il Piano dei rifiuti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 febbraio 2002 18:51
Approvato in via definitiva il Piano dei rifiuti

12 febbraio 2002 – A favore DS, Margherita, Verdi e Comunisti italiani, contrari Rifondazione, Ccd, An e Fi. Il Piano di gestione dei rifiuti è stato approvato definitivamente dal Consiglio provinciale al termine di una lunga seduta caratterizzata dall’ostruzionismo da parte di alcuni Gruppi di opposizione e in particolare da quello di Rifondazione, che ha presentato prima una mozione pregiudiziale chiedendo la sospensione del provvedimento – mozione che è stata respinta dopo gli interventi uno contro, di Renato Romei (Ds), l’altro a favore, di Pier Giuseppe Massai - e poi una lunga serie di emendamenti che hanno portato la discussione a concludersi solo in nottata.
Il Piano prevede a regime impianti di selezione e separazione secco-umido (filiera Testi –Sibille e filiera Osmannoro–Case Passerini), di compostaggio (Case Passerini, Ponterotto, Faltona, Pratoni), di termovalorizzazione (Osmannoro, Testi, Selvapiana) e di discarica (Toiano, Le Borra).

A questi si aggiungono alcuni impianti di stoccaggio definitivo di inerti. Gli impianti di discarica diventeranno puramente residuali. La realizzazione del nuovo impianto nel sito di Osmannoro porterà alla chiusura definitiva della discarica di Case Passerini e alla revisione dell’attuale impianto di selezione e compostaggio, destinato a diventare impianto di compostaggio di qualità da raccolta differenziata e piattaforma di valorizzazione della stessa raccolta. “Abbiamo cercato di trovare il punto di equilibrio più avanzato sotto il profilo ambientale – spiega l’assessore all’ambiente Riccardo Gori – e nello stesso tempo sotto quello della fattibilità economica”.


Presenti fra il pubblico della seduta anche i rappresentanti dei comitati che si oppongono al termovalorizzatore previsto all’Osmannoro.
Dopo aver chiesto il completamento, prima dell’approvazione del Piano, della Valutazione di impatto sanitario del termovalorizzatore, Sandro Targetti, di Rifondazione, ha sostenuto la necessità di una politica più coraggiosa di riduzione della quantità di rifiuti prodotti, in contrapposizione alla realizzazione di nuovi impianti di smaltimento.
Contrario all’impianto dell’Osmannoro anche Andrea Cantini, del Gruppo Misto-Italia dei valori, per il quale il termovalorizzatore è una “pseudosoluzione” per la quale viene proposto un sito già “oberato”.

Quello dei rifiuti è per Alessandro Corsinovi, capogruppo del Ccd, “un piano non coraggioso che risponde a logiche interne ai Ds e ai loro sindaci”. Corsinovi ha criticato la presunta mancanza di riferimenti nel Centro del Centrosinistra. “Per quanto ci riguarda siamo fortemente favorevoli a questo piano – ha replicato Giovanni Vignoli, per la Margherita – Del resto il ministro dell’Ambiente Matteoli accusa province e comuni di essere in ritardo in materia di termovalorizzatori”.
“Niente di innovativo in questo piano, che del resto recepisce il decreto Ronchi: buone intenzioni smentite dai fatti”, ha detto Pier Giuseppe Massai (An) Per Enrico Bertini, di Fi, il Piano è irrealistico e demagogico nella parte in cui prevede fra tre anni una riduzione del 6% dei rifiuti prodotti quando i rifiuti invece aumentano ad un ritmo del 5% annuo, e poco credibile anche nell’obiettivo di un 45% di raccolta differenziata.

I consiglieri dell’opposizione della Casa delle Libertà, secondo Paolo Costantino e Fabrizio Cecconi (Ds), dovrebbero spiegare come riescono a conciliare le posizioni del Governo in tema di smaltimento dei rifiuti con quelle francamente poco equilibrata e francamente opportunistica assunta in commissione”. Di altro tenore “il contributo di Rifondazione che è stato in parte accolto”. Per il consigliere Panerai (Ds) “non è realistico affrontare il problema dei rifiuti senza compiere adeguate scelte impiantistiche: non esiste impianto che non comporti un certo impatto sulla realtà circostante.

L’impatto è mitigabile ma non si può eliminare”.
“Questo Piano è una risposta sbagliata al territorio”, ha detto Eugenio D’Amico di Rifondazione annunciando il voto contrario del suo gruppo. Un risposta diversa dalle promesse elettorali, con le quali “si erano illusi i cittadini sul riciclaggio”.
A nome della maggioranza Sergio Gatteschi, dei Verdi, ha difeso il piano che, ha detto, corrisponde ai bisogni della collettività. Con esso, sul quale è stato dato il più ampio spazio alle posizioni di tutti, viene introdotta una grande novità, quella della autosufficienza del nostro ambito territoriale.


“Nessuna realtà metropolitana al mondo – ha replicato l’assessore all’ambiente Riccardo Gori – è riuscita a realizzare quello che Rifondazione propone di fare a Firenze in alternativa alla termovalorizzazione”. Quanto ai problemi ambientali, ha detto l’assessore, “daremo indicazioni su quali provvedimenti di mitigazione adottare per avere un bilancio ambientale nella Piana in pareggio o persino migliorativo rispetto alla situazione attuale”. Saranno i Comuni a stabilire i requisiti tecnici degli impianti, sulla base dei quali sarà completata la seconda fase della valutazione di impatto sanitario e sciolto in modo definitivo il nodo della fattibilità.

In evidenza