La ricerca sul meccanismo della contrazione muscolare di un gruppo di biologi dell'Ateneo fiorentinoi sull'ultimo numero di "Nature"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 febbraio 2002 16:51
La ricerca sul meccanismo della contrazione muscolare di un gruppo di biologi dell'Ateneo fiorentinoi sull'ultimo numero di

Una ricerca sul meccanismo molecolare della contrazione muscolare, che coinvolge un team di biologi dell'Università di Firenze, è stata pubblicata nell'ultimo numero della rivista scientifica Nature.
Gli studi dei ricercatori fiorentini, Gabriella Piazzesi, Vincenzo Lombardi e Marco Linari, del Dipartimento di Scienze Fisiologiche - che hanno lavorato accanto a studiosi del King's College di Londra e del sincrotrone europeo di Grenoble - sono iniziati circa venti anni fa con la realizzazione a Firenze di un laboratorio per studi di meccanica di singole cellule muscolari, sulla base delle tecniche sviluppate originariamente dal premio Nobel Andrew Huxley, con cui Lombardi e Piazzesi hanno collaborato negli anni '80.
Le ricerche si sono avvalse in questi anni di metodologie fisiche avanzate, come la diffrazione a raggi X con le intense sorgenti di luce dei sincrotroni.

Gli esperimenti condotti a Firenze e in collaborazione con Malcolm Irving del King's College di Londra presso il sincrotrone inglese (SRS, Daresbury) hanno meritato ben quattro pubblicazioni su Nature negli anni 1992, 1995 e 1998 ed una su Nature Structural Biology nel 2000. Dal 1998 è stato utilizzato il sincrotrone europeo ESRF (Grenoble), dove la ricerca dei biologi fiorentini, a cui si sono aggiunti i giovani ricercatori Massimo Reconditi e Leonardo Lucii, si annovera come unico progetto italiano in Scienze della Vita con lo status di Long Term Project.
La nuova pubblicazione su Nature e una di poco precedente, sui Proceedings dell’Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti, segnano l'ulteriore passo della ricerca del gruppo di Firenze che, aggiungendo alla tecnica della diffrazione a raggi X, il metodo dell'interferenza, permette di descrivere gli aspetti strutturali del meccanismo molecolare della contrazione muscolare con risoluzione prima impensabile.

L'indagine degli scienziati fiorentini, pur costituendo una ricerca di base, è di immediato interesse nel quadro degli studi sul funzionamento muscolare e sulle varie patologie connesse.

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