Consuntivo 3° semestre e preconsuntivo 4° trimestre 2001: per l'industria toscana è crisi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 gennaio 2002 09:18
Consuntivo 3° semestre e preconsuntivo 4° trimestre 2001: per l'industria toscana è crisi

Firenze 25 gennaio 2002- Il terzo trimestre del 2001 ha rappresentato per l'industria toscana un periodo di ulteriore deterioramento del quadro congiunturale di riferimento.
Nel periodo luglio-settembre 2001 la produzione industriale è infatti diminuita del -2,0% su base annua, mettendo a segno il primo risultato negativo dal terzo trimestre 1999.
Sono state in particolare le fasce dimensionali estreme (imprese con più di 500 addetti e fra 10 e 19 addetti) a risentire in maniera più intensa con una riduzione dell'attività compresa fra il 3 ed il 4%.
E' quanto rileva l'indagine di Unioncamere Toscana sull'andamento dell'industria regionale nel terzo trimestre 2001, condotta in collaborazione con l'Istituto Tagliacarne.
Al graduale processo di assestamento dei ritmi di crescita riscontrato nella prima parte dell'anno, e proseguito nei mesi estivi, è subentrata una fase di vera e propria contrazione delle dinamiche produttive, risultato di una crisi internazionale che si è fatta sentire su un quadro già dominato da evidenti segnali di indebolimento congiunturale.
Il livello di utilizzo degli impianti è infatti bruscamente diminuito, passando da valori superiori all'80% a solo il 77,2% nel trimestre considerato (il valore massimo era stato raggiunto nel quarto trimestre 2000, con l'81,7%), cui ha fatto da sponda una contrazione dei livelli occupazionali, seppur limitata (-0,5% rispetto al secondo trimestre 2001).
La frenata dell'attività manifatturiera, ed il conseguente minor utilizzo dei fattori della produzione, trova peraltro spiegazione nello scarso sostegno offerto dall'andamento della domanda sia domestica che internazionale.

I fatturati aziendali sono infatti diminuiti del -2,2% su base annua, ed anche gli ordini pervenuti alle aziende si sono ridotti in misura non trascurabile rispetto al secondo trimestre 2001 (-2,4% per quelli interni, -1,7% per quelli esteri), configurando una combinazione di fattori negativi che non si presentava in maniera congiunta ormai dal primo trimestre 1999 (quando più acute erano state le ripercussioni sull'economia regionale della crisi economico-finanziaria attraversata da alcuni importanti mercati del Far-East asiatico).
Limitata è stata la contrazione per le produzioni alimentari (-0,5%) e per il settore della lavorazione dei minerali metalliferi e non (-0,9%).

Da rilevare inoltre che il comparto alimentare è stato anche l'unico ad aver messo a segno un incremento del proprio fatturato (+2,9% su base annua).
Sul fronte opposto, il settore del legno-arredamento e della chimica-gomma, con una perdita di circa quattro punti percentuali e mezzo.
Riguardo ad un'analisi territoriale, buona la tenuta di Siena, Firenze e Pistoia; più problematica l'evoluzione a Prato e Pisa.
L'esplosione della crisi internazionale ha avuto anche riflessi sul pre-consuntivo relativo al 4° trimestre 2001 che indica un netto peggioramento rispetto allo stesso periodo degli anni precedenti.

LA CONGIUNTURA INDUSTRIALE IN TOSCANA
Consuntivo 3°semestre 2001 - Preconsuntivo 4°trimestre 2001

Il quadro generale
Dopo la brillante performance del 2000 (+4,7%), le indagini realizzate in avvio del 2001 da Unioncamere Toscana (in collaborazione con l'Istituto Tagliacarne) avevano evidenziato un progressivo rallentamento delle dinamiche congiunturali in atto, con una produzione manifatturiera cresciuta prima del +2,5% nel trimestre gennaio-marzo (il confronto viene fatto con lo stesso periodo dell'anno precedente) e poi solo del +0,2% nel secondo trimestre 2001.
Conformemente a quanto ipotizzato nel corso della precedente indagine, ed analogamente a quanto accaduto anche a livello nazionale, il terzo trimestre del 2001 ha rappresentato per l'industria toscana un periodo di ulteriore deterioramento del quadro congiunturale di riferimento.

Nel periodo luglio-settembre 2001 la produzione industriale è infatti diminuita del -2,0% su base annua, mettendo a segno il primo risultato negativo dal terzo trimestre 1999.
Al graduale processo di assestamento dei ritmi di crescita riscontrato nella prima parte dell'anno, e proseguito nei mesi estivi, è subentrata nel periodo di riferimento una fase di vera e propria contrazione delle dinamiche produttive, anche in conseguenza degli effetti negativi prodotti dagli eventi dell'11 settembre (che hanno comunque inciso per soli 20 giorni sui risultati del trimestre in esame).

Nell'interpretazione dei dati rilevati non sarebbe pertanto corretto imputare solo a tali effetti il peggioramento dell'andamento congiunturale riscontrato in Toscana, dal momento che le conseguenze della crisi internazionale si sono innestate su un quadro giàdominato da evidenti segnali di indebolimento congiunturale, aggravandone semmai la portata ed accelerandone l'evoluzione.
Anche gli altri indicatori rilevati presso le imprese delineano un contesto orientato ad un complessivo peggioramento della situazione attraversata dall'industria regionale.

Il livello di utilizzo degli impianti (rispetto alla capacitàpotenziale massima) è infatti bruscamente diminuito, passando da valori superiori all'80% a solo il 77,2% nel trimestre considerato (il valore massimo era stato raggiunto nel quarto trimestre 2000, con l'81,7%), cui ha fatto da sponda una contrazione dei livelli occupazionali, seppur limitata (-0,5% rispetto al secondo trimestre 2001).
La frenata dell'attivitàmanifatturiera, ed il conseguente minor utilizzo dei fattori della produzione, trova peraltro spiegazione nello scarso sostegno offerto dall'andamento della domanda sia domestica che internazionale.

I fatturati aziendali sono infatti diminuiti del -2,2% su base annua, ed anche gli ordini pervenuti alle aziende si sono ridotti in misura non trascurabile rispetto al secondo trimestre 2001 (-2,4% per quelli interni, -1,7% per quelli esteri), configurando una combinazione di fattori negativi che non si presentava in maniera congiunta ormai dal primo trimestre 1999 (quando più acute erano state le ripercussioni sull'economia regionale della crisi economico-finanziaria attraversata da alcuni importanti mercati del Far-East asiatico).

La congiuntura industriale in Toscana nel terzo trimestre 2001: alcuni dettagli

PER DIMENSIONE DI IMPRESA
Sotto il profilo dimensionale, la fase di stallo produttivo riscontrata in Toscana nel corso del terzo trimestre 2001 ha interessato in maniera trasversale tutte le articolazioni considerate.

Sono state in particolare le fasce estreme a risentire in maniera più intensa della negativa situazione: tanto le imprese maggiormente strutturate (con più di 500 addetti) quanto le unitàdi dimensioni più ridotte (fra 10 e 19 addetti) hanno riportato infatti una riduzione dell'attività compresa fra il 3 ed il 4%. Meno accentuate, invece, le conseguenze per le fasce dimensionali intermedie: la contrazione non ha infatti superato il punto percentuale nelle strutture medio-piccole (da 20 a 99 addetti), mentre è stata marginale (-0,3%) in quelle medio-grandi (da 100 fino a 500 addetti).

PER SETTORE DI ATTIVITÀ
Per quanto riguarda i diversi settori di attivitàconsiderati, anche in questo caso tutti i comparti analizzati hanno riportato andamenti di segno negativo, sebbene di entitàe portata variabile.

Limitata è stata infatti la contrazione per le produzioni alimentari (-0,5%) e per il settore della lavorazione dei minerali metalliferi e non (-0,9%). Da rilevare inoltre che il comparto alimentare è stato anche l'unico ad aver messo a segno un incremento del proprio fatturato (+2,9% su base annua), a conferma di una situazione relativamente migliore rispetto agli altri ambiti produttivi giàsottolineata nel corso delle precedenti rilevazioni.
Sul fronte opposto, sensibile è stata invece la diminuzione accusata dal legno-arredamento e dalla chimica-gomma, con una perdita di circa quattro punti percentuali e mezzo.

Su livelli intermedi si è infine collocata la riduzione dei ritmi produttivi per le attivitàdel sistema moda (-1,4%) e per l'elettromeccanica (-2,3%), settori peraltro di grande rilievo per il peso rivestito in ambito regionale.

PER PROVINCIA
L'articolazione territoriale della situazione attraversata dall'industria toscana nel corso del 3°semestre 2001, infine, mette in luce una capacitàdi migliore tenuta da parte dei sistemi manifatturieri di alcune province della Toscana interna, con particolare riferimento a Siena, Firenze e Pistoia.

Peggiore si è rivelata invece la situazione ad Arezzo, Grosseto, Livorno, Lucca e Massa Carrara, realtàtuttavia in grado di limitare i danni e di realizzare nel complesso performance relativamente meno negative nei confronti degli andamenti pi~ problematici espressi in tale periodo da Prato e Pisa.

Le indicazioni di pre-consuntivo per il 4°trimestre 2001
I dati relativi all'evoluzione congiunturale del 3°trimestre 2001, analizzati precedentemente, non ci consentono di quantificare compiutamente le conseguenze che gli avvenimenti dell'11 settembre hanno avuto sulle dinamiche produttive del sistema manifatturiero regionale, avendo inciso solo per tre settimane sulle valutazioni di consuntivo formulate dagli imprenditori.

Malgrado ciò, tali valutazioni hanno evidenziato, rispetto alle precedenti indagini, non più soltanto un progressivo rallentamento del ciclo economico, ma una vera e propria riduzione dei volumi produttivi.
Oltre a ciò, l'esplosione della crisi internazionale ha prodotto un ulteriore ridimensionamento delle aspettative di breve periodo. Sulla base delle indicazioni di pre-consuntivo relative al 4°trimestre 2001 (l'indagine è stata svolta infatti nei mesi di ottobre-novembre 2001), a fronte di un 45% di imprenditori intervistati che ritengono che nel periodo ottobre-dicembre i livelli produttivi siano rimasti invariati (rispetto al trimestre precedente), il 27% ha segnalato un incremento ed il restante 28% una diminuzione.
L'equilibrio riscontrato nel corso dell'ultima rilevazione fra aspettative di breve periodo orientate alla crescita, da un lato, e alla diminuzione, dall'altro, conferma non soltanto le valutazioni emerse nel corso della precedente indagine, poi concretizzatesi come visto più sopra con un effettivo arretramento a consuntivo della produzione industriale, ma risulta nettamente peggiore rispetto alle aspettative espresse dagli imprenditori negli anni precedenti sempre con riferimento al quarto trimestre, allorchÈ la percentuale di ìottimistiî aveva al contrario superato in misura significativa la quota dei pessimisti.
Stante queste premesse, è perciò lecito attendersi un nuovo peggioramento della situazione congiunturale nel corso del quarto trimestre 2001, con un conseguente ulteriore arretramento della produzione industriale su base annua.

La prossima indagine consentiràpertanto di ottenere le prime importanti informazioni di natura quantitativa relative al reale impatto della crisi internazionale sull'andamento dell'industria toscana con riferimento ad un periodo che si presenta, insieme a questo avvio di 2002, come il momento maggiormente critico attraversato dal sistema manifatturiero regionale dopo le difficoltàaccusate a cavallo fra il 1998-99 in conseguenza dell'impatto della crisi asiatica.

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(Nota: l'indagine in questione viene condotta in Toscana su un campione di oltre 700 imprese manifatturiere con 10 o più addetti, rappresentative del tessuto industriale regionale per provincia di localizzazione, settore di attivitàproduttiva e classe dimensionale)
Per informazioni: Riccardo Perugi (tel.

055-2772.210), Ufficio Studi - Unioncamere Toscana

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