Teatro Politeama Pratese: biglietti già esauriti in prevendita per Massimo Ranieri

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 gennaio 2002 22:25
Teatro Politeama Pratese: biglietti già esauriti in prevendita per Massimo Ranieri

Sono andati tutti esauriti in prevendita i biglietti per il concerto di Massimo Ranieri, in programma lunedì 21 gennaio 2002 – inizio spettacolo ore 21,15 apertura casse cambio voucher ore 20 - al Politeama Pratese di via Garibaldi, a Prato. Un concerto dedicato ai grandi successi dell'artista partenopeo e alla sua ultima fatica discografica Oggi o dimane. Il titolo del Cd non è di circostanza: Oggi o dimane è una giusta sintesi di questo importante capitolo della vicenda artistica di Massimo Ranieri.

Non è un caso infatti che Ranieri – in concerto lunedì 21 gennaio al Teatro Politeama Pratese, ore 21, biglietti esauriti in prevendita - arrivi Oggi a mettere insieme un disco che, partendo dall’anima più antica della città, guarda al Dimane di Napoli. L’album è figlio di una lunga ricerca: mesi, anni trascorsi passando al setaccio il repertorio musicale più classico partenopeo, un inventario di brani affollato di musiche straordinarie, quanto può essere stipato il lungomare di Mergellina in una giornata di sole.

Ma Ranieri, il ragazzino del Pallonetto di Santa Lucia diventato cantante famoso, in questi anni non ha mai smesso di crescere: trasformandosi, stagione dopo stagione, da una delle voci più amate della musica popolare italiana, in un raffinato interprete della scena, addestrato sui palcoscenici più illustri d’Europa. Così Ranieri ha scelto e poi ha scelto ancora; con cura, senza fretta: selezionando canzoni come in un formidabile casting fatto esclusivamente di suoni, parole, melodie. E, finalmente, dopo aver individuato 16 brani degni del ruolo di protagonisti, si è messo al lavoro.

Con Ranieri hanno elaborato gli arrangiamenti Mauro Pagani e Mauro Di Domenico. Ma più che arrangiamenti si è trattato di veri e propri “ripristini”: Ranieri, Pagani e Di Domenico hanno tirato via dai brani tutta la patina neoclassica e melodica che in questo secolo ha omologato la canzone napoletana in un unico stereotipo. Ranieri, Pagani e Di Domenico hanno strappato via dalle canzoni tutte le incrostazioni, come si toglierebbero strati e strati di carta da parati dalle mura di una vecchia casa.

E hanno lasciato venir fuori, nobili e superbe, le architetture fondamentali di queste magnifiche canzoni, sorprendentemente più ricche dei decori musicali che le ricoprivano. Ogni brano ha tirato fuori la sua anima (come se l’avesse sempre avuta, soltatnto nascosta sotto il conformismo): un’anima molto etnica, sempre internazionale, talvolta di una sorprendente modernità, talaltra di una cristallina classicità. Buttati via i mandolini, ecco bouzouki, mantra, voci nere e maghrebine. Ogni canzone, beninteso, è rimasta se stessa: chiunque la riconoscerà, salvo scoprire che all’interno nascondeva uno spirito “internazional-popolare” esattamente come è Napoli: da sempre ospite di tutti e aperta al mondo interno.

Come Napoli è prevedibilmente sarà: Oggi o dimane.

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