I bilancio di previsione 2002: il primo in euro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 dicembre 2001 08:06
I bilancio di previsione 2002: il primo in euro

Il consiglio regionale toscano ha iniziato ieri ad esaminarlo per l'approvazione. Nel 2002 la Regione Toscana potra' spendere 6.855,07 mln di euro, pari a 13 mila mld e 273 mln di lire, il 17,2% in piu' rispetto all' anno scorso. La parte del leone viene fatta dalla sanita' che da sola assorbe 4.565,87 mln di euro, 572,5 in piu' rispetto all' anno scorso. Altra voce importante di spesa e' quella relativa alla cosidetta 'strategia territoriale'' che comprende i trasporti, la difesa del territorio, l'edilizia residenziale pubblica, che assorbe 628,72 mln di euro, 210,92 mln di euro in piu' rispetto all'anno scorso.

Per combattere l' inquinamento e salvaguardare l'ambiente, nel 2002, saranno spesi 239,48 mln di euro, quasi 59 in piu' rispetto al 2001. Per aiutare lo sviluppo dell' economia toscana il budget previsto e' di 188,88 mln di euro, con un incremento di 30 mln rispetto al precedente bilancio; mentre 244,56 mln di euro andranno alla cultura e sport che complessivamente beneficia di un incremento di finanziamenti di 42,48 mln di euro.
La macchina amministrativa assorbira' 740,77 mln di euro, mentre i Comuni riceveranno 58,57 mln di euro destinati agli interventi sociali e 193,21 mln di euro saranno destinati a spese finalizzate ad aumentare la sicurezza dei cittadini.

Le entrate nel 2002 ammonteranno complessivamente a 6.109 mln, oltre 11 mila mld di lire, di euro, un risultato ottenuto senza ricorrere ad aumento della tassazione. Viene confermato il taglio sull' Irap gia' operato l'anno scorso: dal 4,25 al 3,75% per le Onlus e per le imprese giovanili nei primi tre anni di attivita', dal 4,25% al 3,75% per le imprese dei comuni montani con un fatturato che non supera i 150 mln di lire all' anno.
''Un bilancio che investe di piu', meglio e continua a ridurre le tasse, anche se in maniera molto misurata'': questo il giudizio della maggioranza di centrosinistra sul bilancio di previsione 2002, espresso dal presidente della prima commissione, Massimo Bellandi, dei Ds.

Quattro i punti di forza di questo bilancio, secondo Bellandi, che oltre a beneficiare i cittadini di una leggera riduzione, limitata ad alcune categorie, della pressione fiscale ''puo' vantare un saldo in pareggio della spesa sanitaria''. ''Un risultato che poche altre Regioni - ha detto Bellandi - hanno raggiunto. Basti pensare che la sanita' del Lazio registra un disavanzo di 1.500 mld di lire e che il 'rosso' della Lombardia e del Veneto sfiora i 600 mld''. L' anno finanziario 2002 inoltre, ha messo in luce Bellandi, potra' vedere il varo di un piano d' investimenti di grandi proporzioni che consentira' la realizzazione di alcune importanti infrastrutture.

Ultimo aspetto positivo evidenziato da Bellandi e' quello relativo alla concertazione, ''che viene riaffermata in questo bilancio come strumento di programmazione con gli enti locali e le parti sociali''.
Un bilancio ''poco federalista e che mantiene intatta la pressione fiscale malgrado sia piu' ricco del 17% rispetto a quello dell'anno scorso'': e' negativo il giudizio sulla previsione per il 2002 dei gruppi di opposizione di centro destra, espresso dal consigliere di Forza Italia, Angelo Pollina.

''Mentre il governo centrale dimostra con i fatti, e cioe' con i trasferimenti alle Regioni, di essere federalista - ha detto Pollina - la giunta toscana trasferisce ai Comuni solo il 7% delle risorse di bilancio, meno dell' anno scorso quando la percentuale era stata del 10% e la Toscana era risultata terz'ultima in Italia per i trasferimenti agli enti locali''. Il giudizio negativo dell' opposizione di centro destra si appunta inoltre sulla sanita' ''la cui spesa pro capite aumenta di 2,480 mln di lire a fronte di una diminuzione della qualita' dei servizi erogati''.

Secondo Angelo Pollina, in campo sanitario la Regione Toscana ha ''creato un mostro che sottrae risorse ai servizi per mantenere l' apparato amministrativo''. ''Solo il 33% delle risorse destinate alla voce sanita' - ha spiegato Pollina - viene infatti speso per erogare i servizi, mentre il 67% va in spese amministrative, nel '95 per l' amministrazione veniva speso il 48% delle risorse mentre la quota maggiore era destinata all' assistenza''.
Critiche al bilancio di previsione anche per quanto riguarda alcune voci particolari la cui dotazione viene ritenuta ''oltremodo insufficiente'' dall' opposizione.

''Per la manutenzione ordinaria e straordinaria della viabilita' - ha detto Pollina - si spenderanno solo 8 mld di lire ed allo sviluppo del settore turistico verra' destinato solo l'8%''. ''Pochissimo'' viene inoltre destinato a sport e cultura, ''solo lo 0,38% del bilancio'', ed agli impianti sportivi: ''solo 6 mld di lire, mentre sono fortemente cresciute le spese generali per la macchina regionale che assorbe 220 mld di lire''.
Le critiche del gruppo di Rifondazione comunista, unico partito d'opposizione di sinistra, si sono appuntate sul sistema di tassazione previsto nel bilancio 2002, giudicato iniquo soprattutto nei confronti delle famiglie e dei ceti piu' deboli.

Il consigliere di Rifondazione, Giovanni Barbagli, ha proposto un diverso regolamento dell' Irap, dell' Ici e dell' Irpef. Per l'Irap Barbagli chiede una differenziazione di aliquote, tra il 4 e 8%, ''favorendo gli artigiani, il piccolo commercio e riservando le aliquote massime alle banche, alle grandi imprese, alle finanziarie, alle assicurazioni ed alla grande distribuzione''. Quanto all' Ici, Rifondazione ne chiede la sostituzione con una imposta patrimoniale che vari tra lo 0,5 e l'1% e dalla quale dovrebbero essere esenti la prima casa ed i patrimoni immobiliari non superiori ai 200 mln di lire.

''La patrimoniale - ha detto Barbagli - consentirebbe anche l'abolizione dell'addizionale sul reddito ed le utenze familiari''. Rifondazione propone inoltre diversi scaglioni per l'Irpef con una variazione di aliquote dallo 0,9% al 2,6%. ''Infine - ha detto Barbagli - chiediamo che alle Regioni sia data la compartecipazione al recupero dell' evasione fiscale: ogni 100 lire di evasione recuperata, 10 dovrebbero andare alle Regioni, 25 ai Comuni e 5 alle Province''.

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