E’ stato di quasi 200 milioni il risparmio di spesa per lo svolgimento dei referendum del 7 ottobre scorso: rispetto al preventivo iniziale di circa 800 milioni, per la giornata di consultazioni sono stati spesi circa 610 milioni. Questo è stato possibile sia grazie all’accordo fra Ministero dell’Interno e sindaco, per far svolgere lo stesso giorno i due referendum previsti (quello costituzionale sul federalismo e quello cittadino sull’ex Longinotti), sia grazie all’organizzazione messa in piedi dai Servizi demografici del Comune.
“Questi numeri dimostrano che la macchina comunale sa lavorare efficacemente – commenta l’assessore Andrea Ceccarelli – e riesce a risparmiare laddove possibile. In questo caso, ad esempio, il lavoro preparatorio per il referendum cittadino si è svolto nel normale orario, mentre il personale dei seggi non ha effettuato straordinario neppure il giorno della consultazione, limitandolo solo ai tre giorni precedenti. La buona organizzazione ha pagato”. Ricordiamo che le spese per gli adempimenti comuni ai due referendum (compensi compresi) erano ripartite due terzi a carico dello stato e un terzo a carico del Comune; mentre le spese per la consultazione cittadina (compresa la maggiorazione prevista per gl uffici di sezione) erano interamente a carico del Comune.