Tondi (CCD): «Il dibattito sui taxi ha dimostrato l'inadeguatezza del centrosinistra a guidare la città»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 dicembre 2001 08:12
Tondi (CCD): «Il dibattito sui taxi ha dimostrato l'inadeguatezza del centrosinistra a guidare la città»

L’infinito dibattito sull’aumento delle licenze taxi ha dimostrato ancora una volta l’inadeguatezza del centro sinistra fiorentino a guidare la città». E’ quanto ha dichiarato il capogruppo del CCD Federico Tondi. «Basti pensare - ha aggiunto tondi - che al termine di un dibattito che ha occupato oltre due anni di questa legislatura si è giunti a due conclusioni diametralmente opposte, segno evidente di incapacità amministrativa e di debolezza politica: il Sindaco ha assicurato che l’aumento delle licenze non è un argomento all’ordine del giorno nella sua agenda strappando gli applausi della categoria mentre la sua maggioranza, subito dopo, per evitare una clamorosa rottura su un tema che, è bene ricordarlo, secondo costosissime indagini commissionate dal Comune tocca solo il 5% dei fiorentini, ha approvato una mozione in cui si afferma l’esatto contrario, cioè la necessità di aumentare le licenze taxi predisponendo un apposito piano da presentare in Consiglio Comunale entro il prossimo aprile».

«Un epilogo pirandelliano, “così è se vi pare”, tutti hanno ragione - ha proseguito il capogruppo del CCD - c’è da temere invece che dietro a tutto questo sproporzionato dibattito si nascondano lotte politiche che alla città, oltre a non interessare non giovano di sicuro. Ecco allora che il consigliere Fittante e la sua fissazione sui taxi diventano una sorta di cavallo di Troia, un ottimo pretesto che la Margherita usa per mettere in difficoltà e spaccare i DS, indebolendoli e sfruttando queste incertezze a tutto vantaggio del rimpasto natalizio che il Sindaco Domenici sta preparando nella speranza di piazzare qualche nuovo assessore ed ostacolare il possibile ingresso di Rifondazione nell’amministrazione della città.

Insomma, come direbbe uno dei tanti cittadini delusi dalla politica, “è come sempre tutto un gioco di poltrone”». «E il sindaco come ha reagito? - ha concluso Tondi - sarà forse il nuovo corso fassiniano, forse l’autorità che riveste in qualità di presidente dell’Anci o forse ancora uno scatto di nervi (non sarebbe il primo), fatto sta che Domenici affermando di farsi carico in via esclusiva del problema ed escludendo alcuna influenza del Consiglio, ha pesantemente delegittimato l’organo più rappresentativo della volontà popolare a Firenze aprendo una frattura con la sua maggioranza che sarà difficile ricostruire.

Davvero Domenici crede di governare per il bene di Firenze facendo a meno di parte della sua maggioranza? Davvero pensa che l’esecutivo possa realizzare tutte quelle opere per cui la città sarà cantierizzata per i prossimi dieci anni seguendo la logica dello scontro costante, delle prove di forza e delle mediazioni impossibili? La risposta a tutte queste domande, senza avere alcuna pretesa di conoscere la soluzione, porta comunque ad una morale: a Firenze le decisioni vengono troppo spesso assunte secondo gli umori ora dei DS, ora della Margherita, portando a compromessi pasticciati che conducono dritti all’immobilismo e a quella agonia della città spesso denunciata dalle categorie economiche e testimoniata dal sorgere di mille comitati civici.

Anche per questo Firenze non può essere più governata da una maggioranza di centro sinistra litigiosa, confusa e pasticciona».

In evidenza