Pergola: (27 novembre/2 dicembre) Sakrificë, ideazione e regia di Marco Baliani

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 novembre 2001 22:58
Pergola: (27 novembre/2 dicembre) Sakrificë, ideazione e regia di Marco Baliani

Nell'ambito del progetto promosso dall'ETI I porti del mediterraneo, lo Stabile dell'Umbria ha prodotto Sakrificë, spettacolo in cui convergono molte linee portanti che caratterizzano le sue scelte: accanto alla salvaguardia degli aspetti di continuità con le esperienze portate avanti, la ricerca di un rinnovamento, soprattutto attraverso l'utilizzo e la valorizzazione di giovani artisti, nell'intento di portare nuova linfa all’attività teatrale.
Lo spettacolo nasce da un lungo lavoro di workshop tra le città di Beyrouth e Tirana, e da queste città dal passato recente di guerre da cui Libano e Albania sono state attraversate prende origine il nucleo del lavoro.

Marco Baliani, che prosegue con questo allestimento la collaborazione col Teatro Stabile dell'Umbria, iniziata con Francesco a testa in giù, lavora da anni proprio sulla formazione di giovani attori e sul prolifico rapporto che può nascere dall'incontro fra culture diverse verso un teatro con sempre meno barriere.
In questo spettacolo si incontrano e fondono le esperienze di diversi artisti, da una parte il progetto e la regia di Marco Baliani, uomo di punta di un palcoscenico mai di maniera, supportato dal genio musicale di Luigi Cinque, da un accurato lavoro sulla danza e il movimento a cura di Michele Abbondanza a Antonella Bertoni, dalla bella scenografia di Maurizio Agostinetto e dalle suggestive proiezioni grafiche di Mirto Baliani.

Dall'altra un gruppo di giovani attori, italiani, libanesi e albanesi, danno vita a un teatro senza barriere, dove parola, musica, ballo e immagine si fondono in un tutt'uno di grande fascino e magia.
Il tema è urgente e scottante come la guerra e la sua barbarie, anche se raccontata attraverso il mito di Ifigenia, reso ancora più vivo dalla presenza di scena di attori provenienti da un ambito geografico dove i conflitti più recenti hanno fortemente segnato e coinvolto le nuove generazioni.
Uno spettacolo di corpi danzanti, di movimenti corali che segnano ogni scena togliendo alla storia qualsiasi pretesto individuale.

La musica segna le azioni, un meticciato di suoni e lingue che restituisce del mediterraneo una sintesi conflittuale, non pacata, tesa a "parlare" insieme ai corpi degli attori. Uno spettacolo-evento da non perdere, un avvenimento di portata internazionale, che giunge in Italia dopo una tournee internazionale che lo ha portato da Marsiglia, a Tirana, a Beyrouth, fino al Cairo.

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