La conseguenza del nuovo regolamento Ue sull’istituzione della classificazione comune delle Unità territoriali per la statistica (Nuts) potrebbe essere quella che, dal 2006, le regioni Piemonte, Veneto, Toscana e Puglia siano tagliate fuori dagli aiuti comunitari. Inoltre ra le Province moltissime sarebbero a rischio ed i Comuni potrebbero scomparire dalla carta di riferimento delle politiche europee.
Il problema non è solo dell’Italia. Tra i 15 membri dell’unione solo Belgio e Germania vedrebbero confermata la coincidenza tra le loro Regioni ed i Nuts.
Per questo motivo a Bruxelles, nell’ultima assemblea plenaria del Comitato delle Regioni (il parlamento consultivo degli enti locali europei) ha bocciato la bozza di regolamento, come proposto dal relatore.
Sotto la questione tecnica (la scelta dell’unico parametro della popolazione), si cela un aspetto politico delicato. I parametri dell’Est europeo che stanno per entrare nell’Unione godrebbero del vantaggio di poter ritagliare le loro circoscrizioni amministrative su misura.
Le Regioni, a loro volta, hanno fatto una proposta dove chiedono sostanzialmente di inserire altri parametri (tra cui la superficie), di salvare Province e Comuni, e soprattutto di scrivere insieme agli organi europei le nuove regole.
Una richiesta di contare di più che nella sessione plenaria del Comitato delle Regioni è stata rafforzata con l’approvazione di un parere con il quale si chiede la partecipazione degli esecutivi regionali ai lavori del Consiglio dell’Unione e del Comitato delle regioni ai consigli informali.
GV
