Ricordate dove avete ascoltato per la prima volta Basement Jaxx?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 novembre 2001 15:33
Ricordate dove avete ascoltato per la prima volta Basement Jaxx?

Basement Jaxx - in concerto sabato 17 novembre al Tenax - è il duo che sul fine degli anni ’90 ha fatto impazzire la Londra più “hip”, quella che di nascosto partecipava al The Junction Party, una delle serate house più avvincenti degli ultimi anni, in un piccolo club di Brixton. Niente di strano quindi se, due anni addietro, il loro album di debutto, Remedy, ha fatto man bassa di Dance Music Awards, stazionando per settimane nelle zone alte delle classifiche inglesi. Un successo che il duo bissa adesso con “Rooty”, disco che fonde atmosfere underground, suoni latini, ragga, hip hop...

Se la parola “Rooty” vi fa venire in mente un ritorno al passato, vi sbagliate di grosso. Rispetto alle origini i Basement Jaxx hanno irrobustito le proprie trame sonore, hanno scoperto l’R&B americano, si sono innamorati di Timbaland e Missy Elliott, hanno continuato a guardare ai suoni latin (ascoltare “Broken dreams” per credere), si sono guardati intorno e sono impazziti, come molti in Inghilterra, per il two step (non quello melenso e insapore di Craig David, ma quello vicino al suono punk del Booty Bass americano).

E il punk garage? Quel suono, come loro stessi lo avevano definito, che buttava a mare le produzioni leccate dell’house music e immetteva in un vettore incendiato dai 4/4 dell’house i flat beat della techno, le distorsioni dell’acid house e qualsiasi rumore disturbante che passava tra le mani dei due? C’è, c’è ancora, per fortuna, ed è ancora il punto di forza, il fulcro di “Rooty”. Basta ascoltare le devastazioni punk house di “Get me off” (il pezzo più riuscito dell’album, cattivissimo e irresistibile sulla pista da ballo), l’altrettanto stupenda “Crazy girl” o l’incredibile punk garage di “Where’s your head at” per capire che i Basement Jaxx, quando si dimenticano un po’ di più dell’R&B (una scelta a mio parere discutibile quella di accostarsi ai suoni altrettanto leccati dell’R&B, contraddittoria rispetto al volere primario del duo di optare per tutto ciò che suona sporco e distorto), sono in assoluto uno dei gruppi più geniali e stilosi della scena dance (molto più dei “kitschissimi” Daft Punk).

Felix Burton e Simon Ratcliffe sono i due “musicisti” che si nascono dietro a Basement Jaxx, una delle rivelazioni più fresche del 1999, un gruppo che si è reso responsabile, con il proprio disco d’esordio, Remedy, di dare un forte scrollone alla stagnante scena house, tanto che, parlando di loro, personaggi influenti della scena house e non come Armand Van Helden (uno dei produttori house più rispettati di New York), diceva che i Basement Jaxx hanno preso l’house music e se la sono scopata “da dietro”.

Non è stato facile però arrivare al successo di Remedy e ai consensi raggiunti con brani come Rendez Vous (l’hit single dell’album). Le manovre di avvicinamento dei due per arrivare a questa miscela esplosiva sono state diverse, e hanno portato a un consolidamento della loro credibilità nella scena dance inglese. Fin dal loro debutto infatti (con EP1 e EP2, pubblicati dal lungimirante Mark Jones, conosciuto anche come il label boss della Wall Of Sound), il loro sound ha fatto breccia nel cuore di molti.

“I’m through with you” già mise molte cose in chiaro e attirò l’attenzione di tutti quei fan che frequentavano Taco’s Joe (un ristorante messicano in cui Basement Jaxx iniziarono a proporre quello che loro stessi chiamano punk garage). Da allora in poi i Basement Jaxx hanno collezionato un successo dietro l’altro, da “Samba magic” a “Belo horizonti”, passando poi per “Jump & shout”, le affollatissime serate al The Junction di Brixton, per arrivare a Remedy, primo capitolo di una storia che ha portato di diritto Basement Jaxx negli annali della musica dance di tutti i tempi.

Nel 2001, dopo due anni di rastrellamento totale di Dance Music Awards inglesi, il duo ha inciso Rooty.

Collegamenti
In evidenza