Alessandro Benvenuti da martedì 20 novembre a domenica 2 dicembre al Teatro Puccini in L'Atletico Ghiacciaia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 novembre 2001 15:14
Alessandro Benvenuti da martedì 20 novembre a domenica 2 dicembre al Teatro Puccini in L'Atletico Ghiacciaia

Mercoledì 21 novembre Libreria Edison (piazza della Repubblica - Firenze) ore 18.30: incontro con l’autore per la presentazione del testo "L’Atletico Ghiacciaia" edito dalla Società Editrice Fiorentina, coordina l’incontro Francesco Tei.
"L'atletico Ghiacciaia- spiega Alessandro Benvenuti- e' il parlare sporco. L'anarchismo disorganizzato di un anziano che somiglia sempre piu' a una pentola a pressione con problemi alla valvola. Il desiderio di un antico ordine che sembra portatore di un desiderio inconscio di disordine.

L'Atletico Ghiacciaia e' una notte d'estate. Il tempestio dei sentimenti e in sottofondo la musica sinfonica dei grilli. E' il candore immacolato della luna che coi ricordi porta instabilita' emotiva, rabbia e recriminazioni. L'Atletico Ghiacciaia e' anche il rapporto fra un drammaturgo che mette in scena le sue passioni e coloro che in lui ispirano queste passioni; primo fra tutti il padre e le figure minori che il mondo paterno porta con se. Le parole sommate alle parole che diventano frasi, che si trasformano in vortici, forza centripeta/forza centrifuga.

Dentro e fuori. Qualcosa che implode/qualcosa che esplode. E Gino, il nostro eroe, diventa pennello e colore. e la sua tonalita' preferita e' il verde bile.
Gino
Gino non e' politicamente corretto. E i suoi discorsi non appartengono a nessuna fede precisa. Gino dice: "ma uno, a questo punto, per essere di sinistra, che cosa deve fare di preciso, le cose di destra?". Gino non puo' stare in nessun partito perche' ormai la sua fede politica e' mischiata col seme della nostalgia. Lui che da giovane l'ha combattuto con ogni mezzo, ora in cuor suo ammira Mussolini.

Non per com'era ne' per cosa ha fatto, ma solo perche' quando c'era Lui! É Gino era solo un bambino. L'Atletico Ghiacciaia e' dedicato alla Toscana che crede di poter resistere nella sua poetica linea di confine. Alla Toscana che non si vuole riconoscere nei propri stereotipi piu' beceri e macchiettistici. L'Atletico Ghiacciaia e' un canto d'amore paesano. Ed e' anche il racconto di com'era il calcio prima che l'avvento massiccio della televisione lo deformasse in quella industria da forzati del pallone che e' adesso.

L'Atletico Ghiacciaia e' la mia dichiarazione d'amore a una terra che mangia tutti i giorni pane sciapo e sarcasmo e nella quale, accanto ai cipressi, crescono da sempre come piante spontanee gli sfoghi dei grulli.
L’Atletico Ghiacciaia è contemporaneamente una riscrittura quasi totale de "Il Mitico 11" che ha avuto come primi interpreti Novello Novelli (accompagnato da Fabio Forcillo) e Vito (accompagnato da Andrea Muzzi) e un omaggio alla figura di Gino, presente sia nella saga dei Gori, sia, come spirito guida e ispiratore, in Gino detto Smith & la panchina sensibile.
Gino, coprotagonista nei primi due episodi della trilogia dei Gori, è qui ripreso in mano da uno dei due autori (l’altro lo ricordiamo è Ugo Chiti).

Lo scopo è quello di raccontare l’altra faccia di un personaggio che nella saga dei Gori resta, per dovere di drammaturgia, sacrificato nel giuoco di squadra familiare.
Breve e conclusivo Sfarfallio storico/biografico
Coloro che ebbero diciotto anni a cavallo fra il ’68 e il ’77 praticarono, fra gli altri sport, anche quello dell’uccisione sistematica del padre in senso figurato, preferendo al proprio, altri e più famosi padri putativi. Molti dei miei amici e coetanei scelsero Mao, Che Guevara, Marx o Lenin.

Altri si affacciarono sul belvedere opposto. In tal modo, più tardi, tutti quanti si ritrovarono orfani di più di un padre. Da ciò la considerazione che alla fin fine la scintilla vera scaturisce sempre e solo in famiglia e il segreto della riuscita o no della tua vita è consegnata alle "Sacre Scritture" del DNA. Se non sai leggere quelle, difficilmente imparerai a leggere tutto il resto. Nell’Atletico Ghiacciaia convivono e si intrecciano fino a perdere i propri confini, i sentimenti di un padre e di un figlio.

Il padre è l’ispiratore e il figlio prova, attraverso l’arte della scrittura e poi della recitazione, a rivivere l’emozione di quel mondo genitale sempre più apparentemente lontano dal suo, ma nel quale ha visto per la prima volta la luce".

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