Finanziamenti privati per la protezione dell’arte

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 ottobre 2001 00:05
Finanziamenti privati per la protezione dell’arte

L’articolo 38 della legge Finanziaria 2000 ed il relativo regolamento attuativo ha introdotto la deducibilità totale dal reddito di impresa per gli investimenti a favore della salvaguardia del nostro patrimonio artistico e per progetti a favore dello spettacolo.
Il 27 luglio, infatti, è stato pubblicato sulla G.U. n.173 il regolamento attuativo, che individua i soggetti ai quali è possibile destinare le erogazioni liberali. Per rendere più agevole il compito degli interessati, il Ministro dei Beni culturali, Giuliano Urbani, ha fatto inserire nel sito del Ministero (www.beniculturali.it) una serie di informazioni relative alle procedure da seguire e ai moduli da compilare per poter beneficiare della piena deducibilità dei finanziamenti all’arte.
L’iniziativa, che sarà operativa nei prossimi giorni, si affianca ad altri progetti che il ministero ha allo studio per far conoscere alle imprese la novità introdotta dalla Finanziaria del 2000 e per rendere sempre più presente la mano privata nella tutela del patrimonio culturale.
Il regolamento attuativo, oltre ad aver individuato i soggetti che potranno ricevere gli aiuti finanziari, ha anche stabilito un tetto ai contributi deducibili: si tratta di 270 miliardi di lire per l’anno in corso, 175 miliardi per il 2002 e 100 miliardi per gli anni successivi.

Tetto che potrà essere rideterminato in base alle variazioni dell’aliquota di tassazione dei redditi. Inoltre vi è chiarito che a rispettare il tetto devono essere i soggetti che ricevono le erogazioni. Dunque, il contributo del privato non ha limiti (ed è interamente deducibile), mentre, nel caso vengano oltrepassati i tetti fissati dalla legge, saranno i soggetti beneficiari delle erogazioni a versare all’Erario, ognuno per proprio conto e attraverso un complicato meccanismo descritto nel regolamento attuativo, il 37% del surplus.

E questo per evitare pesanti conseguenze sulle entrate fiscali.

GV

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