Due domande commerciali presentate da due impiegati del Comune e la Giunta invia gli atti alla Procura della Repubblica

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 ottobre 2001 00:16
Due  domande commerciali presentate da due impiegati del Comune e la Giunta invia gli atti alla Procura della Repubblica

Scandicci - I fatti risalgono allo scorso luglio, quando va in scadenza un bando per l'assegnazione di due licenze di pubblico esercizio. Una modalità nuova, quella del bando, decisa dall'Amministrazione Comunale per superare la nebulosità del vecchio sistema che riassegnava le licenze, riportate dall'esercente che cessava l'attività, al primo che ne avesse presentato la richiesta. "Un sistema poco chiaro, che poteva privilegiare relazioni personalistiche e non garantiva il diritto all'impresa commerciale di tutti i cittadini", spiega il Sindaco.

Con il bando, invece, un avviso pubblico e trasparente, tutti gli interessati possono partecipare, se in possesso ovviamente dei requisiti richiesti, ed aggiudicarsi la possibilità di avviare un pubblico esercizio.
E' così che il 16 di luglio, scadenza della presentazione delle domande, sono in 9 quelli che si presentano all'Ufficio di Protocollo presso l'URP perché è lì, che a partire dalle 8.30 -ora di apertura al pubblico- vanno consegnate le domande di richiesta di assegnazione delle due licenze disponibili.

Se le aggiudicheranno, è scritto nel bando, coloro che -se in regola con i requisiti richiesti- avranno depositato le buste prima degli altri. Se non che due domande vengono consegnate all'URP prima dell'orario di apertura da due dipendenti comunali per conto di terzi loro conoscenti. L'irregolarità viene subito registrata, le due domande vengono escluse dalla graduatoria, nessun danno viene subito da coloro che hanno seguito la procedura corretta. Ma l'Amministrazione non si accontenta di aver ristabilito regole, diritti e trasparenza.

Intanto viene avviata, alla fine di agosto, una indagine interna che sta accertando i comportamenti dei dipendenti nella vicenda per individuare le loro responsabilità e avviare eventualmente dei procedimenti disciplinari. Ed oggi, che la cosa diventa di dominio pubblico, da parte del Sindaco e della Giunta, una decisione ben più determinata: la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica di Firenze perché indaghi su eventuali risvolti penali. Iniziativa che il Sindaco Giovanni Doddoli annuncia alla stampa, insieme alla spiegazione più politica della decisione presa collegialmente dalla Giunta.

"Vogliamo dare un messaggio forte e chiaro", spiega il Sindaco, "e cioè che certe leggerezze sul luogo di lavoro e nello svolgimento di mansioni pubbliche e quasi sempre delicate non sono più accettabili. E che intendiamo combattere, nell'interesse dei cittadini ma anche di tutti quei dipendenti che ogni giorno sono impegnati nel rendere questo Comune migliore e al passo con le sfide della modernità, quegli atteggiamenti arretrati che possono negare la corretta trasparenza delle relazioni ed il rispetto dei diritti.

Quando qualcuno, cittadino o dipendente, continua a pensare che conti più il rapporto di conoscenza per entrate privilegiate e non la semplice osservazione delle regole, viene sconfitta la dignità di tutti e minato lo sforzo di realizzare una società sempre più basata sulla correttezza e la trasparenza delle relazioni tra cittadini ed istituzioni".

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