A Palazzo Bastogi firmati due accordi con Fs e Salt per la lotta al rumore

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 ottobre 2001 16:16
A Palazzo Bastogi firmati due accordi con Fs e Salt per la lotta al rumore

FIRENZE- L’individuazione e l’attuazione di interventi che consentiranno di rendere meno rumoroso il traffico ferroviario e autostradale, proponendosi come un importante passaggio nella battaglia contro l’inquinamento acustico in Toscana. E’ questo, in estrema sintesi, l’obiettivo di due protocolli di intesa che la Regione Toscana, rappresentata dall’assessore all’ambiente Tommaso Franci, ha firmato questa mattina, il primo con le Ferrovie dello Stato, il secondo con la Salt (Società autostrada ligure toscana).

Con essi, spiega l’assessore, sarà possibile adottare interventi di contenimento e abbattimento del rumore prodotto da importanti “sorgenti sonore fisse” (così le definisce la legge quadro nazionale), anticipando anche i piani di risanamento previsti dal ministero dell’ambiente. Tutto questo in una regione che, come segnalano i monitoraggi dell’Arpat, lamenta ancora una situazione di forte e diffuso inquinamento acustico.
Cosa prevedono gli accordi
I due protocolli si incardinano su quanto previsto dalla legge quadro nazionale 447/1995; dalla legge regionale 89/1998 che, per la tutela dell’ambiente e della salute pubblica, prevede anche piani pluriennali per il contenimento delle emissioni sonore provocate da servizi pubblici essenziali (ferrovie, metropolitane, autostrade, strade statali e regionali); nonché dalle norme statali (legge 448/1998) che prevedono che Fs e Salt impegnino in via ordinaria una quota non inferiore al 7 per cento dei fondi di bilancio previsti per le attività di manutenzione e potenziamento delle infrastrutture in interventi di contenimento ed abbattimento del rumore prodotto da quelle stesse infrastrutture.

L’accordo con le Ferrovie, va ricordato, è stato firmato anche dall’Arpat (Agenzia per la protezione ambientale) che, assieme alla Regione, ha svolto e ha tuttora in corso studi sulle aree caratterizzate da inquinamento acustico da traffico ferroviario e su ipotesi progettuali per la bonifica. Il protocollo prevede che Regione, Fs, Arpat e Province interessate costituiscano entro 30 giorni una commissione tecnica che individui le priorità degli interventi e definisca proposte di mitigazione.

Le Fs si impegnano a formalizzare una convenzione con l’Arpat per le indagini fonometriche nonché, sulla base delle indicazioni della commissione tecnica, a definire un programma annuale operativo degli interventi di bonifica, da sottoporre all’approvazione del Consiglio regionale. Saranno le stesse Ferrovie a finanziare gli interventi del programma.
Per quanto riguarda l’accordo con la Salt, i nuovi impegni rappresentano la prosecuzione di un lavoro già avviato lungo i tratti autostradali dell’A11 e A12 di competenza della società, in particolare con una convenzione triennale stipulata con l’Arpat, con una serie di opere di mitigazione già realizzate e con investimenti per circa 23 miliardi.

Il protocollo consentirà di attuare gli ulteriori interventi la cui necessità è emersa in seguito a indagini conoscitive della Regione Toscana. La Salt rinnoverà così la convenzione con l’Arpat per le indagini fonometriche sui siti di maggiore criticità. Anche in questo caso una commissione tecnica definirà priorità e proposte progettuali che porterà alla definizione di un programma operativo di interventi.
La situazione in Toscana
Un forte inquinamento acustico, con valori che, soprattutto nei centri urbani e nelle ore notturne, superano frequentemente sia i limiti della normativa nazionale che le soglie indicate dall’Organizzazione mondiale della sanità.

E questa la situazione che emerge da rapporto sulle indagini effettuate sul territorio regionale dal 1993 al 1999, nell’ambito di un’attività di monitoraggio che anno dopo anno si è estesa e rafforzata, tanto da interessare oltre 130 comuni, pari a circa il 45 per cento del territorio regionale e a circa il 75 per cento della popolazione residente. Ovviamente, spiega l’assessore Franci, il rumore non è un problema solo della Toscana, anzi, per alcune statistiche ben il 20 per cento dei cittadini comunitari è esposto a livelli inaccettabili di rumore.

I dati toscani si prestano anche ad un’altra chiave di lettura: la Toscana è una delle poche regioni italiane ad aver dato piena attuazione alle sue competenze. Sono infatti stati adottati o sono in via di adozione tutti gli strumenti necessari per perseguire gli obiettivi di risanamento.
Le stesse attività di monitoraggio – che a meno di azioni mirate segnalano livelli di inquinamento sostanzialmente costanti nel tempo – rappresentano infatti la premessa indispensabile per la zonizzazione acustica e l’adozione dei relativi interventi di risanamento.
Il rumore – hanno dimostrato le attività di monitoraggio – non è comunque un problema che riguarda solo i grandi centri abitati.

Capoluoghi di provincia a parte, i cittadini esposti a situazioni di inquinamento acustico prodotte da infrastrutture stradali, ferroviarie e aeroportuali sono circa 166 mila.
E’ di fronte a questa situazione che la Regione Toscana ha avviato iniziative quali i due protocolli firmati oggi, che seguono un analogo accordo firmato nel 1999 con l’Anas, per le strade statali. Sulla base di quest’ultimo è stata costituita una commissione tecnica che ha già elaborato una tabella contenente l’elenco delle priorità degli interventi.

L’elenco – che prende in esame ben 38 siti – è stato recentemente approvato dalla giunta regionale.

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