Domenica 23 settembre, alle ore 17.30 nel Parco di Villa Demidoff, Pupi & Fresedde-Teatro Rifredi, in collaborazione con Porto Franco e Assessorato alla Pubblica Istruzione di Firenze, presenta in anteprima lo spettacolo " I viaggi di Calandrino ad Oriente del Decamerone", scritto e diretto da Angelo Savelli con Valentina Banci, Matteo Marsan e Niccolò Turchini. Dopo un primo laboratorio svoltosi nel dicembre del 1999, in cui Angelo Savelli propose alcuni temi del “Decamerone” alla riflessione critica e creativa del regista turco Ferzan Ozpetek e del coreografo libanese Walid Aouni, adesso quel progetto di contaminazione culturale intorno all’opera del toscanissimo Giovanni Boccaccio vede una sua prima fase di realizzazione in uno spettacolo appositamente pensato per i ragazzi delle scuole elementari. Questo progetto, volto alla reinvenzione, con sensibilità contemporanea e con sguardi “altri”, sia dal punto di vista delle etnie che dei mezzi espressivi, d’un classico della nostra cultura toscana quale il “Decamerone”, nasce dalla volontà di coniugare le finalità di Porto Franco (mescolare in terra di Toscana popoli e culture) con quelle di Toscanateatro (promuovere la diffusione e la riscoperta della tradizione toscana) Sei novelle del "Decamerone" costituiscono l'asse portante dello spettacolo: tre novelle farsesche del ciclo delle burle al pittore "CALANDRINO", la rocambolesche avventura di "ANDREUCCIO DA PERUGIA", la poeticissima storia d'amore di "FEDERICO DEGLI ALBERIGHI" e l’attualissima e provocatoria “NOVELLA DEI TRE ANELLI”.
Partendo dalla burlona Firenze trecentesca degli artisti e dei mercanti, la vicenda “emigra” visivamente e stilisticamente altrove prima verso una formicolante Samarcanda, poi verso una ieratica e poetica India infine verso un enigmatica e festosa Cina, tenendo conto delle suggestioni evocate dal migrare di storie e personaggi tra oriente ed occidente a cavallo del primo millennio: da Marco Polo, alle "Mille e una notte" fino all'epica delle Crociate. Questo spettacolo vuole offrire ai giovani spettatori un prodotto immediatamente divertente e comprensibile (nella migliore tradizione degli spettacoli per bambini di Pupi e Fresedde come “Il giornalino di Gian Burrasca” e “Le novelle della nonna”) ma offrire una serie di sottili suggestioni narrative che, accuratamente sviluppate anche al di fuori dello spettacolo, possano servire per un’opera di educazione alla tolleranza ed alla comprensione interculturale. (RO)