Attentato alle Torri Gemelle di New York: sgomento e cordoglio in Toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 settembre 2001 09:57
Attentato alle Torri Gemelle di New York: sgomento e cordoglio in Toscana

Il Consiglio comunale, si è riunito ieri sera per una seduta straordinaria nel Salone dei Cinquecento. Ha espresso all'unanimità il suo profondo cordoglio per le vittime degli attentati terroristici negli Stati Uniti.
«Firenze - ha detto il capogruppo del CCD Federico Tondi - si deve stringere intorno al popolo americano, profondamente ferito da questi atti vigliacchi. Quanto è avvenuto non può e non deve lasciarci indifferenti. Voglio rivolgere anche un pensiero particolare alle centinaia di giovani studenti americani iscritti alle università statunitensi che hanno sede nella nostra città».

«Nei prossimi giorni - ha aggiunto Tondi - è previsto un mio viaggio istituzionale a Philadelphia. E proprio a Philadelphia, gemellata con la nostra città, porterò con tutta la delegazione, la solidarietà del Consiglio comunale, e quindi di Firenze, ai nostri amici americani convinto che in questi momenti non ci si debba tirare indietro». «Cordoglio per le vittime di attentati che hanno come unico scopo destabilizzare la democrazia e la pacifica convivenza tra i popoli» è stata espressa dal capogruppo dei Comunisti Italiani Nicola Rotondaro secondo il quale «la strategia terroristica deve essere stroncata senza pietà».

«Non possiamo che condannare duramente quanto è avvenuto e siamo profondamente addolorati per tutte queste vittime innocenti - ha sottolineato dal canto suo la capogruppo di Rifondazione Comunista Monica Sgherri - ma oltre alla ferma condanna degli attentati terroristici vorrei sottolineare che a questo punto gli Stati Uniti devono capire che è inutile la corsa agli “scudi stellari” ed è inutile la logica dei loro servizi di sicurezza: oggi sono stati colpiti i simboli del potere economico e militare della più grande potenza mondiale proprio di quella potenza che ha negato i diritti minimi di esistenza e libertà a molti popoli e ne ha affamati altri dando così spazio alle risposte folli di gruppi estremisti e di veri e propri “kamikaze” che tutti noi dobbiamo condannare nel modo più assoluto.

Forse queste tragedie potranno essere impedite se gli Usa cambieranno la loro politica nei confronti del resto del mondo e dei paesi poveri». Il capogruppo di Forza Italia Rodolfo Cigliana ha espresso «orrore per l’atroce delitto commesso ai danni di cittadini inermi ed innocenti» e «solidarietà al popolo degli Stati Uniti da sempre amico di quello italiano». «In particolare - ha concluso Cigliana - il nostro gruppo consiliare è vicino alla comunità americana che vive a Firenze, una comunità profondamente integrata con i valori di pace e convivenza civile che la nostra città rappresenta da sempre nel mondo».

«Ferma condanna degli attentati» è arrivata anche da Giovanni Fittante, capogruppo di Insieme per l’Ulivo in Toscana. «Con queste stragi si è superato ogni limite - ha sottolineato Fittante - la violenza terroristica non può e non deve avere futuro. Le stragi sono il modo più sbagliato ed inumano per regolare i conflitto fra i popoli e le nazioni. E tutti noi dobbiamo far prevalere la ragione e rifiutare ogni forma di violenza». Esprimendo «cordoglio e solidarietà per il popolo statunitense», il capogruppo dei Ds Ugo Cafaz ha ricordato che «in questi anni si è colpevolmente sottovalutata la portata del terrorismo che non trova nessuna giustificazione».

«Sbagliano coloro che - ha spiegato Caffaz - in un’analisi sociologica datata nel tempo, trovano comunque motivazioni ad atti di veri e propria guerra. Episodi di questa gravità danneggiano terribilmente il mondo intero e per questo devono essere combattuti con ogni mezzo. E’ in atto il terzo conflitto mondiale è l’unica globalizzazione per la quale merita combattere è quella per l’estensione della democrazia in tutti i paesi del mondo». Anche Simone Menci di Rinnovamento Italiano-Lista Dini ha espresso solidarietà «al popolo statunitense e di New York per le vili stragi terroristiche delle quali sono state vittime».

«E' necessaria una ferma risposta contro chi ha causato tutto ciò - ha concluso Menci - in questo e nella solidarietà l'Unione Europea deve dimostrare la sua vicinanza agli USA. Firenze e i fiorentini sono da sempre vicini al popolo anglosassone e per questo motivo devono essere in prima linea contro ogni atto terroristico».
«Orrore per l’atto di indicibile ferocia compiuto ai danni di cittadini inermi ed innocenti di una nazione amica» è stato espresso dal capogruppo di Alleanza Nazionale insieme alla «certezza che è arrivato il momento per, il mondo civile sotto la guida americana, di reagire non più con le parole ma con fatti concreti ad un terrorismo che non ha alcuna giustificazione e che lede profondamente ogni diritto fondamentale dell’umanità».

«Non si può colloquiare con chi fa uso di mezzi barbari - ha aggiunto Sarra - di fronte ai quali cercare una qualsiasi intesa è impossibile. Il mondo civile aspetta una dura risposta».
«Dal Consiglio comunale è partito un forte segnale di unità contro ogni forma di barbarie e di solidarietà a tutte le persone colpite». E’ quanto ha dichiarato il Vicepresidente del Consiglio comunale Riccardo Basosi a proposito degli attentati terroristici negli Stati Uniti. «Oggi sono stati compiuti crimini efferati - ha concluso Basosi - e tutti noi siamo chiamati a manifestare solidarietà al popolo americano così duramente provato.

Ci adopereremo perché sia fatta giustizia e perché le ragioni della pace e della solidarietà umana prevalgano su ogni forma di violenza».
“Quello che è accaduto oggi è qualcosa che va contro l’umanità. Dobbiamo essere più forti di qualsiasi atto terroristico, più determinati di qualunque attentato”. Sono le parole del sindaco Leonardo Domenici, nel suo intervento durante il consiglio comunale straordinario di questa sera. Un salone dei Cinquecento gremito di fiorentini, sindaci e rappresentanti del mondo politico, sociale, economico, culturale e universitario ha voluto testimoniare lo sgomento della città per quanto è accaduto oggi negli Stati Uniti.

“Questa sera, qui, nel salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, c’è Firenze, c’è la nostra città – ha detto Domenici -. Certo non tutta, ma la sua parte più significativa: il Comune, tanti colleghi sindaci delle città toscane, rappresentanti della Regione e della Provincia, il rettore dell’Università, associazioni di categoria, delle forze economiche e sociali. Li voglio ringraziare tutti per la partecipazione a questo consiglio comunale straordinario, convocato solo poche ore fa, eppure così immediatamente partecipato”.


“In tanti siamo qui stasera - ha proseguito il sindaco che, fin dal primo pomeriggio, è stato in contatto con il consolato americano di Firenze -. Siamo ancora sotto choc, ancora attoniti e stupiti da quanto abbiamo visto e sentito. Siamo qui, perché sentiamo il bisogno di ritrovarsi e di stare uniti. Perché in questo drammatico momento, in cui il mondo sta tremando, in cui sentiamo forte l’angoscia per noi, per i nostri cari, per i nostri figli, vogliamo dare una risposta forte. La nostra voce da sola può essere flebile, ma unita a tante altre voci, può diventare forte e significativa.

Ed è una voce che per prima cosa vuol dire che siamo solidali: con le vittime, con i loro parenti, con il popolo e la nazione americana. E poi vuol dire che siamo qui, perché in un mondo che ci appare sempre più incontrollabile e ingovernabile, vogliamo ribadire forte il nostro no al terrorismo. Ad ogni forma di terrorismo, nel modo più convinto e profondo”.
“La nostra voce vuole essere anche una speranza. Vuole dire forte che, anche se può apparire paradossale, l’estrema e indicibile gravità di quanto è successo oggi negli Stati Uniti, può far scoccare una scintilla di umanità.

Quella scintilla capace di fermare la spirale di violenza”. “Bisogna fermarsi – ha ribadito Domenici -. Bisogna ritornare sulla via della pace per riaprire nuovi capitoli. Siamo qui, in questo Salone, per un motivo profondo che dobbiamo dire senza paura di essere retorici: quello che è accaduto oggi è qualcosa che va contro l’umanità. Che si scontra con la dignità stessa di essere esseri umani. Dobbiamo avere la capacità di ripartire dal sentimento di appartenenza al genere umano in qualunque parte del pianeta.

Per tutto questo stasera ha senso essere qui e avrà senso domani ritrovarsi in piazza Signoria tutti insieme. Come istituzioni non dobbiamo tardare a dare una risposta a quanto è successo. Dobbiamo manifestare la nostra volontà ed ha un valore particolare che questo accada a Firenze, città che appartiene ai fiorentini, ma anche al mondo intero. E’ importante aver decretato il lutto cittadino. E’ importante aver parlato con il console americano. E’ importante aver dato la disponibilità degli uffici comunali ai tanti turisti e cittadini americani che sono a Firenze”.
"Voglio difendere la serenità e la tranquillità di Firenze e mi batterò contro chiunque, volontariamente o involontariamente, possa contribuire ad alimentare un clima di tensione".

E' l’appello lanciato dal sindaco di Firenze Leonardo Domenici, dai microfoni del Tg3, dopo il plico bomba inviato a prefetto Achille Serra. Una messaggio rivolto 'alle istituzioni e ai soggetti che “possono fare responsabilmente sentire la loro voce". "Credo che attorno alla vicenda dell'area ex Longinotti si stia alimentando un pericoloso e dannoso clima di tensione per la città", ha aggiunto il sindaco. "L'episodio più grave, quello della busta recapitata in prefettura - ha precisato Domenici -, è avvenuto nel momento in cui come amministrazione stavamo producendo il massimo sforzo, attraverso anche la proposta di una seria alternativa al Cpa, per una soluzione pacifica e negoziata del problema: evidentemente, e questo mi preoccupa, c'è chi non un vuole una soluzione pacifica e negoziata".

Domenici ha anche ricordato che sulla destinazione dell'area occupata dal Cpa è stato indetto un referendum. ''Il referendum è un diritto di tutti coloro i quali vogliono esprimere un'opinione su scelte di carattere amministrativo. Però voglio dire che così come ritengo che dal Cpa ci si doveva attendere una più ferma condanna di questo episodio ed una presa di distanza più netta, perché non si può dire solo non 'ci riguarda', penso che bisogna stare attenti anche ad altro: non si può fare dell'area ex Longinotti una questione simbolo, non si può drammatizzare fino al punto di creare un clima di tensione pesante.

Quella di cui stiamo discutendo - ha spiegato Domenici - è un'operazione di recupero e di riqualificazione urbana. Non si tratta soltanto di un centro commerciale: si tratta di realizzare in quell'area, parcheggi, piazze, un auditorium, edifici di interesse pubblico, qui nessuno fa speculazione, è un intervento negoziato con un soggetto privato che può portare, e porterà, dei vantaggi anche all'intero quartiere''. Domenici ha anche detto di essere ''rimasto favorevolmente colpito dalla seduta del consiglio comunale di ieri quando tutti i gruppi presenti in consiglio si sono riconosciuti nelle mie parole di condanna''.
Un minuto di silenzio ha chiuso ieri sera il Consiglio comunale straordinario sugli attentati terroristici negli Usa.

«Gli attentati più devastanti nella storia dell’umanità - ha sottolineato il Presidente dell’assemblea di Palazzo Vecchio Alberto Brasca - hanno provocato migliaia di vittime e messo in stato di guerra New York. Sgomento, esecrazione, orrore sono le parole che sintetizzano bene lo stato d’animo di fronte alle notizie tragiche e le immagini dirompenti provenienti dagli Stati Uniti». Secondo il Presidente del Consiglio comunale «il messaggio lanciato dai terroristi è chiaro: se è stato possibile colpire negli Usa sarà possibile colpire ovunque.

Niente sarà più come prima». «Nei momento tragici bisogna dare subito una risposta - ha concluso Brasca - è la risposta deve partire dai luoghi deputati alla politica, antitesi esatta del terrorismo. Ecco il motivo che ci trovati riuniti questa sera in Palazzo Vecchio».
«Sono sconvolto - ha detto il sindaco di Prato Mattei in una dichiarazione -. Tutta la città è sgomenta. Mancano persino le parole per manifestare l'angoscia che ci opprime. Prato, tutta la sua gente, è vicina al popolo americano in queste terribili ore di devastazione e di morte.

Esprimo, a nome della città, i sentimenti di solidarietà per la drammatica prova che gli Usa sono costretti ad affrontare. Prato si ribella all'orrore e contro questa cultura del terrore, che dissemina spaventosi lutti». Il sindaco Fabrizio Mattei appena avvertito del tremendo attacco terroristico cui sono stati sottoposti gli Stati Uniti ha immediatamente convocato la giunta, nel suo ufficio in Palazzo comunale, dove è stato raggiunto anche dal Presidente della Provincia Daniele Mannocci, nonchè da numerosi esponenti del mondo politico.

Il sindaco ha anche inviato un telegramma, dello stesso tenore della dichiarazione, al console degli Stati Uniti con sede a Firenze.
Ed ecco il testo del telegramma inviato ieri pomeriggio dal rettore dell'Università di Firenze Augusto Marinelli al console generale degli Stati Uniti d'America Daria Hollwell. "Apprendo con sgomento del terrificante atto terroristico che ha sconvolto gli U.S.A ed esprimo al Suo grande Paese ed a Lei personalmente il pi ù profondo cordoglio. Unisco la mia voce e quella della comunità universitaria all’unanime condanna che si sta levando in questo momento e invoco che si fermi la spirale di violenza in nome delle universali ragioni dell’umanità e della pacifica convivenza tra i popoli".

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