Stagione venatoria al via

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 agosto 2001 13:11
Stagione venatoria al via

FIRENZE- Preapertura della stagione venatoria, fissata dalla Regione sabato 1 e domenica 2 settembre.
Riportiamo il saluto che l’assessore all’agricoltura e alla caccia, Tito Barbini, indirizza ai cacciatori toscani per l’apertura della stagione venatoria 2001-2002:
"L’esperienza della Toscana in ambito venatorio e faunistico è ormai un modello a cui in molti guardano con grande attenzione in Italia come in Europa, espressione di un giusto equilibrio tra prelievo e tutela ambientale, ma soprattutto di una capacità di dialogo aperto e senza pregiudizi.

E credo che questa affermazione – che non è mia, ma un po’ di tutti i soggetti interessati al mondo della caccia – costituisca anche il miglior modo di salutare la nuova stagione al via, nella consapevolezza che proprio i risultati acquisiti in questi anni consentiranno di viverla al meglio.
Non è un caso che anche questa volta ci si presenti ai nastri di partenza in un clima positivo, privo delle tensioni di qualche anno fa. Forse l’unica macchia, in questo quadro, è stata la decisione del governo di rinviarci la legge sul prelievo in deroga del passero e dello storno.

La Regione Toscana l’aveva approvata per porre fine una volta per tutte ad un’annosa questione, che provoca non pochi danni all’agricoltura. La scelta di Roma, certamente non nel segno del federalismo, non aiuta a liberare il campo da equivoci ed incertezze. Comunque adesso attendiamo che il governo faccia quello per cui si è impegnato, con una rapida approvazione di una normativa che recepisca le direttive comunitarie in materia. La giunta regionale intanto la sua parte l’ha fatta, deliberare subito un provvedimento di deroga per questa stagione.
In queste righe, però, voglio soprattutto sottolineare due elementi fortemente positivi, in grado entrambi di dimostrare come concretezza, maturità, volontà di confronto – un confronto animato da tutti, dalle amministrazioni pubbliche alle associazioni venatorie e ambientaliste – producano risultati anche inattesi.

Penso in primo luogo alla sostanziale riconferma del numero dei cacciatori rispetto all’anno scorso: circa 124 mila, con una diminuzione, direi fisiologica, di solo un migliaio di un’unità. Siamo lontani anni luce dai tempi della caduta verticale dei numeri dei praticanti. Si tratta senz’altro una prova del clima positivo che si è instaurato, oltre che, ritengo, anche di una capacità di sburocratizzare il mondo venatorio. Il secondo aspetto è relativo invece alla crescita qualitativa e quantitativa della selvaggina stanziale presente in Toscana.

E’ un fatto da spiegare anche con il forte impegno degli Ambiti territoriali di caccia che, attraverso una gestione unitaria di cacciatori, ambientalisti e agricoltori, hanno saputo coniugare difesa dell’ambiente, prelievo venatorio, produzione faunistica. Ed è proprio di fronte a questa realtà che posso formulare il mio augurio non formale per la stagione 2001-2002, con la piena convinzione che potrà essere ricca di soddisfazioni e dare forza sia alla passione per la caccia che all’amore per la natura".

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