Castello dell'Acciaiolo (Scandicci): fiabe e leggende della tradizione orale persiana, araba e indiana sabato 25 - mercoledì 29 agosto (ore 21.30)

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 agosto 2001 18:23
Castello dell'Acciaiolo (Scandicci): fiabe e leggende della tradizione orale persiana, araba e indiana sabato 25 - mercoledì 29 agosto (ore 21.30)

Nella cornice fiabesca del parco del Castello dell'Acciaiolo le letture musicate da "Le Mille e una notte" evocheranno suggestioni d'altri tempi e di luoghi lontani. La vibrante e suadente voce di Maria Grazia Mandruzzato e le esotiche sonorità prodotte dagli strumenti tipici (alcuni costruiti dallo stesso musicista) di Mohssen Kasirossafar trasformeranno il verde del parco in un magico giardino d'oriente.
La scelta di lavorare su questo testo è per noi l’inizio di un percorso teso a esplorare il pensiero femminile attraverso la tradizione orale de “Le Mille e una Notte”, esempio di narrazione in grado di rivelare modelli di femminilità mediterranea e orientale.

La lettura mirata de “Le Mille e una Notte” vuole uscire dai meccanismi della favola rivolta all’infanzia per indagare il pensiero femminile in tutte le sue sfaccettature, nella sua ricchezza, evoluzione e fascinazione.
Esistono nel mondo islamico molte scrittrici ritenute moderne Shahrazad, è il caso di Assia Djebar o Fatema Mernissi la quale nel libro “L’harem e l’Occidente” afferma che la stessa Shahrazad è considerata un’eroina politica e una liberatrice.
“… Da allora, ogni notte Sharhriyar prendeva con sé una fanciulla vergine, le toglieva la verginità, e la notte stessa la uccideva; ciò per la durata di tre anni.

Il popolo, tra grida d’orrore, fuggì portando via le sue figlie e ben presto in quella città non restò una sola ragazza da marito.
Avendo il re ordinato al suo visir di condurgli secondo il solito una fanciulla, il visir, per quanto cercasse, non ne trovò più nessuna … Or questo visir aveva due figliole, belle e leggiadre, a nome la maggiore Shahrazad e la minore Dunyazad; la maggiore aveva letto i libri, le storie, le gesta dei re antichi, e le notizie dei popoli passati tanto che si dice avesse raccolto mille libri di storie attinenti alle genti antiche, ai re del tempo che fu, e ai poeti.

Costei disse al padre…Per Dio, padre mio, fammi sposare questo re. O vivrò, o servirò, sacrificandomi, da riscatto alle figlie dei musulmani, e sarò causa della loro salvezza da lui”. (“Le mille e una notte”).
"Le mille e una notte" è una vasta antologia di racconti di autori ignoti di origine persiana, araba e indiana, redatta nel corso di svariati secoli e composta di fiabe, poesie, aneddoti, o leggende di tradizione orale.
Inizia come una tragedia, una tragedia di tradimento e vendetta omicida che oppone uomini e donne.
Il sultano Shahriyar, convinto dell'infedeltà della moglie, le taglia la testa e decide di prendere ogni sera una nuova sposa e farla uccidere il giorno seguente.

Benché conosca le intenzioni del sultano, Shahrazad accetta di sposarlo, decide di sacrificarsi e affrontarlo. Ha un piano che si rivela vincente, dato che sopravvive: usa il cervello e intesse, la prima notte, l'incanto di una storia che cattura il re abbastanza da volerne ascoltare un'altra.
Con questo stratagemma, Shahrazad riesce a incatenare l'attenzione di Shahriyar, per mille e una notte.
E' la storia di una donna e di un uomo e di una sorta di iniziazione. Shahrazad riesce non solo a salvarsi la vita attraverso la lettura, ma a trasformare il sultano.
"Shahrazar, nel mondo islamico, è considerata un'eroina politica, una liberatrice." ("L'harem e l'occidente" di Fatema Mernissi)

Maria Grazia Mandruzzato.

Inizia la sua attività artistica nel 1976. Dall’86 diventa una delle attrici di punta della compagnia diretta da Thierry Salmon, partecipando al progetto-spettacolo “Le Troiane” di Euripide, recitato in greco antico. Lo spettacolo ha avuto l’assegnazione del Premio Ubu come miglior spettacolo del 1989. Ha poi lavorato con Renata Molinari, Raul Ruiz, Giorgio Salce, Carmen Blanco Principal, Luisa Pasello, Paco Decina, Claudio Bernardo, Antonia Pingitore, Cristina Pezzoli, Elio de Capitani, Assia Djebar e altri.

Continua la sua collaborazione a numerose produzioni di Thierry Salmon, vincendo numerosi premi. A questo affianca attività didattica e seminariale.
Mohssen Kasirossafar. Nato in Iran. Nel 1983 comincia a studiare musica da autodidatta. Studia poi con K. Kalhor, M.R. Lotfi e N. Farhangfar. Oltre che con musicisti persiani collabora in Italia con E. Morricone, A. Branduardi, M. Pagani, G. Schiaffini, G. Battistelli, L. Di Volo. Ha partecipato a numerosi programmi radiotelevisivi, incisioni discografiche e a diverse tournée teatrali.

Si dedica anche alla liuteria e al restauro di strumenti musicali.
Maria Grazia Mandruzzato e Mohssen Kasirossafar si sono conosciuti in occasione dello spettacolo “Figlie di Ismaele nel vento e nella tempesta” dramma musicale dalle cronache di Ibn Saad e di Tabari, testo e regia di Assia Djebar, prodotto dal Teatro di Roma, allora diretto da Mario Martone.
Per informazioni 055 2638480/2480515 e-mail: press@fabbricaeuropa.net

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