Redatto dalla provincia di Prato il documento di programmazione del piano territorialele

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 luglio 2001 17:12
Redatto dalla provincia di Prato il documento di programmazione del piano territorialele

Il consiglio provinciale nella sua ultima seduta prima della pausa estiva ha dato il via libera al Documento tecnico programmatorio del Piano territoriale di coordinamento. Il testo - che era stato illustrato dallo stesso progettista Alberto Magnaghi, nella seduta di mercoledì scorso - è stato approvato a maggioranza con il voto a favore di Ds, Democratici e Ppi, l’astensione di An, FI e Ccd e il voto contrario di Rifondazione comunista. Nella sintetica presentazione che ha preceduto il confronto l’assessore al Ptc, Nadia Baronti, ha sottolineato che il documento contiene tutte le indicazioni per la formulazione di un piano pilota che fa riferimento a una visione “integrata” del territorio provinciale, superando per la prima voltauna visione a segmenti.

Baronti ha poi ricordato che sono quattro le direttrici di intervento: il progetto integrato per il Bisenzio, la valorizzazione del Montalbano come distretto agroalimentare di qualità con la messa in rete delle risorse che già ci sono e l’attivazione di nuovi interventi, la riqualificazione del distretto tessile accanto al rilancio della zona sud con la creazione del Parco agricolo della Piana. Il capogruppo del Ccd, Enrico Mencattini, ha messo in evidenza l’attenzione del documento al territorio e allo sviluppo sostenibile ma ha anche sottolineato che sarebbe stata necessaria una verifica più avanzata per quanto riguarda il raccordo con la grande viabilità regionale (es, Bretella di Signa), sia per alcuni insediamenti importanti comprese le previsioni per gli impianti di gestione dei rifiuti.

Mencattini ha poi affermato la necessità di ampliare il dibattito su questo tema investendo consiglio e commissione consiliare competente di un ruolo di promozione del confronto. Il consigliere Ds, Ciro Becchimanzi, presidente della III commissione consiliare, ha sottolineato che il Ptc si profila come strumento di grande concertazione. Riguardo al documento si guarda alla realizzazione di un Piano non “formale” o di prescrizioni virtualistiche ma capace di attivare una progettazione che libera risorse .

Becchimanzi ha proposto che da settembre anche l’impegno della commissione si faccia più incisivo su questo fronte attraverso l’organizzazione di incontri mensili che consentano approfondimenti tematici. Il consigliere Maurizio Bettazzi (An) oltre a rilevare il ritardo dell’amministrazione provincia nella redazione del Ptc le ha messo in evidenza il rispetto degli impegni dello staff di Magnaghi. Ha quindi sottolineato la necessità di sviluppare un confronto istituzionale sui contenuti del documento e un maggior coordinamento soprattutto su temi rilevanti come la mobilità e le infrastrutture viarie.

Serietà di lavoro e di analisi ha riconosciuto il consigliere Ppi, Stefano Ciuoffo, al gruppo coordinato dal professor Magnaghi. Secondo Ciuoffo il Ptc - per la prima volta - consentirà di attuare un progetto che fa riferimento a un disegno complessivo del territorio pratese. Per Ciuoffo c’è la necessità che il Ptc venga utilizzato come effettivo strumento di governo del territorio, attraverso il coordinamento degli enti locali e dei soggetti economici e sociali. Il capogruppo di Rifondazione comunista, Gino Benvenuti, ha messo puntato il dito sui ritardi dell’amministrazione provinciale sul Ptc, ha poi lamentato i limiti di contenuti del documento relativi ad alcuni settori come la gestione dello smaltimento rifiuti.

Il capogruppo dei Ds, Alessandro Baldi, ha messo il evidenza la concertazione come elemento centrale del metodo di redazione del Ptc. Secondo Baldi è necessario individuare gli strumenti che consentano di concretizzare la progettazione anche attraverso un’azione di confronto con le categorie economiche e i diversi attori sociali. La capogruppo di FI, Lucia Nencioni, ha puntato il dito sui ritardi . Ha anche riconosciuto l’impegno del gruppo di progettazione ma ha affermato la necessità che il Piano abbia attenzione alle problematiche della gestione dei rifiuti e delle infrastrutture viarie anche attraverso il coordinamento con le altre Province.(mr)

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