Sabato 28 Luglio (21,15), Battiato a Piazza Matteotti di Carrara

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 luglio 2001 21:59
Sabato 28 Luglio (21,15), Battiato a Piazza Matteotti di Carrara

Franco Battiato nasce a Jonica, nel catanese nel 1945. Sin dai primi anni ’70 il musicista siciliano partecipa attivamente alle correnti di ricerca e sperimentazione europee. Le sue prime pubblicazioni iniziano dal 1971 con Fetus, Pollution, Sulle corde di Aries, Clic, Madamoiselle le Gladiator. Nel ’79 pubblica L’Era del Cinghiale Bianco, a cui seguono Patriots e La voce del padrone e diventa un caso materia di studio per intellettuali e d’ispirazione per i musicisti. Gli album successivi sono L’Arca di Noè, Orizzonti perduti, Mondi lontanissimi, Echoes of sufi dance.

Dal 1984 è al lavoro sull’opera “Genesi “che debutta al Teatro Regio di Parma nel 1987 con trionfale successo. Nel 1987 escono Nomades, nel ’88 Fisiognomica e nel ’89 Giubbe Rosse. Nel 1991 Battiato incide Come un cammello in una grondaia e lavora alla sua seconda opera lirica “Gilgamesh”, che debutta al Teatro dell’Opera. Dal ’92 è in tour con l’Orchestra I Virtuosi Italiani, Antonio Ballista e Giusto Pio, con cui suonerà anche a Baghdad. Nel ’93 pubblica la raccolta Caffè de la Paix; nello stesso periodo debutta la Messa Arcaica, composizione per soli, coro e orchestra.

Per l’ottavo centenario della nascita di Federico II di Svevia viene rappresentata in Cattedrale a Palermo l’opera “Il Cavaliere dell’Intelletto “. Nel ’94 esce Unprotected, nel ’95 L’ombrello e la macchina da cucire. Nel ’96 L’Imboscata contenente “La Cura” migliore canzone dell’anno. Nel ’98 pubblica Gommalacca. Nel 1999 pubblica FLEURs. Nel 2000 esce Campi Magnetici, che contiene le musiche dell’omonimo balletto commissionato dal Maggio Musicale Fiorentino. Di nuovissima uscita Ferro Battuto e già dal titolo emergono le intenzioni dell'artista, che si diverte a scherzare con le parole e con un'icona in stile sovietico scelta come immagine di copertina.

Ascoltandolo si intuisce però che Battiato non scherza affatto, confermandosi così tra i principali provocatori nel panorama musicale italiano. Le distanze prese dall'ultimo lavoro discografico, Campi Magnetici, sono sinonimo di sperimentazione, segno di una crescente curiosità e di un'evidente esigenza musicale. "Ferro battuto" é decisamente conforme al fascino che l'artista siciliano ha sempre mostrato di avere soprattutto per le sperimentazioni elettroniche, che già nel lontano '72 caratterizzarono Pollution e, più di recente, Shock in My Town.

Ma se trent'anni fa Battiato doveva utilizzare quel poco che la tecnologia offriva, oggi ha a disposizione tutto ciò che necessita per distorcere e falsare i suoni. E il risultato é appunto "Ferro Battuto", che, prodotto e arrangiato dallo stesso Battiato, é scritto a quattro mani con il filosofo Manlio Sgalambro ed é ricco di commistioni linguistiche. Uno spregiudicato inventario di suoni, stili e umori dal mondo, che conferma l’insaziabile vocazione di Battiato di rimettersi sempre in discussione: “Se no, non mi diverto” ripete lo stesso Battiato.

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